Albo dei caregiver, primo passo in Consiglio Comunale per dare aiuto a chi assiste un familiare non autosufficiente

«Si tratta di un primo importante passo verso il riconoscimento e il sostegno alle persone che aiutano i familiari non autosufficienti, che troppo spesso si sentono e sono sole in questo compito delicatissimo».È soddisfatto il

«Si tratta di un primo importante passo verso il riconoscimento e il sostegno alle persone che aiutano i familiari non autosufficienti, che troppo spesso si sentono e sono sole in questo compito delicatissimo».

È soddisfatto il consigliere municipale Michele Valtorta, perché  in Consiglio comunale, il 17 ottobre scorso, è stata approvata una delibera presentata dalla consigliera Diana De Marchi, che chiede a Regione Lombardia di istituire un albo dei caregiver (ovvero di chi si prende cura dei familiari non autosufficienti), a cui lui stesso ha lavorato alla stesura.

Ora la palla passa al Pirellone, che ha già avviato un percorso di aggiornamento normativo, anche sulla base delle richieste provenienti dalla Comunità Europea. «L’istituzione di un albo dei caregiver consentirebbe, oltre che di misurarne la consistenza numerica, di cominciare facilmente con interventi di agevolazioni burocratiche, come una corsia preferenziale, magari digitale, per le visite mediche proprie e degli assistiti e la creazione di una rete di formazione e aiuto reciproco.

I passi successivi dovrebbero prevedere forme di sostegno a domicilio, nel caso in cui chi assiste si ammali, o per consentirgli di coltivare delle proprie relazioni, che in questa situazioni vengono troppo spesso annullate dalle necessità di assistenza ai propri cari».

Stime non ufficiali indicano che in Italia sono più di 3 milioni i caregiver familiari. Il 70% sono donne tra i 45 e i 55 anni. E nel 60% dei casi hanno abbandonato il lavoro per dedicarsi ai familiari.

Michele Valtorta e Diana De Marchi.

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