Alla larga da Roma

Nei prossimi mesi, stretti tra il nuovo governo nazionale e le elezioni regionali, per la giunta comunale e il Centrosinistra la parola d’ordine non può che essere: alla larga da Roma e dai suoi tatticismi.Le

Nei prossimi mesi, stretti tra il nuovo governo nazionale e le elezioni regionali, per la giunta comunale e il Centrosinistra la parola d’ordine non può che essere: alla larga da Roma e dai suoi tatticismi.

Le bordate di Sgarbi rispetto alla collocazione della Pietà di Rondanini e l’abbattimento di San Siro sono state in realtà solo il primo passo di una strategia che porrà l’Amministrazione milanese al centro di turbolenze. C’è da aspettarsi che ne sentiremo delle altre, se la cifra del governo si confermerà essere quella della battaglia ideologica.

La giunta Sala dovrà mantenere i nervi saldi e allo stesso tempo difendere gli interessi della città, visto che i cordoni della borsa sono nelle mani principalmente di Regione e Stato, governate dal Centrodestra.

Due esempi su tutti, che riguardano i trasporti. Nei mesi scorsi l’adeguamento Istat dei costi dei trasporti ha portato a un aumento significativo delle spese di gestione di Atm, che il Comune ha compensato con risorse dal proprio bilancio. Regione e Stato stanzieranno risorse per partecipare a queste spese o assisteranno inermi all’aumento del costo dei biglietti, per scaricarne interamente la responsabilità su Sala?

Il precedente governo ha stanziato risorse per lo studio di fattibilità della linea 6 della metropolitana, prevista nel sud Milano. Matteo Salvini, attuale ministro delle Infrastrutture e da sempre polemico con il sindaco, manterrà l’impegno e soprattutto si adopererà per cercare le risorse per la sua realizzazione o preferirà usare questo tema per la sua campagna elettorale permanente?

Campagna elettorale che per le regionali è ormai iniziata e che, per la prima volta, con le dimissioni di Letizia Moratti dalla giunta Fontana e la sua candidatura alla presidenza di Regione, appoggiata da Calenda e Renzi, apre nuovi scenari per il Centrosinistra. Una situazione che, considerato che la legge elettorale lombarda è a turno unico e vince chi prende più voti, pone il Pd di fronte all’obbligo di scegliere da che parte stare: con la Moratti, con i 5 Stelle o provando a rientrare con una proposta propria, ripartendo dalle primarie di coalizione.

Un percorso quest’ultimo che potrà essere intrapreso ed essere vincente, solo a condizione che tutte le forze che si contrappongono al Centrodestra si tengano alla larga dai tatticismi romani, concentrando la loro attenzione esclusivamente sulle esigenze del territorio e presentando candidati presidente e consiglieri competenti, con una storia politica e personale con al centro i lombardi e la Lombardia.

Giornalista dello scorso millennio, appassionato di politica, cronaca locale e libri, rincorre l’attualità nella titanica impresa di darle un senso e farla conoscere, convinto che senza informazione non c’è democrazia, consapevole che, comunque, il senso alla vita sta quasi tutto nella continua rincorsa. Nonostante questo è il direttore “responsabile”.

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