Da “uguaglianza” a “rispetto”: un passo difficile da comunicare
Con "Dillo con parole nostre" i ragazzi delle scuole milanesi si cimentano con una campagna di comunicazione per promuovere il rispetto tra le persone, qualsiasi sia la loro condizione sociale, etnia, sesso ecc.
“Dillo con parole nostre” è un format ideato da Laboratorio Adolescenza finalizzato a far creare – da adolescenti – piccole “campagne di comunicazione” (realizzate mediante la produzione di un poster e un video amatoriali) destinate ad adolescenti. Questo partendo dal presupposto che i messaggi diretti agli adolescenti siano più efficaci se pensati e formulati da altri adolescenti, piuttosto che dagli adulti. Le precedenti edizioni, tutte di grande successo, hanno affrontato i temi della promozione della donazione di sangue (nella foto il fotogramma di un video realizzato dai ragazzi), della prevenzione dell’HPV e della prevenzione del cyberbullismo.
Quest’anno abbiamo deciso di affrontare un tema attualissimo e delicato: “il rispetto tra i generi” come declinazione dell’articolo 3 della Costituzione italiana che – con il vento razzista che spira vale la sempre pena riproporlo – così recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Il “rispetto” è un concetto molto difficile da comunicare, perché molto più sottile e complesso del concetto di “uguaglianza”. L’uguaglianza può e deve essere garantita dalle leggi che regolano il vivere sociale, ma è solo una condizione necessaria – e tutt’altro che sufficiente – per garantire il rispetto. Il rispetto per l’altro (indipendentemente da sesso, etnia, condizione sociale e quant’altro indicato dall’articolo 3 della Costituzione) attiene essenzialmente alla cultura di una comunità e, soprattutto, di ciascuno di noi che di quella comunità siamo i componenti. Non c’è legge che tenga, finalizzata a garantire uguaglianza, che possa assicurare anche rispetto
Il nostro lavoro è già iniziato: certamente impegnativo, ma siamo certi che le ragazze e i ragazzi coinvolti sapranno, come sempre, essere efficaci e cogliere l’essenza di un messaggio che possa essere trasmesso e diffuso tra i loro pari.
Prezioso sostenitore dell’iniziativa di quest’anno – nell’ambito della propria attività di social responsability – è l’Istituto Ganassini di Milano, tradizionalmente impegnato in importanti iniziative a sfondo sociale. Le scuole di Milano coinvolte sono il Liceo Berchet, l’Istituto Claudio Varalli e l’Istituto Carlo Porta. Ma la novità di quest’anno è che i gruppi di lavoro non saranno formati solo nelle scuole, perché incontrare adolescenti anche in contesti aggregativi differenti dalla scuola produrrà certamente un arricchimento dei punti di vista dai quali osservare e comunicare un tema così delicato. Con questo obiettivo abbiamo attivato un gruppo di lavoro presso la “Comunità Diana”, gestita dalla Cooperativa Sociale LULE, ed uno con gli allievi del “Circolo della Spada – Maestro Marcello Lodetti”, una delle più prestigiose scuole di scherma italiane.
Se altre scuole o altri contesti aggregativi vogliono contribuire ad ampliare questo progetto possono farlo contattandoci direttamente (laboratorio.adolescenza@gmail.com) o contattando la redazione di Milanosud. Mai tanto, come in questi ambiti, l’unione fa la forza.