Dopo un’attesa protratta fino alle 19.30 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha presentato con una conferenza stampa il nuovo Dpcm approvato dal governo. Mentre il Paese continua a rimanere in lockdown fino al 3 maggio, per non vanificare gli sforzi fatti fino ad oggi, da martedì 14 aprile possono riaprire alcune attività produttive e commerciali: cartolerie e librerie, negozi di vestiti per bambini, lavanderie, distributori di  bevande,  come anche  silvicoltura e industria del legno.

Tutti gli esercizi commerciali dovranno rispettare le misure di sicurezza previste per contenere il contagio da coronavirus: ingressi scaglionati,  distanza di almeno un metro tra le persone, dotazione di guanti e mascherine per le  commesse e per chiunque sia  a contatto con il  pubblico, come gli amministrativi.  Tra le misure previste anche l‘ampliamento delle fasce orarie per garantire il distanziamento.

Fino al 3 maggio permangono il divieto di spostamento e di assembramento e l’obbligo del distanziamento sociale. Tuttavia resta possibile svolgere attività motoria da svolgere «individualmente» e «in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona».

Continuano  a rimanere chiuse scuole e università, cinema, teatri e musei, servizi di ristorazione, servizi alla persona, sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. E comunque ogni tipo di manifestazione pubblica e privata.

Per quanto riguarda la cosiddetta  “fase 2”, il Presidente ha dichiarato che il Governo è già al lavoro per far ripartire il sistema produttivo attraverso un programma articolato che poggia su due pilastri: l’istituzione di un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il Comitato, guidato da Vittorio Colao e composto da esperti in materia economica e sociale, avrà il compito, di concerto con il Comitato tecnico-scientifico, di elaborare le misure necessarie per una ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive, anche attraverso l’individuazione di nuovi modelli organizzativi e relazionali, che tengano conto delle esigenze di contenimento e prevenzione dell’emergenza.

Documento da scaricare  Dpcm 10 aprile 2020