27 gennaio, Giorno della Memoria: le iniziative del Comune in ricordo delle vittime dei campi di sterminio
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate: anche le nostre”. Primo Levi parlava così della memoria e della necessità, ogni giorno, di tenerla
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate: anche le nostre”.
Primo Levi parlava così della memoria e della necessità, ogni giorno, di tenerla viva. Perché la memoria è l’unico antidoto che abbiamo per evitare di commettere ancora errori tragici.
Per tenere vivo il ricordo dei tragici fatti che hanno subito ebrei, omosessuali, sinti e rom, oppositori politici e disabili all’interno dei campi di sterminio, e per fare in modo che non si commettano mai più gli errori compiuti in passato, la città attraverso l’Amministrazione comunale e attraverso moltissime associazioni ha organizzato nell’arco della settimana diverse iniziative aperte a tutte le cittadine e a tutti i cittadini, diffuse su tutto il territorio.
Venerdì 27 gennaio
La città celebrerà il Giorno della Memoria, istituito nel 2005 dalle Nazioni Unite per commemorare ogni anno, nella data simbolo della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, tutte le vittime dei campi di sterminio e rifletterà sull’orrore della Shoah. Numerose le iniziative realizzate dal Comune di Milano in collaborazione con diversi enti e associazioni, tra cui ANPI, ANED, UCEI, Rete #NoBavaglio-Liberi di essere informati e Wikimedia Italia.
Online il Censimento degli ebrei del 1938
Dalle ore 8.30: il Comune rende pubblica per 24 ore la geomappa della popolazione ebraica censita a Milano nel 1938, sulla base della documentazione conservata presso la Cittadella degli archivi.
Deposizione Corona ex Albergo Regina
Ore 9.30 – Ex Alberto Regina (via Silvio Pellico angolo via Santa Margherita)
- Il Comune e il Comitato permanente antifascista rendono onore a partigiani, resistenti ed ebrei deponendo una corona di fiori presso la lapide dell‘ex Albergo Regina, sede del Comando generale nazista dove in molti furono imprigionati e torturati. Intervengono autorità e rappresentati dell’Amministrazione comunale.
Palazzo Marino, incontro con studentesse e studenti
Ore 11 – Sala Alessi, Palazzo Marino (piazza della Scala 2)
- Palazzo Marino apre le porte a una rappresentanza di studentesse e studenti delle scuole milanesi nel Giorno della Memoria. L’evento è promosso dall’Amministrazione comunale insieme ad ANPI, ANED, UCEI e Fondazione Memoria della deportazione.
Memoriandum a Casa della memoria e Palazzo Reale
Ore 10.30 – 13.30 Casa della memoria
- Alla Casa della memoria Task force per lo studio dell’Olocausto e della sua Negazione di Wikipedia, con il patrocinio del Comune di Milano, di Milano è Memoria, dell’ANED, di Wikimedia Italia e della Rete #NoBavaglio – Liberi di essere informati. Si svolgerà un edit-a-thon (ovvero una maratona di scrittura di nuove voci) incentrato sulla scrittura di voci sull’Olocausto. I partecipanti contribuiranno, in presenza e da remoto (da varie parti d’Italia e dalla Svizzera italiana), alla scrittura e alla rifinitura di voci sull’enciclopedia Wikipedia.
- Sede ANED (via Confalonieri 14)
Ore 10.30 – 18.40 Palazzo Reale
- A Palazzo Reale, dalle 10.30 alle 18.40, nell’ambito di Memoriandum, in programma il convegno su Ricordo, Resilienza e Resistenza.
Commemorazione al Monumento al Deportato
Ore 11 – Parco Nord
- Commemorazione presso il Monumento al Deportato al Parco Nord. Il monumento situato al culmine della Montagnetta. Il Monumento è dedicato ai circa 600 operai delle fabbriche dell’area industriale di Sesto San Giovanni arrestati dai nazifascisti e deportati nei lager. Realizzato dagli architetti Ludovico (ex deportato) e Alberico Belgioioso, si compone di una scalinata, evocativa di quella del campo di concentramento di Mauthausen, che conduce alla sommità della montagnetta, dove si stagliano le lapidi con i nomi dei deportati; una stele di ferro con due braccia protese verso il cielo regge dei massi granitici, a ricordo dei lavori forzati nei campi nazisti.