I consiglieri Aldo Ugliano e Michela Fiore portano l’Aler alla Corte dei Conti

Un esposto alla Corte dei Conti per capire di chi sono le responsabilità del disastro di Aler Milano. È questo il passo che Aldo Ugliano, consigliere comunale, e Michela Fiore, consigliera del Municipio 5 hanno

Immagine 1Un esposto alla Corte dei Conti per capire di chi sono le responsabilità del disastro di Aler Milano. È questo il passo che Aldo Ugliano, consigliere comunale, e Michela Fiore, consigliera del Municipio 5 hanno compiuto il mese scorso, assieme ad altre dieci persone, in rappresentanza dei Comitati di inquilini dei quartieri Gratosoglio, Stadera, Barona, piazzale Dateo, Sant’Ambrogio, Mazzini e dell’Associazione Abitando Erp. «L’esposto alla Corte dei Conti è nato dalla considerazione che a quasi due anni dalla relazione della Commissione d’inchiesta su Aler, istituita dalla Consiglio regionale, non si sia fatto nulla – spiega la consigliera Michela Fiore – nonostante quanto sia emerso sia di una gravità estrema. Ci saremmo aspettati non solo qualche cambio al vertice, ma interventi decisi per un reale risanamento». «Di chi sono le responsabilità per il disastro di Aler?» chiede ai giudici il consigliere Aldo Ugliano.

«Oltre 500 milioni di euro di deficit accertato – continua Ugliano -, senza contare l’oltre miliardo stimato di euro necessari per la sistemazione di un patrimonio che, non scordiamoci, è pubblico, pagato con 30 anni trattenute Gescal sugli stipendi dei lavoratori, e che chi era chiamato a gestire aveva l’obbligo di mantenere in buono stato». Ciò che è emerso dalla relazione della Commissione d’inchiesta, approvata all’unanimità dai suoi componenti, è la metafora del malgoverno. E su questi dati quanto meno allarmanti, fondati su esami compiuti da soggetti specializzati e terzi, è stato costruito l’esposto. L’elenco dei misfatti che ne viene fuori è lunghissimo. Si va dal problema della morosità, che nel periodo 2004-2013 ha generato oltre 110 milioni di euro di perdite, di cui 48 determinati da assegnatari di cui non si conosce l’Isee e quindi non dovrebbero neanche essere degli inquilini. Allo stato di degrado del patrimonio immobiliare, per il quale la stessa Aler dichiara sono necessari 1 miliardo e 264 milioni. Interventi possibili solo con il sostegno degli istituti di credito, se non fosse che Aler è esposta nei confronti delle banche, tra mutui e finanziamenti, per circa 300 milioni di euro. «Risorse in parte ricevute dopo aver vincolato a ipoteca sette edifici a Gratosoglio (in via Baroni in via Saponaro, vedi box. NdR) per una cifra pari a 45 milioni di euro – spiega la consigliera Fiore – esponendo gli inquilini all’eventualità che i loro appartamenti passino di proprietà, con tutto quello che ne consegue, per esempio da un punto di vista contrattuale».

Altro capitolo dolente sono le fallimentari operazioni condotte da Asset srl, controllata al 100% da Aler, a Pieve Emanuele e Garbagnate. Una situazione talmente opaca, con dirigenti e consiglieri di amministrazione contemporaneamente in Aler e in Asset, che ha portato a un rosso di oltre 145 milioni di euro e situazioni paradossali da un punto di vista imprenditoriale. Come quella che ha indotto Regione Lombardia ad assegnare ad Asset per 1 milione di euro un servizio di elaborazione di paghe e contributi. Attività che l’azienda ha subappaltato all’esterno per la metà, con un danno alle casse pubbliche di quasi 500 milioni! Infine c’è la vicenda del fondo pensione integrativo per i dipendenti messo a bilancio, ma mai entrato effettivamente nelle casse. Resa nota la situazione, Aler nel 2011 ha dovuto accendere un mutuo di 30 milioni di euro, per i quali paga interessi passivi per 500mila euro, senza che il fondo abbia neanche iniziato a maturare gli interessi.

«Insomma, ci sono responsabilità politiche precise. Regione Lombardia con la legge 27/2009 ha sbagliato tutto. Ha pensato di trasformare Aler in una sorta di azienda immobiliare, facendo cassa vendendo gli appartamenti agli inquilini e con gli affitti, ma non è riuscita a fare né l’una né l’altra cosa – spiega Ugliano –. E poi ci sono responsabilità sulle quali noi pensiamo che i giudici si debbano esprimere. Per esempio: perché i vari assessori alla Casa o al Bilancio, che si sono alternati in questi anni, non sono mai intervenuti quando si sono accorti che i bilanci, anno dopo anno, andavano sempre peggio? Insomma vogliamo risposte, così come le vogliono i cittadini». E la consigliera Fiore rincara la dose: «Chiediamo che chi ha sbagliato sia allontanato, sostituito da persone capaci, e che finalmente Regione Lombardia intervenga su Aler per risanarla e dare agli inquilini alloggi decenti». Da qualche giorno, l’ex prefetto Gian Valerio Lombardi, in carica dal 2013, ha lasciato la presidenza di Aler, con lui lascia la direttrice generale Lorella Sossi. Al suo posto gli subentra Mario Angelo Sala. Auguri.

Stefano Ferri

 

Esposto anche dei M5S sulle case ipotecate

La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Iolanda Nanni è la prima firmataria dell’esposto presentato alla Corte dei Conti sul dissesto di Aler. Da quando emerge dai documenti presentati ai giudici contabili, Aler si è esposta per il periodo che va dal 2003 al 2013 – lo stesso documentato dalla Commissione d’inchiesta su Aler di cui Nanni faceva parte – di 250 milioni di euro in mutui e ha ipotecato 4.138 immobili – circa un decimo del patrimonio – per un valore di 174 milioni.

Nella parte sud di Milano gli immobili ipotecati si trovano in Barona (424 alloggi, in via Lope della Vega dal civico 1 al 27 e dal 40 al 56), a Gratosoglio (440 alloggi, in via Baroni 66, dal 78 al 106 e in via Saponaro 32/34), a Stadera (99 alloggi, in via Barrili 17 e in via Palmieri 22), in zona Darsena-Navigli (134 alloggi, nelle vie Gola 23/27, Bobbio 6 e Bordi 10/14) e a Corvetto (1.681 alloggi, in via Monpiani 4/6/10 e 1/5, piazzale Gabrio Rosa 9/11, via Pangirola 1/5 e 26, via dei Cinquecento 4/8/12 e 14/16/20, via Pomposa 2, via Ravenna 5 e via Polesine 2/6).

S.F.

 

Alloggi vuoti e occupati abusivamente

Sono 3.263 gli alloggi occupati abusivamente, sui 40mila proprietà di Aler Milano. Il dato si riferisce alla fine del 2016, con un incremento di 250 alloggi in più rispetto al 2015. E questo nonostante 440 sgomberi in flagranza, cioè compiuti entro le 24 ore, 338 interventi per scongiurare occupazioni e un centinaio di sgomberi programmati. Le situazioni più critiche sono nei quartieri S. Siro e Lorenteggio. Difficile anche la situazione dell’area via Gola via Pichi, nonostante gli alloggi popolari siano relativamente pochi.

S.F.

Laureata in Scienze dei Beni Culturali, blogger appassionata di cinema e teatro, talentuosa grafica e webmaster, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e sfide, forte della sua estrazione umanista veste con grazia e competenza le testate digitali e su carta di Milanosud.

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