I dischi del mese
Santana: ritorno alle originiGià dal titolo, e dalla copertina, si intuisce che si tratta di un ritorno al passato, un glorioso passato che aveva
Santana: ritorno alle origini
Carlos Santana, “Santana IV” – Santana IV Records
Già dal titolo, e dalla copertina, si intuisce che si tratta di un ritorno al passato, un glorioso passato che aveva rivelato Carlos Santana e la sua band al mondo nel 1969, sul palco di Woodstock con la straordinaria performance Soul sacrifice. Dopo l’esibizione nei “tre giorni di pace e musica rock” che ha consacrato la cultura hippie, nei suoi primi grandi album il musicista messicano ha deliziato il pubblico mondiale con un originale, fresco e brillante suono che coniugava il rock, i sapori latino americani e i ritmi afro. Dopo questo periodo d’oro, ci sono stati molti altri album, anche di grandissimo successo, molti cambi di formazione, incursioni in altri generi musicali, ma la magia iniziale dei primi anni era andata persa. In questo nuovo lavoro c’è un ritorno, in buona parte, a quel suono così magico, con gli inevitabili aggiornamenti dovuti agli oltre quarant’anni passati, grazie alla presenza , quasi per intero, della classica lineup dei Santana, con Gregg Rolie tastiera e voce, Neal Schon chitarra, Michael Carabello percussioni e Michael Shrieve batteria, che erano stati fondamentali con Carlos Santana per la costruzione e realizzazione di quel suono così distintivo. Sedici nuovi brani, 76 minuti di musica, che ci riportano al rock con ritmi afro-latini, grandi percussioni e assoli chitarristici tra blues e psichedelica, a partire da “Anywhere you want to go”, il primo singolo, e con ottimi brani come “Yambu” dai ritmi ossessivi, “Fillmore East” decisamente psichedelica, “Suenos” lenta e sensuale con Carlos sempre in gran forma, la lussureggiante ed esplosiva “Love makes the world go round” che rende difficile stare fermi, “Blues Magic” deliziosa ballata blues di grande atmosfera, “Leave me alone” classico latin-rock, anche se non manca qualche caduta, vedi “Choo choo”, visti anche i molti brani presenti nel disco. Senza raggiungere il livello dei primi dischi, questo è sicuramente un lavoro ricco di belle canzoni, un gradito, gradevole e ottimo ritorno.
Mimmo Locasciulli, “Piccoli cambiamenti” – Hobo
Locasciulli and friends
Con questo doppio disco Mimmo Locasciulli, pianista, cantautore e produttore, celebra i suoi quarant’anni di attività discografica, ricca di oltre venti album, e una lunga carriera musicale partita ad inizio anni ’70 al Folkstudio di Roma, assieme, tra altri, a Antonello Venditti e Francesco De Gregori, con cui ha avuto una lunga collaborazione. Con questo disco ci regala nuove registrazioni dei suoi brani più noti e un inedito, il brano che da il titolo al disco, il tutto condito da una serie di importanti ospiti come Francesco De Gregori, Luciano Ligabue, Enrico Ruggeri, Alex Britti, Andrea Mirò e Gigliola Cinquetti. Le sue composizioni, sempre di grande qualità e classe, sono ancora decisamente fresche e brillanti, e miscelano folk-rock con la canzone d’autore, sia italiana che internazionale, e “venature jazz”. E proprio insieme a De Gregori è nel brano Il suono delle campane, Confusi in un playback, brano del 1985 cantato con Enrico Ruggeri, viene qui riproposto assieme a Luciano Ligabue, di cui Mimmo fu uno dei primi sostenitori quando era ancora sconosciuto e a cui è sempre rimasto legato: mentre con Enrico Ruggeri duetta in “Aria di Famiglia”. Scorrono deliziosi brani come “Stella di Vetro”, “Non voglio più”, “Intorno a trent’anni”, che ci ricordano quanto sia grande il songbook di questo autore, che forse oltre ai numerosi riconoscimenti della critica, avrebbe meritato un pubblico più vasto, e che conferma con questo splendido lavoro di essere uno dei migliori esponenti della canzone d’autore del nostro paese. Per chi già lo apprezza, l’opportunità di rinfrescare la conoscenza di questo straordinario autore, per chi non lo conosce l’occasione di colmare in un colpo solo una grossa lacuna.
Le segnalazioni di Beppe
• Bob Dylan, Fallen angels, voto 7.5
• Michael McDermott, Willow Spring, voto 8
• Vinicio Capossela, Canzoni della Cupa, voto 8
• Massimiliano Larocca, Un mistero di sogni avverati, Massimiliano Larocca canta Dino Campana 7.5
Giuseppe Verrini
verrini.g@tiscali.it
(Luglio 2016)