Dalla comunità cinese 300mila mascherine in dono agli abitanti delle case popolari. Silvia Romano, Colao e test seriologici
Nel messaggio della vigilia di Pasqua, il sindaco Beppe Sala ha annunciato che «i rappresentanti delle tremila famiglie cinesi della città ci hanno consegnato in dono 300mila mascherine. Le distribuiremo la prossima settimana agli abitanti
Nel messaggio della vigilia di Pasqua, il sindaco Beppe Sala ha annunciato che «i rappresentanti delle tremila famiglie cinesi della città ci hanno consegnato in dono 300mila mascherine. Le distribuiremo la prossima settimana agli abitanti delle case popolari di Milano, sono 70mila appartamenti con circa 150mila abitanti, più del dieci per cento del totale dei milanesi. Li distribuiremo indipendentemente che siano abitanti delle case del comune o della regione» Una precisazione a scanso di equivoci.
Non è indelicato un confronto con le 900 mila mascherine finora “elargite” dalla regione Lombardia alla provincia di Milano e le 300 mila di Federfarma, così pubblicizzato con la sua infografica relativa alla ripartizione dei 3.300.000 mascherine distribuite gratuitamente alle province lombarde. Proporzionalmente ben al di sotto degli altri comuni lombardi, come già rilevato dal sindaco Sala in un precedente comunicato video.
Una discriminazione ingiustificata visto che Milano continua a risultare la provincia più colpita: i dati di sabato 11 aprile dicono che i contagiati sono aumentati a 13.268 (+520, praticamente il doppio di ieri che erano +269).
Un pensiero è stato poi dedicato a Silvia Romano, la cooperante milanese rapita in Africa più d’un anno fa. «Ho chiamato il suo papà per dirgli che il momento difficile non ci sta facendo dimenticare Silvia, a cui va tutto il nostro affetto pur a distanza.»
Infine la parte più politica: un accenno a Vittorio Colao, manager a capo della task-force, e il prolungamento del lockdown con la conseguente necessità di autorizzare quanto prima i test sierologici per decidere chi potrà tornare al lavoro: «Basta confondere la forma con la sostanza. Questi test non sono ancora autorizzati, ma noi sappiamo che negli ospedali li fanno e quindi è giusto andare avanti».
Silvia Romano e Vittorio Colao
Silvia Romano e Vittorio Colao
Pubblicato da Beppe Sala su Sabato 11 aprile 2020