Dall’8 all’11 marzo “Com’eri vestita?” mostra sui pregiudizi nei confronti delle donne
Al via l’8 marzo, giornata internazionale dedicata alla donna che nel nostro Paese si celebra dal 1922, si concluderà il 25 novembre, giornata internazionale che nel 1999 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dedicato all’eliminazione
Al via l’8 marzo, giornata internazionale dedicata alla donna che nel nostro Paese si celebra dal 1922, si concluderà il 25 novembre, giornata internazionale che nel 1999 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dedicato all’eliminazione della violenza contro le donne: è la mostra itinerante “Come eri vestita?”, che l’associazione Libere Sinergie accompagnerà per quasi nove mesi attraverso Milano e la sua provincia (il calendario degli appuntamenti sarà via via aggiornato sulla pagina Fb/liberesinergie).
Giovedì 8 marzo la mostra aprirà il suo primo appuntamento (fino a domenica 11) alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini (www.theartland.it). “What Were You Wearing?” – appunto: Come eri vestita? è una mostra promossa nel 2013 dall’università del Kansas da un progetto di Jen Brockman e Mary Wyandt-Hiebert ed è la domanda che ancora troppe vittime di violenza si sentono porre. Una domanda che presuppone l’idea che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se avesse indossato abiti meno succinti o meno sexy.
La mostra parte dal breve racconto di diverse storie di violenza sessuale poste accanto agli abiti che vogliono rappresentare in maniera fedele l’abbigliamento della donna al momento della violenza sessuale. Libere Sinergie esporrà le storie in quattro lingue: italiano, inglese, spagnolo e francese, in modo da coinvolgere anche i giovani provenienti da altri Paesi che si trovano in città per studio o lavoro.
Jen Brockman ha dichiarato che lo scopo principale è la promozione di una maggiore consapevolezza sulla violenza sessuale e la necessità di combattere la colpevolizzazione secondaria delle vittime. «I visitatori possono entrare nella galleria e vedere se stessi riflessi non solo nei vestiti esposti ma anche nelle storie». Aggiunge che: «Occorre suscitare delle reazioni all’interno dello spazio della mostra simili a quelle riportate – inducendo le visitatrici a pensare – “Caspita, ho questi indumenti appesi nel mio armadio” oppure “Ero vestita così questa settimana”». In questa maniera si rendono evidenti gli stereotipi che inducono a pensare che eliminando alcuni indumenti dai nostri armadi o evitando di indossarli potremmo eliminare la violenza sessuale. Ovvero, rimuovere l’idea che violenze e stupri possano essere eliminati semplicemente vestendosi o non vestendosi in un certo modo.
La mostra sarà inaugurata alle ore 18 di giovedì 8 marzo e rimarrà aperta fino alle 23. Contestualmente alla mostra, nelle serate di giovedì 8 e venerdì 9 marzo (dalle 21) verrà rappresentata Anti(real)gone, progetto e regia di Laura Tanzi e Mauro Vaccari, mentre sabato sera, sempre dalle 21 alle 23 verrà messa in scena R4 Alice. Durante i 4 giorni della mostra verrà inoltre proiettata uno slideshow delle foto di Carla Cerati e nel corso della manifesta- zione verrà presentato il “Premio Federico Cerati”. Orari della mostra: venerdì e sabato dalle 10 alle 23; domenica dalle 13 alle 19.
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Laura Guardini
(Marzo 2018)