23ma Giornata Nazionale per la donazione di organi e tessuti: l’appello di 150 medici e operatori sanitari della Rete trapianti
L'emergenza da coronavirus ci ha insegnato che ognuno con i propri comportamenti è responsabile della salute di tutti: è un principio che da sempre vale per i trapianti. Forse per questo sono calati in modo
L’emergenza da coronavirus ci ha insegnato che ognuno con i propri comportamenti è responsabile della salute di tutti: è un principio che da sempre vale per i trapianti. Forse per questo sono calati in modo significativo i “No”, ossia le opposizioni al prelievo: durante la finestra della pandemia i “no” alla donazione sono scesi dal 33,1% del 2019 al 25,3%. Purtroppo sono ancora tanti coloro che esprimendosi sulla donazione si oppongono al prelievo degli organi: una percentuale ancora troppo alta.
Per questo la Rete trapiantologica chiede a tutti i cittadini italiani di fare la propria parte per aiutarla a salvare le vite di tanti malati. Perché sia possibile continuare a curare le persone in lista d’attesa, oggi più che mai c’è bisogno della solidarietà dei cittadini.
Domenica 19 aprile, in occasione della 23ma Giornata nazionale della donazione e del trapianto di organi e tessuti, il Ministero della Salute e il Centro nazionale trapianti invitano tutti a scaricare il tesserino che attesta la volontà alla donazione dal sito www.diamoilmegliodinoi.it, a firmarlo e a conservarlo nel portafogli tra i documenti. La dichiarazione sul tesserino ha piena validità di legge, in attesa del rinnovo della carta d’identità. Nel frattempo ci si può anche recare presso le Ast o le sedi Aido e registrare il consenso anche nel Sistema informativo trapianti.
L’appello Io faccio la mia parte, tu puoi fare la tua. Di’ sì alla donazione di organi e tessuti, sarà online fino a domenica 19 aprile nell’ambito della campagna “Diamo il meglio di noi”, promossa da Ministero della Salute, Centro nazionale trapianti, associazioni di settore e, quest’anno, sostenuta da Rai Responsabilità sociale.
I volti della campagna di questa 23ma Giornata nazionale della donazione sono i volti di 150 medici, infermieri, psicologi, biologi e operatori del 118 che in questi giorni sono in prima linea negli ospedali di tutta Italia. Nelle foto sono tutti ritratti con in mano una penna che offrono simbolicamente agli italiani, chiedendo di firmare subito il tesserino del donatore scaricabile dal sito www.diamoilmegliodinoi.it . Il messaggio è: Io faccio la mia parte, tu puoi fare la tua. Di’ sì alla donazione.
La pandemia ha ovviamente rallentato la donazioni e i trapianti di organi in Italia. In questo periodo di lockdown il Centro nazionale trapianti, ha fatto il punto della situazione sull’attività della Rete trapiantologica.
«Dall’inizio dell’emergenza i donatori di organi utilizzati sono stati 127, contro i 166 dello stesso periodo dello scorso anno (27 febbraio-16 aprile) con una diminuzione del 23,5%. Diminuzione inevitabile data la situazione complessa delle terapie intensive che sono i luoghi deputati alla donazione di organi dopo l’accertamento di morte. Nella parte dell’anno antecedente alla crisi sanitaria, invece, le donazioni erano aumentate considerevolmente: +13,1% dal 1 gennaio al 26 febbraio 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019».
Più contenuto, invece, il calo dei trapianti «perchè la Rete è riuscita a mantenere attivi i centri trapianto nonostante l’impegno degli ospedali nella cura dei pazienti covid-19: come a Bergamo (dove nei giorni del picco è stato addirittura effettuato un trapianto di polmoni), negli ospedali milanesi e a Torino. Così durante la pandemia i trapianti sono stati ben 362 anche se con un calo del -16,8% rispetto alle stesse settimane del 2019. Al momento il bilancio del 2020 resta quindi positivo (+3%), grazie alla forte crescita dell’attività che si era registrata tra gennaio e febbraio».
L’impatto della pandemia sui trapianti era atteso, ma il sistema sta tenendo, ha commentato il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo, «e questo non era scontato, visto che negli altri paesi europei si osservano cali molto più drammatici”. Per Cardillo «il merito è dello sforzo straordinario che stanno compiendo tutti gli operatori sanitari della rete trapiantologica, quasi tutti contemporaneamente impegnati anche nell’assistenza ai pazienti con covid-19 ricoverati nelle rianimazioni e nei reparti».
In questo momento ci sono quasi 9mila le persone che aspettano un organo, ma l’impegno dei medici e degli infermieri non è sufficiente: serve che i cittadini dicano sì alla donazione. Quello che i medici oggi chiedono a noi cittadini è di sostenere il loro impegno con il consenso alla donazione: senza il “sì” dei cittadini nessun trapianto è possibile!
Fa’ anche tu la tua parte: #firmasubito la dichiarazione di volontà e di’ sì alla vita! Scarica il tesserino della donazione
Segui sul web www.diamoilmegliodinoi.it @Diamoilmegliodinoi
Qui La Gallery dei 150 volti di medici, infermieri e operatori sanitari
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