25 aprile 1945-2020, ancora uniti, oggi come ieri

La storia ci pone ancora di fronte alla necessità di fare barriera unica contro un comune nemico; ieri era il fascismo, alleato al più crudele nemico dell’umanità: il nazismo. Oggi il nemico è il virus

La storia ci pone ancora di fronte alla necessità di fare barriera unica contro un comune nemico; ieri era il fascismo, alleato al più crudele nemico dell’umanità: il nazismo. Oggi il nemico è il virus Covid-19, più subdolamente miete silente le sue vittime ignare di averlo addosso. L’invisibile killer impedisce financo di dare un ultimo saluto ai propri cari, aumentando lo strazio di chi li perde per sempre.

Dopo l’8 settembre il popolo italiano, prima timidamente, poi sempre più numeroso, “riscattò la vergogna e il terrore del mondo”, come poeta partigiano Calamandrei nella sua celeberrima epigrafe. Sempre, nelle difficoltà, questa Italia, molte volte vituperata, ieri come oggi, come sempre, ha saputo impegnare la parte più generosa di se stessa: dalle inondazioni del Polesine (1951), a quelle di Firenze (1966) ai terremoti più devastanti (1980) e potremmo rievocare all’infinito tutti gli slanci di questo popolo generoso; anche e soprattutto i giovani sono sempre accorsi, con impeto, a dare il loro disinteressato contributo contro la malasorte.

Anche oggi, non si contano più gli atti di altruismo da parte di tutto il personale sanitario: dal grande luminare al barelliere a tutti coloro che operano in un ambiente a rischio e molti dei quali, rischiando, hanno perso la vita.

Merito notevole anche alle Forze dell’ordine, ai volontari della protezione civile, al volontariato in tutte le sue forme, anche quelle che non fanno cronaca ma che esistono e, silenziosamente, si prestano per il bene comune.

Al termine di questa tragedia se ne parlerà a lungo, sperando di non dimenticare e di fare tesoro di tutte le esperienze positive accumulate. Dopo, sicuramente, nasceranno infinite polemiche (e già sono in atto), ma infischiamocene ed impariamo a riconoscere e non dimenticare la parte più generosa, più altruista che il popolo italiano ha saputo esprimere in questo difficile momento.

Celebrando il 25 aprile inglobiamo, nel ricordo, anche chi, con le armi della scienza e dell’altruismo combatte il coronavirus sperando che presto “Cessi la bufera”.

Pinuccia Cossu

Foto in alto, aprile ’45, partigiani sfilano in corso di Porta Ticinese.

 

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