Dal 1° al 31 luglio il cinema dell’Asteria è sotto le stelle, al via la rassegna con 14 proiezioni

L’Asteria non molla. In questo momento difficile, in cui i soggetti che fanno cultura rischiano di chiudere i battenti, sotto il peso della paura, delle regole di distanziamento e della crisi economica, l’Asteria riparte con

L’Asteria non molla. In questo momento difficile, in cui i soggetti che fanno cultura rischiano di chiudere i battenti, sotto il peso della paura, delle regole di distanziamento e della crisi economica, l’Asteria riparte con E state al Cinema, una programmazione cinematografica con 14 proiezioni, che si terranno a partire da oggi all’aperto, 1 luglio e fino a fine mese, tutti i mercoledì, venerdì e sabato, alle ore 21,30, nel campo sportivo di via Neera della parrocchia Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa.

La scelta delle pellicole è in linea con la proposta culturale multiforme che contraddistingue l’istituzione culturale di piazza Carrara, da sempre attenta a coniugare divertimento e riflessione, arte e missione sociale. Ci sono commedie che non fanno solo ridere, a film d’azione, di denuncia, storici o fantastici. Tutti con un comune denominatore: qualità e attualità.

Per assicurare la massima sicurezza e distanziamento sociale la sala all’aperto potrà ospitare 250 persone, che saranno fornite di cuffie wireless (igienizzate a ogni proezione) per permettere l’ascolto senza disturbare chi abita nei pressi e al contempo avere una buona qualità audio. In caso di maltempo la proiezione avverrà al Centro Asteria di piazza Carrara, ma con solo 140 posti.

Assolutamente popolari i prezzi dei biglietti (acquistabili dal sito dell’Asteria o sul luogo di proiezione), per merito dei volontari dell’Alveare, della parrocchia e dei contributi di Fondazione Cariplo e Municipio 5: con soli 3 euro di può assistere allo spettacolo del mercoledì, 5 euro per i film di venerdì e domenica.

Giornalista dello scorso millennio, appassionato di politica, cronaca locale e libri, rincorre l’attualità nella titanica impresa di darle un senso e farla conoscere, convinto che senza informazione non c’è democrazia, consapevole che, comunque, il senso alla vita sta quasi tutto nella continua rincorsa. Nonostante questo è il direttore “responsabile”.

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