16 dicembre cena solidale a favore delle scuole delle Marche colpite dal terremoto. Tutti sono invitati!
La preside Palanca: «Ripartiamo dalla scuola per ricostruire dopo il terremoto anche la comunità» Inaugurate le scuole di Acquasanta Terme, Montegallo e Arquata del Tronto, ma gli studenti sono ancora alla ricerca della normalità «Il mio obiettivo
La preside Palanca: «Ripartiamo dalla scuola per ricostruire dopo il terremoto anche la comunità»
Inaugurate le scuole di Acquasanta Terme, Montegallo e Arquata del Tronto, ma gli studenti sono ancora alla ricerca della normalità
«Il mio obiettivo è fare delle scuole di Acquasanta Terme, Montegallo e Arquata del Tronto (nella foto accanto dopo il terremoto del 30 ottobre) il centro di un’alleanza educativa e, grazie a Dio, con la generosità di tutta l’Italia, possiamo farcela. In questi tragici mesi si sono mobilitate scuole di eccellenza, aziende, istituzioni, associazioni e giornali, come voi di Milanosud, per offrire a questi ragazzi prospettive diverse, per creare, sia pure nelle difficoltà, un’offerta formativa di qualità, indispensabile per ricostruire le comunità colpite dal terremoto, far superare il dolore e dare fiducia. Grazie ancora a Milanosud e ai suoi lettori».
Sono queste le parole che la dirigente dell’istituto comprensivo di Acquasanta Terme, Patrizia Palanca, ci ha detto al telefono nei giorni scorsi, quando l’abbiamo sentita per raccontarle della cena solidale, che come associazione organizzeremo il 16 dicembre, per raccogliere fondi, da devolvere interamente alle sue scuole. La commozione e la soddisfazione correva lungo le linee telefoniche, ma non è stato semplice parlarle: ci ha “dato buca” a tre appuntamenti telefonici. «Sono sempre di corsa, alle prese con circolari ministeriali e macerie, salto da un’inaugurazione con un ministro a una con un presidente di Regione, e poi devo organizzare pullman e classi, consolare bambini e genitori, sostenere insegnanti», ci ha confessato la professoressa con una voce roca, che abbiamo interpretato come un segno di una grande stanchezza. E se lo fosse sarebbe ampiamente giustificata.
«Più 60 scosse oltre il 4 grado Richter: ma le scuole le abbiamo aperte»
Dal 24 agosto, data del primo terremoto, al 30 ottobre quando è arrivata la seconda forte scossa, la terra non ha mai smesso di tremare. Lungo la Valle del Tronto, dove corre la Salaria, tra il Parco dei Monti Sibillini, il Parco nazionale del Gran Sasso e i Monti della Laga, i sismologi hanno rilevato più di 60 scosse oltre il 4° grado della scala Richter. Nell’Ascolano, il terremoto ha provocato la morte di 49 persone, di cui 8 bambini. Gli sfollati in tutte le Marche sono 25mila. In questo martoriato territorio si trovano le tre comunità scolastiche di Acquasanta Terme, Montegallo e Arquata del Tronto, dirette dalla professoressa Palanca. Oltre duecento studenti, tra materne, elementari e medie.
«Il terremoto ha distrutto le vecchie scuole e reso inagibili i paesi, ma siamo ripartiti», ci ripete al telefono la professoressa Palanca, con orgoglio e anche per farsi forza, ma non è stato facile. Dopo aver avviato l’anno scolastico il 15 settembre nelle tendopoli di Arquata, Montegallo e Acquasanta con gli studenti che si recavano a scuola in gran parte in pullman, raccolti dalla Riviera Adriatica lungo tutta la Salaria, con la scossa del 30 ottobre tutto è cambiato di nuovo. Arquata del Tronto (1.166 abitanti, 777 s.l.m.) è stata rasa al suolo, stessa sorte per Montegallo (597 abitanti, 870 s.l.m.). Acquasanta (2.890 abitanti, 392 s.l.m.) è ora inagibile per quasi l’80% degli edifici. Ma le scuole il 14 novembre sono state riaperte. A Monte Gallo gli studenti sono rientrati in una scuola fatta di container, che ospita due pluriclassi, realizzata dalla Protezione civile dell’Emilia Romagna. Le famiglie si sono sistemate in casette di legno poste in un campeggio nelle vicinanze. Ad Acquasanta le lezioni sono riprese in una tensostruttura presso la frazione di Ponte d’Arli e sono continuate fino al 27 novembre (nella foto sopra il giorno del’inaugurazione), quando è stata inaugurata la nuova scuola, donata da UbiBanca, di cui a capo c’è l’ex sindaco di Milano Letizia Moratti. Una struttura non provvisoria, in legno e pietra, dotata di tutti comfort, arredi e tecnologie, che accoglie circa 140 studenti della scuola d’infanzia e primaria. «Sono rientrati tutti: eravamo 140 prima del terremoto siamo 140 ora, in una scuola bellissima», conferma la prof.
Più difficile la situazione per gli studenti di Arquata. Le famiglie si sono spostate sulla costa. Il Comune di San Benedetto del Tronto ha messo a disposizione un edificio, che è stato adibito a scuola: troppo distante da Arquata, a maggior ragione ora che è inverno. «Qui siamo riusciti a ospitare tutti gli studenti e gli insegnanti delle materne, elementari e medie. Se non ci fossimo riusciti la comunità arquatana, già dispersa sul territorio e lontana da casa, si sarebbe disgregata». Martedì 29 novembre è stata inaugurata la nuova scuola di Arquata (nella foto accanto il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci, insieme alla professoressa Palanca il giorno dell’inaugurazione), donata dalla Fondazione Rava – con i fondi raccolti da La7 e Corriere della Sera – e realizzata in tempi record. Una bellissima struttura, che però fino almeno alla primavera, quando arriveranno le nuove casette e gli arquatani potranno rientrare nel loro paese, non potrà essere frequentata. Perché allora inaugurarla, abbiamo chiesto alla professoressa Palanca?
«Ridoniamo entusiasmo e fiducia nel futuro a questi ragazzi»
«Perché l’inaugurazione della scuola ad Arquata ha un enorme valore educativo: insegna ai ragazzi che le sfide, anche le più tremende, si possono affrontare e vincere, se c’è coraggio e conoscenza di quello che può succedere nella vita. Vogliamo far capire ai ragazzi di Arquata, ma anche di Acquasanta e Montegallo, che da queste strutture, donateci con generosità dall’intero Paese, possiamo ricominciare. Ora la sfida è stimolare l’entusiasmo, motivare l’interesse dei ragazzi, lungo il filo conduttore della cultura, con laboratori con artisti e scrittori, di multimedialità e di musica, concorsi, manifestazioni. Vogliamo – ha concluso la professoressa – che si sentano fiduciosi, che tornino a vedere la loro terra come un luogo di opportunità e serenità e non un luogo solo di morte e distruzione». Avremmo voluto chiederle molte altre cose: come stanno i bambini di Acquasanta, che devono fare oltre 100 chilometri per andare e tornare da scuola; come stanno quelli di Arquata che si trovano San Benedetto e la loro bella scuola in montagna, se gli uni e gli altri, assieme ai piccoli di Montegallo, presentano problemi psicologi, cosa dicono, cosa chiedono? Ma la prof doveva scappare. Abbiamo solo fatto tempo a chiederle: «Ma noi come possiamo aiutarvi?».
Il contributo di Milanosud e dei suoi lettori
«Con la casa Editrice Fazi abbiamo lanciato un concorso letterario e di poesie con questa traccia “Ho 14 anni. Ma il tempo passa”, per stimolare i ragazzi a elaborare, ognuno con i suoi mezzi espressivi, un testo in cui raccontare la propria vita, prima e dopo il terremoto: vogliamo creare un momento di riflessione e di aggregazione per grandi e piccoli, per sottolineare il senso di appartenenza che lega le persone dei territori colpiti e lanciare il messaggio: la rinascita passa anche dalla cultura e dalla poesia ». Come Milanosud abbiamo aderito entusiasti all’iniziativa letteraria. Devolveremo l’intero incasso della cena solidale del 16 dicembre alla professoressa Palanca, che siamo sicuri li utilizzerà nel migliore dei modi. Ai nostri lettori l’invito a partecipare numerosi alla cena: più saremo, più aiuteremo gli studenti di Acquasanta Terme, Montegallo e Arquata de Tronto. Ne hanno bisogno, ne abbiamo bisogno.
Stefano Ferri
(Dicembre 2016)