Cosa accomuna il Movimento Khetane al procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri?
Vogliamo concludere il nostro 2019 dedicando il pensiero agli ultimi e ai migliori: al movimento Kethane, nella persona di Consuelo Abdel Hafiz, sociologa e criminologa calabrese, e al procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri,
Vogliamo concludere il nostro 2019 dedicando il pensiero agli ultimi e ai migliori: al movimento Kethane, nella persona di Consuelo Abdel Hafiz, sociologa e criminologa calabrese, e al procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, che ha condotto una vastissima operazione contro la ‘ndrangheta. Una maxioperazione, numericamente la seconda dopo il primo maxiprocesso di Palermo di Falcone e Borsellino, eppure finita troppo presto nel dimenticatoio. Un blitz che ha impegnato oltre 2.500 carabinieri del Ros e dei comandi provinciali impegnati, in collaborazione con unità del Gis, del reggimento paracadutisti, degli squadroni eliportati cacciatori, dei reparti mobili e da mezzi aerei e unità cinofile. Una retata che ha comportato 334 arresti in 11 regioni d’Italia: oltre che la Calabria, anche la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, la Liguria, l’Emilia-Romagna, la Toscana, il Lazio, la Sicilia, la Puglia, la Campania e la Basilicata.
Perchè un’operazione così vasta e di grandissimo significato politico oltre che sotto il profilo criminale, anticipata di un giorno per il rischio di fughe di notizi, scomparsa quasi subito dalle prima pagine dei giornali? Razzismo contro la Calabria?
Una delle possibili risposte arriva da Consuelo Abdel Hafiz, sociologa e criminologa calabrese, che fa parte della comunità Kethane di Catanzaro dove opera come attivista ed educatrice della comunità rom e sinti. Un donna che sulla sua pelle vive la doppia discriminazione: essere rom ed essere calabrese.
“L’operazione di Gratteri, rappresenta un mutamento radicale per la Calabria e per i calabresi. È la speranza per quei giovani che sono rimasti in Calabria e che credono nella libertà e nella giustizia. Questa grande operazione del Dottor Gratteri è la rottura alla rassegnazione della gente che ha subito l’intreccio tra i poteri nascosti e la criminalità. 400 criminali oppure 400 latitanti, grazie al Dottor Gratteri oggi in Calabria iniziamo a riacquisire la fiducia e la semplice speranza di poter partecipare ad un qualsiasi bando o colloquio di lavoro senza interventi ‘ndranghetisti. Oggi abbiamo la consapevolezza della drammaticità della ‘ndrangheta che ha ucciso la Calabria, proprio per questo abbiamo tutti il dovere di una rivolta e di supportare il Dottor Gratteri e la sua squadra”.
“Il silenzio da parte dei giornali nazionali è drammatico, non occorre spettacolizzare il lavoro dell’antimafia ma è altresì doveroso parlarne, informare la gente tutta, la gente deve sapere, deve informarsi deve poter leggere. Il silenzio omertoso non ha mai portato a nulla di buono, la storia si ripete proprio come Falcone e Borsellino, infatti i giornali parlarono di loro e del loro lavoro soltanto dopo la morte. Questa volta non dovranno esserci dei martiri affinché venga data la giusta e meritata importanza al lavoro di persone che pur di liberare questa terra, rinuncia a vivere una vita normale”.
“Kethane è costituito da giovani rom e sinti di tutta Italia, giovani che ogni giorno lavorano e costruiscono la propria vita attraverso sacrifici e anche umiliazioni. Siamo contro la criminalità, contro la ‘ndrangheta, contro la persecuzione in tutte le sue forme e contro la delinquenza. Siamo ragazzi che hanno scelto di avere una vita libera, che hanno scelto di essere un esempio per altri, siamo quei ragazzi che ogni giorno lottano contro il razzismo, i pregiudizi e le discriminazioni. Siamo quei ragazzi che in questi mesi si sono esposti per stare con gli ultimi, con la gente che è stata e che tuttora viene attaccata e bombardata per l’appartenenza etnica e per una cultura diversa”.
“Stiamo vivendo quella fase storica politica in cui non basta più formarsi, rispettare le regole, avere un lavoro, per essere riconosciuti dalla società. La società concede il riconoscimento soltanto ad alcuni, per questo noi di Kethane abbiamo scelto di esserci e di lottare attraverso le nostre vite. Noi crediamo nella giustizia di questo Paese e puntiamo a quei valori degni di una società civile.”
Consuelo non è solo criminologa, è anche una mitica black-drummer: ha fondato ‘’the drummers girls’’ un trio batteristico che ha sorpreso tutta Catanzaro.Vi lasciamo con il rullo dei suoi tamburi augurando al movimento Kethane di continuare la loro lotta importantissima per rompere i muri e le chiusure, il pensiero unico, le “comode” discriminazioni.
Clicca qui Consuelo Hafiz Rossi alla batteria
(Personalmente ho conosciuto il Movimento Kethane a Milano, il 16 luglio 2019, tramite Gianfranco Bianchi, presidente di Anpi “Fiore – Garanzini” di Stadera e Gratosoglio, che ci ha appena lasciato il 12 dicembre, in occasione della celebrazione per lo scambio delle bandiere tra Anpi e movimento Kethane (rom e sinti combatterono nella Resistenza, tra cui nella brigata Osoppo) innanzi al Memoriale Porrajmos (il genocidio nazista di rom e sinti), presso il “Villaggio delle Rose”, tra le case colorate dove vive una comunità di circa 270 rom, alla periferia sud di Milano, in via della Chiesa Rossa. Qui sotto la foto ricordo)