Coronavirus. Arrivata l’ordinanza sui divieti di consumo alcolici in piedi per prevenire assembramenti

Coronavirus. L'attesa ordinanza sulla vendita e la somministrazione di bevande alcoliche è stata pubblicata. «Trovati i correttivi contro gli assembramenti serali e notturni». Come aveva preannunciato  ieri nel giornaliero videomessaggio, il sindaco di Milano ha preso

Coronavirus. L’attesa ordinanza sulla vendita e la somministrazione di bevande alcoliche è stata pubblicata. «Trovati i correttivi contro gli assembramenti serali e notturni». Come aveva preannunciato  ieri nel giornaliero videomessaggio, il sindaco di Milano ha preso due difficili decisioni  lavorando insieme al prefetto: la prima riguarda la ripartizione dei ruoli delle Forze dell’ordine assegnando a loro specifici segmenti della città. La seconda riguarda il divieto, la cui ordinanza è stata pubblicata oggi ma in vigore da ieri 26 maggio e  fino 15 giugno, “di vendere per asporto bevande alcoliche di qualsiasi gradazione dalle ore 19.00 alle ore 07.00 da parte di tutte le tipologie di esercizi pubblici, esercizi di vicinato, attività artigianali di asporto e distributori automatici, fatta eccezione per le medie e grandi strutture di vendita e i centri commerciali”

Rimane invece  consentita, nel rispetto delle misure di sicurezza attualmente vigenti, la consumazione di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione solo all’interno dei pubblici esercizi in sede fissa  e all’esterno degli stessi, nelle aree in concessione, esclusivamente con servizio al tavolo“.
L’ordinanza si completa con il corrispondente divieto di consumo “dalle ore 19.00 alle ore 07.00 di  bevande alcoliche di qualsiasi gradazione su area pubblica o privata a uso pubblico compresi parchi, giardini e ville aperte al pubblico”. Tutto ciò fatti salvi eventuali successivi provvedimenti, in considerazione dell’evolversi della diffusione epidemiologica del virus COVID-19, delle verifiche periodiche sull’osservanza dei divieti e delle decisioni, che potranno essere assunte dal Comitato di Ordine Pubblico e Sicurezza.

La seconda decisione, quella che bar e ristoranti non potranno servirei alcolici e superalcolici da asporto ma solo se seduti ai tavoli di fronte ai locali è «un situazione che ‘come la fai la sbagli’,–ammette Beppe Sala – la ratio della decisione è che non vogliamo fare né gli sceriffi né  i giustizieri della notte, ma non si può rimanere impassibili di fronte alle situazioni che si verificano». Di certo Sala non sta guardando al consenso, lo ammette lui stesso, perché per lui «rilevante è il futuro della città e irrilevante il mio futuro personale». Quindi il  prevenire episodi di assembramento a scopo di prevenzione dal contagio da COVID-19.

Gli avvisi, più volte reiterati, del sindaco di Milano, ci sono stati. Le forze dell’ordine hanno prima bonariamente avvertito i “contravventori”, quindi multato chi ha continuato fregandosene non tanto del divieto ma di quello che esso comporta: possibilità di contagio ad amici e a quanti a loro vicini. C’è stato chi si opponeva deridendo e chi “inconsapevolmente”. Di certo non si voleva  immaginare una città sotto controllo poliziesco, ma l’ultima possibilità per evitare gli assembramenti era quella di vietare dal 26 al 15 giugno, era inevitabile. Pagano certamente alcuni bar e ristoranti serali, per la mancanza di responsabilità di troppi. Purtroppo chi chiede maggiori controlli non si rende conto dei numeri richiesti per farlo. Oggi è prioritario uscire dall’emergenza il più presto possibile per tutta la Lombardia. Prima se ne esce e maggiori certezze ci saranno anche per commercianti e ristoratori di evitare un eventuale colpo di grazia se tra una settimana si dovesse chiudere di nuovo tutto!

Qualcuno dice che prima delle multa si potrebbe accompagnare gli ostinati a fare un bel giretto nelle terapie intensive: non farebbe male constatare il dolore che regna in quelle sale d’ospedale. Ovviamente risulta alquanto  difficile ipotizzare l’organizzazione di simili giri turistici.

Qui leggi: Documento principale – Ordinanza contingibile ed u

Qui il video messaggio di Sala  di ieri 26 maggio.

Il bene della nostra città

Il bene della nostra città.

Pubblicato da Beppe Sala su Martedì 26 maggio 2020

 

Giornalista per caso… dal 1992, per una congenita passione per la fotografia. Dalle foto ai testi il passo è breve: da riviste di viaggio e sportive ai più quotati femminili e quotidiani nazionali sui temi del mondo del lavoro. Ho progettato e gestito newsletter di palestre e centri fitness. Ora faccio parte degli intrepidi inviati di Milanosud.

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