Al PimOff, il 16 gennaio, la scoperta del padre attraverso un’elegia danzata e 349 Vhs
La scoperta dell’altro, attraverso le tracce di sé che lascia negli oggetti, è sempre una sorpresa per chi ha lo sguardo indagatore. Se poi l’altro è un padre che non c’è più e gli oggetti
La scoperta dell’altro, attraverso le tracce di sé che lascia negli oggetti, è sempre una sorpresa per chi ha lo sguardo indagatore. Se poi l’altro è un padre che non c’è più e gli oggetti sono immagini e filmati scelti con cura in vita, l’umanità che si disvela può far rivivere un rapporto sotto una nuova luce. E diventare un progetto artistico, anzi un’elegia danzata.
È questa l’anima dello spettacolo “Cabe. A Vhs elegy” di e con Giulia Bean, in scena 16 gennaio (ore 20,30) al PimOff. Un progetto coreografico che partendo dall’analisi di oggetti quotidiani, memorie personali e condivise, indaga sul rapporto padre-figlia e la propria identità.
«L’idea di questo progetto nasce da una scoperta familiare – spiega Giulia Bean -. A dieci anni dalla scomparsa di mio padre ho (ri)scoperto il suo archivio di videocassette: 349 Vhs di film registrati dalla televisione, numerate sulla costa laterale. Sulle videocassette non sono riportati né titolo né provenienza del materiale, la lista con queste informazioni mio padre la custodiva gelosamente in un taccuino logoro che è andato perduto assieme a lui. Visionando l’archivio come una scienziata, ho cercato se vi fossero delle dinamiche ricorrenti, se la scelta dei film fosse determinata dal caso o dal palinsesto televisivo. Forse, se decantassimo questi titoli uno dopo l’altro, sveleremmo l’esistenza di un disegno logico più grande alla loro base. O forse no».
Durante la performance, le Vhs sono protagoniste assieme al corpo in movimento: tra Pasolini e Tinto Brass, Balle Spaziali e Quarto Potere, partecipano al dialogo con musica e spettatore restando però un punto fermo nello spazio, il ponte per un altro tempo, un titolo da portare con sé.
“Cabe, a Vhs elegy”
di e con Giulia Bean
drammaturgia Chiara Braidotti
cura del movimento Vittoria Guarracino
progetto vincitore del bando Maestri della Luce / Festival In/Visible Cities
in collaborazione con Dialoghi – Residenze delle Arti Performative a Villa Manin 2018_2020
con il supporto di TRAC_Centro di residenza teatrale pugliese – Crest – TaTÀ di Taranto
con il sostegno di PimOff
Informazioni,
PimOff, via Selvanesco 75, www.pimoff.it
Biglietti: intero 18€ ridotto 12€ (Vivaticket/ over 60), ridotto 10€ (under 30, gruppi da 5 persone)