Casa dell’accoglienza: il Comune finalmente si muove
Squadra di pulizia dell’Amsa dedicata e City Angels. Questi i primi provvedimenti messi in campo dall’Amministrazione comunale per temperare l’impatto degli ospiti della Casa dell’accoglienza, che “bivaccano” nei pressi della struttura di via Saponaro, al
Squadra di pulizia dell’Amsa dedicata e City Angels. Questi i primi provvedimenti messi in campo dall’Amministrazione comunale per temperare l’impatto degli ospiti della Casa dell’accoglienza, che “bivaccano” nei pressi della struttura di via Saponaro, al Gratosoglio. Gli addetti alle pulizie fanno parte di una delle dieci squadre antidegrado, composte da disoccupati e volute dal Comune per fare fronte al degrado cittadino, che opererà nei pressi della casa gialla, per evitare accumuli di spazzatura. Sul fronte del controllo sociale, invece, un gruppo di tre City Angels sarà presente durante l’erogazione dei pasti – la struttura dà da mangiare ogni giorno a circa 1200 persone, 250 delle quali ospiti serali della struttura – e dopo un periodo di prova sarà valutato con il Comune se incrementare la presenza dei ragazzi in pettorina rossa.
Secondo quanto emerso nell’incontro del 16 dicembre scorso, riunitosi per discutere una mozione presentata dal consigliere Massimiliano Toscano, ex 5 Stelle e ora del gruppo misto, che chiedeva la chiusura e spostamento della Casa di accoglienza, non sarà questo l’unico provvedimento previsto.
L’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino (il primo a destra nella foto, al suo fianco Angela Lanzi e Raffaele Magnotta) ha precisato che «La Casa dell’accoglienza non si può spostare perché la Fondazione Fratelli S. Francesco ha un contratto trentennale, stipulato al tempo della Giunta Moratti».
L’assessore ha poi aggiunto che «la situazione all’esterno della Casa di accoglienza non è comunque accettabile e quindi bisogna trovare un modo per risolvere la situazione» e ha assicurato ai presenti che, oltre ai provvedimenti disposti con Amsa e City Angels «il problema della sicurezza a Gratosoglio sarà affrontato nel Comitato per l’Ordine e la Sicurezza del Comune con prefetto e questore, che dispongono delle attività delle forze dell’ordine. In questa sede chiederemo una presenza costante di Carabinieri o Polizia di Stato». Al fine di aumentare la pressione sulle istituzioni e spingerle ad agire velocemente – le prime richieste del CdZ5 di una postazione fissa di forze dell’ordine risalgono a oltre un anno fa – il 21 dicembre la circoscrizione ha approvato all’unanimità dei presenti (i rappresentanti dell’Ncd sono usciti dall’aula) una mozione urgente, presentata dal presidente della Commissione Sicurezza Raffaele Magnotta. Nel documento si chiede alle autorità la presenza delle forze dell’ordine nei pressi della struttura e nelle vie limitrofe durante tutta la giornata. Sulla base di questa mozione, il presidente del CdZ5 Aldo Ugliano ha chiesto un incontro con il questore, per sollecitare personalmente, con i capigruppo del parlamentino di via Tibaldi che aderiranno, le autorità a predisporre subito il presidio. Respinta invece la mozione di Toscano, che comunque ha avuto il merito di sollevare di nuovo la questione sicurezza a Gratosoglio.
Tornando all’affollato incontro del 16 dicembre, insieme all’assessore Majorino e il presidente Ugliano, erano presenti la direttrice della Casa di accoglienza Rossella Zenoni, i presidenti delle Commissioni Sicurezza e Politiche sociali del Cdz Raffaele Magnotta e Angela Lanzi, i consiglieri di zona, il consigliere comunale della Lega Massimiliano Bastoni e Carlo Marnini, del gruppo milanese Welfare-Volontariato del Carroccio e coordinatore di Punto Lega di Barona/Gratosoglio. Tra il pubblico anche moltissimi cittadini, tra i quali un gruppo di mamme del Gratosoglio, accompagnate da esponenti di Forza Nuova.
Durante il dibattito che ha preceduto le dichiarazioni dell’assessore, le mamme hanno denunciato con veemenza di aver subito fatti gravissimi, come tentativi di aggressione nei confronti delle loro figlie da parte di persone straniere, secondo loro riconducibili agli ospiti della Casa di accoglienza. È intervenuta anche una signora più anziana che ha sottolineato il degrado dell’area circostante la struttura. Gli interventi hanno descritto con enfasi il clima di paura che si vive in zona e denunciato la presenza di un “racket” nella gestione della Casa. Mamme e rappresentanti di Forza Nuova, hanno chiesto che la struttura venga chiusa e allontanati gli ospiti stranieri.
Nei giorni scorsi a questo proposito, la direzione della Casa di accoglienza ha smentito con decisione, la tesi del controllo esterno della struttura da parte di chicchessia che non siano gli operatori deputati, invitando chi ha dubbi in proposito a visitare la Casa. La direzione ha inoltre sottolineato come il lavoro svolto dalla Casa di accoglienza eviti di fatto che molte più persone siano abbandonate a se stesse in città, e ha ricordato che molti tra gli ospiti e tra coloro che accedono ai pasti, siano sempre più nostri connazionali, residenti in zona. Anche le forze dell’ordine che hanno competenza su Gratosoglio, il comando dei Carabinieri di via dei Missaglia e della Polizia di Stato di via Tabacchi, interpellate in merito alla denuncia di atti criminosi nell’area della Casa di via Saponaro, hanno dichiarato che, negli ultimi mesi, non sono state rilevate situazioni particolari o più gravi rispetto al resto del quartiere.
In chiusura di incontro, l’assessore ha inoltre assicurato che avrebbe incontrato presto la Casa di accoglienza, per discutere la riduzione dei pasti erogati giornalmente e per spostarne altrove almeno una parte, in modo da evitare concentramenti troppo numerosi di persone. Al momento in cui andiamo in stampa l’incontro non c’è ancora stato.
Stefano Ferri
Se tre milioni vi sembran troppi
Nella Milano dell’Expo, delle metropolitane e delle grandi opere, tre milioni sono troppi. È quanto emerge dalla “questione Casa gialla”: questa è infatti la cifra richiesta anni fa dalla Fondazione Fratelli di San Francesco – oltre la disponibilità di un nuovo spazio – per spostarsi da via Saponaro. Denari corrispondenti ai lavori fatti per sistemare la ex scuola, che i frati hanno eseguito, dopo il contratto trentennale stipulato con la giunta Moratti.
Ora, fatta la tara delle strumentalizzazioni di Forza Nuova e Lega che cavalcano il malcontento attribuendo tutti i mali di Gratosoglio agli “immigrati” – dimenticando i danni fatti da decenni di gestione di centro destra del patrimonio Aler e delle periferie più in generale – è evidente che il quartiere è tra i meno indicati in città per accogliere una struttura come quella di via Saponaro. Troppi i problemi esistenti per aggiungerne altri. Solo per citarne alcuni: il campo rom di via Chiesa Rossa (anche quello di morattiana memoria), praticamente una zona franca, e la situazione di abusivismo e degrado delle case.
Non sembra veramente sostenibile la tesi, che dato il buco di bilancio lasciato dalla giunta precedente, non sia possibile recuperare tre milioni. Suvvia, non prendiamoci in giro! Più onesto sarebbe dire che non si sa dove metterlo. Ma qui entrerebbe in campo la politica e la capacità di distribuire eccellenze e problemi equamente in città, non lasciando i primi in centro e i secondi sempre in periferia.
S. F.