Cartolerie, librerie e uffici professionali chiusi in Lombardia, a differenza di quanto deciso ieri a livello nazionale dal governo
Oggi il presidente della Regione Attilio Fontana ha firmato la nuova ordinanza con cui conferma le misure restrittive di contrasto alla diffusione del Covid-19 fino al 3 maggio. A differenza del Dpmc del 10 aprile
Oggi il presidente della Regione Attilio Fontana ha firmato la nuova ordinanza con cui conferma le misure restrittive di contrasto alla diffusione del Covid-19 fino al 3 maggio. A differenza del Dpmc del 10 aprile del governo valido su tutto il territorio nazionale, in Lombardia possono aprire solo i negozi per la vendita di articoli per neonati e bambini, mentre gli articoli di cartoleria, fiori e piante saranno acquistabili «esclusivamente negli ipermercati e nei supermercati». Oppure attraverso «le vendite con la consegna a domicilio, osservando le regole stringenti già in vigore per questa modalità».
Rispetto al Dpmc di ieri di Conte, rimangono chiusi anche gli uffici professionali, le cui attività «devono essere svolte in modalità di lavoro agile, fatti salvi gli specifici adempimenti relativi ai servizi indifferibili ed urgenti o sottoposti a termini di scadenza».
Confermato, infine, l’obbligo di coprire naso e bocca con mascherina o «in subordine, qualunque altro indumento» ogni qualvolta si esca di casa. È quanto stabilisce la nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione, Attilio Fontana stamattina, 11 aprile, a poche ore di distanza dal Dpcm di Conte.
Fuori luogo la motivazione durante la conferenza stampa «I lombardi non possono aspettare, non sappiamo ancora se e quando arriveranno i soldi del governo per imprese e lavoratori». Appare più una ripicca contro il governo, anche perché liberalizzando le vendite di libri e cartoleria varia le code ai supermercati torneranno ad allungarsi se non si provvede contemporaneamente ad ampliare gli orari di apertura, come suggerito dal Presidente del Consiglio.