“Aspettando… il Ringhiera”. Non ancora iniziati i lavori previsti a maggio

Poche, pochissime notizie sulla sistemazione del Teatro Ringhiera, se non quelle che sono sotto gli occhi di tutti: i lavori non sono iniziati. L’intervento di sistemazione strutturale che aveva reso necessaria la chiusura, in particolare

ringhiera2Poche, pochissime notizie sulla sistemazione del Teatro Ringhiera, se non quelle che sono sotto gli occhi di tutti: i lavori non sono iniziati. L’intervento di sistemazione strutturale che aveva reso necessaria la chiusura, in particolare sui cavedi e i seminterrati, non è neanche partito. L’ipotesi, illustrata l’autunno scorso, era di utilizzare un capitolo di spesa aperto per le manutenzioni degli immobili comunali, ma così non è stato. Pare – perché la caratteristica di questa vicenda è la poca trasparenza – che i soldi non fossero sufficienti. E adesso, che succede?

Sembra che l’assessorato guidato da Gabriele Rabaiotti continui a cercare risorse tra le pieghe del bilancio. Intanto, oltre all’edificio che ospitava il teatro, gli spazi intorno accusano i colpi dell’abbandono. L’unica notizia buona che trapela da Palazzo Marino, in via ufficiosa, è che si «si stanno studiando possibili soluzioni, anche in collaborazione con soggetti privati, che assicurino un intervento finalmente risolutivo per il problema del teatro». Soluzione che dovrebbe essere resa nota il 13 settembre alle ore 11.30 alla conferenza stampa convocata a Palazzo Marino, in occasione della presentazione della seconda stagione “On the Road” della compagnia Atir Teatro Ringhiera.

La speranza è che questa possibilità si concretizzi il prima possibile e che comunque non blocchi la ricerca di altre soluzioni, sospendendo tutto in un’attesa inconcludente, degna di una nuova pièce da teatro dell’assurdo a cui non vogliamo assistere, dal titolo “Aspettando… il Ringhiera”.

(Nella foto, la piana Fabio Chiesa di fronte al teatro, quando il teatro era aperto).

Giovanni Fontana
(Luglio 2018)

Giornalista dello scorso millennio, appassionato di politica, cronaca locale e libri, rincorre l’attualità nella titanica impresa di darle un senso e farla conoscere, convinto che senza informazione non c’è democrazia, consapevole che, comunque, il senso alla vita sta quasi tutto nella continua rincorsa. Nonostante questo è il direttore “responsabile”.

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