Case ex Enpam di via Valla 25, trovato un accordo tra la proprietà e i rappresentanti degli inquilini. La bozza al vaglio delle assemblee per la ratifica

Si è tenuto il 25 gennaio il quarto incontro tra investiRE sgr e i rappresentanti degli inquilini degli immobili ex Enpam di via Valla, via Forni e via Sulmona a Milano, di Basiglio (via Romano

Si è tenuto il 25 gennaio il quarto incontro tra investiRE sgr e i rappresentanti degli inquilini degli immobili ex Enpam di via Valla, via Forni e via Sulmona a Milano, di Basiglio (via Romano Visconti e via Rio Nuovo) e Vimodrone (via XV Martiri). Secondo quanto fatto sapere da InvestiRE durante l’incontro sono stati individuati strumenti di protezione per tutelare gli inquilini con disabilità, gli anziani con fragilità economica e i nuclei familiari numerosi con reddito più basso ed è stato previsto un piano di interventi per mettere a norma gli spazi condominiali ed assicurare la piena operatività degli impianti comuni. Nelle prossime settimane i dettagli dell’accordo saranno oggetto di approvazione degli organi deliberanti di InvestiRE e delle assemblee degli inquilini degli immobili coinvolti.

Comunicato di InvestiRE

 Milano, 26 gennaio 2023Sconti sul prezzo di vendita agli attuali inquilini, tutele per le categorie più fragili e un piano di investimenti per la manutenzione straordinaria degli immobili. Sono questi i punti principali discussi nella giornata di ieri tra InvestiRE SGR, le organizzazioni sindacali (Sunia, Sicet e Unione Inquilini) e i rappresentanti degli inquilini sulla gestione del patrimonio Dream (ex Enpam), costituito da 25 immobili collocati nei Comuni di Milano (via Valla, via Forni e via Sulmona), Basiglio (via Romano Visconti e via Rio Nuovo) e Vimodrone (via XV Martiri), passati negli scorsi mesi in gestione ai Fondi Hestia e Basiglio della SGR.

 L’incontro di ieri, il quarto a partire da giugno, ha visto raggiungere significativi passi avanti tra le parti in merito agli strumenti di protezione per tutelare gli inquilini con disabilità, gli anziani con fragilità economica ed i nuclei familiari numerosi con reddito più basso. Il piano di manutenzione comprenderà invece interventi per mettere a norma gli spazi condominiali ed assicurare la piena operatività degli impianti comuni. Nelle prossime settimane l’accordo definitivo rispetto ai prezzi di vendita degli immobili sarà oggetto di approvazione degli organi deliberanti di InvestiRE e delle assemblee di condominio degli immobili coinvolti.

«Siamo soddisfatti dei passi avanti raggiunti con i sindacati e i comitati degli inquilini degli immobili ex Enpam. Abbiamo profuso il massimo sforzo per bilanciare la tutela sociale e gli interessi economico-finanziari: sin dal primo incontro ci siamo infatti posti l’obiettivo di tutelare le categorie più fragili e di venire incontro alle esigenze di chi vive nei caseggiati. Il nostro obiettivo principale è adesso quello di raggiungere il maggior numero possibile di adesioni all’acquisto» ha dichiarato Gabriele Polito, Fund Coordinator – Head of Residential Sale di InvestiRE SGR. «Ci teniamo a ringraziare sindacati e rappresentanti degli inquilini, in primis, per lo spirito di collaborazione costruttivo e condiviso, e allo stesso tempo i rappresentanti degli enti locali per aver proficuamente avviato la trattativa iniziata nello scorso giugno» ha concluso Polito.

Recensioni
2 COMMENTI
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    Antonio Alemanno 28 Gennaio 2023

    Una puntualizzazione in merito al vostro articolo sulla vicenda case ex Enpam

    Da questa settimana i Sindacati Inquilini – Sunia, Sicet e Unione Inquilini – incontreranno gli Inquilini delle case ex Enpam in Assemblee in tutti i caseggiati interessati, che tra Milano, Basiglio e Vimodrone coinvolgono ben 1500 famiglie, – per analizzare e valutare le molte criticità emerse in merito alle necessarie forme di tutela “in primis delle persone in particolare dei giovani, degli anziani”e coinvolgendo maggiormente le Istituzioni Pubbliche che finora hanno speso parole tante. ma di provvedimenti significativi e concreti per ora non se ne sono visti.

    Tutti i Cittadini indistintamente vanno tutelati. Non ci si nasconda dietro al pianto greco “non ci sono denari”. Per far cassa gli strumenti quando vuole il Comune è in grado di trovarli.

    Per esempio smettiamo di regalare spazi pubblici ai grandi investitori, si facciano pagare gli oneri di urbanizzazione come fanno le grandi città europee con cui di tanto in tanto il nostro Sindaco ama confrontarsi … Berlino oneri al 30% o Parigi al 15% anzichè quel modesto 4,5 – 5 % circa che il Comune di Milano. richiede.

    Si applichi la Le 12/2055 art. 44 comma 1 – che prevede ogni tre anni l’obbligo di aggiornamento..degli Oneri di Urbanizzazione. L’ultima rivalutazione degli Oneri di Urbanizzazione risale ormai al lontano anno del 2007, – Delibera del Consiglio Comunale n. 73 del 31/12/2007. – Nessuna delle AMMINISTRAZIONI COMUNALI che si sono avvicendate da allora ad oggi si è poi mai preoccupata di rivalutarle come previsto dalla Legge tutt’oggi in vigore.( un danno erariale ???)

    Attraverso la rivalutazione degli oneri di urbanizzazione si potrebbero trovare denari da destinare al problema della casa che oggi è diventata veramente insostenibile, gli anziani ed i giovani che hanno redditi modesti vengono allontanati di fatto costretti a vivere fuori dalla città alimentando di conseguenza un pendolarismo che impatta a cascata su molti altri, ad esemnpio il traffico, i trasporti pubblici e non solo.

    Milano come Johannesburg una città solo per i ricchi, la periferia come Soweto.-

    Per non parlare poi della gestione delle Social Housing che il Comune ha affidato ai fondi privati ed alla Cassa Depositi e Prestiti SGR per la costruzione degli appartamenti in Social Housing. e la gestione in mano ai privati che selezionano il miglior Inquilino in base al reddito. (Il reddito ammesso andava fino ad Euro 99.000 annui). Se Social Housing vuol dire lasciar fare ai privati non è più Social.
    Social lo è solo il nome, il privato logicmente cercherà di realizzare solo alti profitti.

    La casa non è più considerata come un luogo in cui vivere, UN DIRITTO UMANO, ma come un bene finanziario, un assets. di conseguenza si stanno originando tre fenomeni principali :

    – crescita dei finanziamenti ipotecari – crescente indebitamento delle famiglie
    – crescente presenza di investitori istituzionali anche dall’estero nel mercato immobiliare e graduale ritiro dello Stato dall’edilizia sociale

    Prima di sottoscrivere qualsiasi intesa noi Inquilini valuteremo i risultati delle consultazioni
    insieme ai Sindacati.ed insieme si deciderà quale strada intraprendere.

    Grazie per l’attenzione

    A. Alemanno

    • Stefano Ferri
      Stefano Ferri 2 Febbraio 2023

      Dopo aver letto le affermazioni e i numeri citati del lettore nel suo intervento a proposito del social housing, ci è sembrato giusto su una questione così importante come quella della casa e del futuro degli inquilini di via Valla 25, cercare delle informazioni il più possibile precise. Questo quello che abbiamo trovato da fonti attendibili.
      “Per la locazione negli immobili di social housing il reddito Isee massimo per l’accesso agli appartamanti è 40.000 euro. Gli inquilini che a Milano vivono in alloggi di social housing hanno un reddito intorno ai 15.000/20.000 euro. Per l’acquisto in edilizia convenzionate è il limite Isee massimo per accedervi è di 99.000 euro. Si tratta, in entrambi i casi, di limiti di reddito stabiliti per legge.
      Il Comune non affida incarichi per fare housing sociale, è il PGT che impone ai costruttori, a determinate condizioni, di realizzare o contribuire a realizzare quote di social housing. Riguardo i fondi immobiliari, quelli finanziati da Cdp hanno l’obbligo di realizzare almeno il 50% di social housing in locazione. A Milano, in alcuni casi, hanno realizzato il 100% in locazione.

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