Diffidata Regione Lombardia per i mancati lavori agli ospedali San Paolo e San Carlo
Il Comitato di Difesa della Sanità Pubblica Milano Città Metropolitana del sud ovest intraprende le vie legali, diffida la Regione e chiede che vengano subito utilizzate le risorse stanziate per rilanciare gli ospedali San Paolo
Dopo l’audizione alla III Commissione Sanità della Regione Lombardia, a cui l’assessore Giulio Gallera non si è presentato, inviando solo una nota sulla annosa vicenda degli Ospedali S. Paolo e S. Carlo, il Comitato di Difesa della Sanità Pubblica Milano Città Metropolitana del sud ovest ha organizzato un’assemblea in Barona per denunciare lo stato di abbandono dei due ospedali: personale andato in pensione e non sostituito per il blocco del turn over; ambulatori sul territorio depotenziati o chiusi con assorbimento del personale nei due ospedali; medici di base in pensione non sostituiti; 30 milioni dello Stato a disposizione per mettere a norma e ammodernare i due ospedali non ancora spesi. Tutto questo – è stato ribadito – contribuisce a indebolire la sanità pubblica a vantaggio di quella privata, che sta costruendo nella Provincia di Milano e in regione, nuovi ospedali e ambulatori.
Il Comitato ha fatto sapere di avere inviato il 5 dicembre scorso, assieme all’USIS (Unione Sindacale Italiana Sanità), un diffida a Regione Lombardia e al Direttore Generale della ASST Santi Paolo e Carlo, con “Invito a dare corso alle opere di ristrutturazione ai fini dell’efficientamento e della messa in sicurezza dei Presidi ospedalieri San Paolo e San Carlo” diffidando “le autorità, per quanto di loro competenza, a dar corso al più presto alla realizzazione delle opere necessarie” e chiedono che “il finanziamento già stanziato di complessivi 90 milioni venga destinato agli attuali presidi ospedalieri (…) ritenendo fin da ora responsabili di eventuali danni alle persone gli Amministratori che saranno chiamati a rispondere avanti l’Autorità giudiziaria, non solo amministrativa ed erariale”.