“E adesso andiamo a caccia di gioia”, mostra “Valentina Cortese. Album di famiglia” omaggio all’ultima grande diva del cinema e del teatro italiano

Valentina Cortese è scomparsa nel luglio 2019, a 96 anni, nella sua bella casa di piazza Sant’Erasmo. Era l’ultima grande diva del cinema e teatro italiano, si dice sempre così, ma in questo caso abbiamo

Valentina Cortese è scomparsa nel luglio 2019, a 96 anni, nella sua bella casa di piazza Sant’Erasmo. Era l’ultima grande diva del cinema e teatro italiano, si dice sempre così, ma in questo caso abbiamo le prove: la bella e documentata mostra (a ingresso libero) a lei dedicata, nel centenario della nascita (1 gennaio 1923) Album di famiglia. Immagini inedite di una diva allestita nello spazio IsolaSET di Palazzo Lombardia (aperta fino al 26 marzo, ingresso libero). Ispirandosi alla sua stessa autobiografia (Quanti sono gli anni passati, uscita nel  2012) i curatori Elisabetta Invernici e Antonio Zanoletti hanno voluto seguire l’ordine cronologico e, anno per anno, foto dopo foto, ripercorrono la vita della Cortese, con uno sguardo più intimo e familiare, ridando senso e ordine al rutilante archivio fotografico e documentale affidato dall’attrice con preghiera di “farne buon uso” all’amico e attore e regista Antonio Zanoletti (fu scritturato da Giorgio Strehler e debuttò nel 1979 con El nost Milan) assieme a lettere e documenti di carriera e d’amore. «Il fil rouge è il colore viola come il suo inebriante profumo di violetta che Valentina amava tanto», ci racconta Elisabetta Invernici, giornalista, storica della moda, molto vicina a Valentina negli ultimi anni, impegnata a mantenere vivo il suo ricordo «come donna e come milanese». 

Una mostra da “sfogliare” come un album di famiglia. Tra l’immagine pubblica di “diva evanescente” e un privato pieno di colpi di scena, di gioie e dolori, amicizie e matrimoni. Ecco i suoi abiti da zarina con pellicce fino ai piedi, i colbacchi come fosse sempre nel “Giardino dei ciliegi” di Cechov, uno dei capolavori strehleriani. Del resto, come diceva “Ho sempre portato qualcosa di me sul palcoscenico. E ho sempre portato una sorta di teatralità nella mia vita privata”. Per proseguire con una galleria di ritratti artistici, realizzati dai più grandi fotografi internazionali (Ghitta Carell, Pierluigi Praturlon, Fiorenzo Niccoli, Marcello Scopelliti e Giovanni Gastel). Una carriera esplosa rapidamente grazie alla bravura di Valentina, al suo talento e alla bellezza non convenzionale. Dagli esordi a Cinecittà a Los Angeles quando nel 1946, dopo il film neorealista Roma città libera, le si spalancano le porte di Hollywood. Sul set di “Ho paura di lui” si innamora e sposa Richard Basehart, da cui si divide dopo qualche anno e avrà il suo unico, adorato figlio Jackie. “Non fu un matrimonio felice”, si è sempre limitata a ripetere. Poi, ritorna in Italia. A Milano inizia a lavorare al Piccolo, dove conosce e si innamora di Giorgio Strehler: con lui per 15 anni è l’amore furioso, folle (in esposizione si possono vedere dei biglietti d’amore in cui Strehler scrive “ma cosa ho fatto per meritarti?”). Una passione che esplode anche sul palcoscenico con spettacoli indimenticabili. 

Poi l’amore “maturo”, cosi lo definisce la stessa Cortese, pieno di affetto e tenerezza, con l’industriale farmaceutico Carlo De Angeli che sposa nel 1980 a Portofino, di ritorno da un suo spettacolo, indossa un kafetano bianco comprato in Tunisia durante le riprese di Gesù di Nazaret dell’amico Franco Zeffirelli. «Evanescente, i gesti ampi, ironica, in realtà volitiva, determinata – racconta Elisabetta Inverici -. Un’anima malinconica capace, tuttavia, di momenti di grande euforia”.  La mostra si conclude con una frase della Cortese piena di slancio e di ottimismo: “E adesso andiamo a caccia di gioia“. Resta un rammarico. Nonostante gli appelli alle istituzioni di Inverici e Zanoletti, il magnifico guardaroba di Valentina Cortese (abiti firmati da Roberto Capucci, Christian Dior e Valentino) insieme a tanti altri cimeli è andato all’asta nel marzo 2022. «Una collezione che ha fatto la storia della moda italiana e internazionale dagli anni Settanta alla contemporaneità. Un patrimonio culturale che andava acquisito, tutelato e conservato», rimarca con amarezza Elisabetta Inverici. Ma per la prima volta al mondo la celebre attrice del Piccolo di Strehler ha un suo teatro dedicato, lo ha fortemente voluto Antonio Zanoletti che ne è direttore artistico. È in via Osoppo, piccolo spazio teatrale, di stampo parrocchiale, chiuso da anni. Un palcoscenico di 70 mq con una platea di 299 posti, Un luogo raccolto, intimo, vero, come ogni spazio teatrale, dove portare le emozioni, e un cartellone che “accenderà un faro di umanità nel quartiere, punto di riferimento per chi ama pensare, discutere, ascoltare”. Una scelta che certamente Valentina Cortese avrebbe gradito.

Le foto inedite dei genitori

La mostra dà spazio a notizie inedite e fotografie mai pubblicate prima. A partire dallo scatto che ritrae Valentina in braccio a mamma Olga che per lungo tempo ha creduto sua zia, in uno dei suoi rarissimi incontri. Altrettanto inedita la foto del padre naturale, Napoleone Rossi di Coenzo, conte, ingegnere, proprietario terriero di Brescello, in provincia di Reggio Emilia. Genitori belli, giovani ma non disponibili a crescere questa bambina nata da un legame illegittimo.

Valentina Cortese diceva di sé «Sono nata a Milano rannicchiata in un fiocco di neve, il primo gennaio, al tramonto». Era il suo modo poetico per dire di essere venuta al mondo, cento anni fa, l’anno 1923, anagrafe figlia di NN, e affidata a una balia in campagna, nel cremonese. La madre Olga una ragazza di 21 anni di famiglia bene con aspirazioni da concertista, aveva altro cui pensare e troppo da perdere dallo scandalo. Se ne andrà in Argentina, il padre è totalmente assente. L’infanzia è però egualmente serena e felice nella campagna lombarda, amata dai suoi genitori adottivi, “mamma” Rina, e suo marito Giuseppe, e i loro figli Luigino e Uliva. Poi, c’è Valentina, che all’età di otto anni si ritrova a Torino con i nonni Elena e Carmine Cortese.

Tutt’altro ambiente charme, eleganza haute couture della buona società del tempo. Come in tutte le fiabe, a un certo punto arriva il principe azzurro, nella persona di Victor De Sabata, celebre direttore d’orchestra, quarantottenne già sposato e padre di famiglia. Siamo a Stresa, sul lago, nell’estate del 1940, dove i nonni hanno una villa. Valentina ha 17 anni. Ha chiesto al sindaco il permesso di mettere in scena degli spettacoli. Al Grand Hotel Milano offre i biglietti ai clienti. È colpo di fulmine. Dopo due mesi Victor e Valentina sono in treno per Roma. “Persi la testa. Lasciai il liceo, mi trasferii a Roma, per stargli vicino, ma anche decisa a intraprendere la carriera d’attrice”, ricorderà nella sua biografia. Onnipresente nonna Elena, trasferitasi anche lei a Roma, sempre presente sui set e a farle ripassasare i copioni. Nel 1949 Valentina incontra per l’ultima volta «Zia Olga». Appuntamento all’Hotel Flora, a Roma. Valentina ormai sa chi è ed è impaziente di mostrarle il suo successo. “Vai da Buccellati, compra il rubino più bello”. Ma sua madre alza la voce, la insulta: non tollera che stia con un uomo tanto più grande e sposato. Valentina le strappa di mano il rubino, lo getta nel Tevere, racconta Invernici. 

Info mostra

La mostra biografico-fotografica si tiene presso IsolaSET, Palazzo Lombardia, via Galvani 27, con il patrocinio di Regione Lombardia dal 2 al 26 marzo 2023 (ingresso libero, sabato e domenica compresi, ore 10.30 / 19.30). Contemporaneamente dal 14 al 24 marzo, presso la Cineteca di Milano MIC Cineteca Milano (viale Fulvio Testi 121, MM5 Bicocca), si svolgerà la rassegna cinematografica “Valentina Cortese. Eleganza divina” con la proiezione di pellicole, alcune inedite e restaurate, che restituiranno tutto il fascino delle sue inimitabili interpretazioni. Ingresso: intero 7,50 euro; ridotto 6 euro.

Proiezioni

  • Gli uomini sono nemici, 14 marzo ore 15,30, pellicola considerata perduta fino al 2017 quando una copia in negativo fu ritrovata e restaurata presso l’archivio di Cineteca Milano.
  • I corsari della strada, 14 marzo e 21 marzo ore 17,30.
  • Ho paura di lui, 15 marzo e 24 marzo ore 15,30
  • Le amiche 16 marzo ore 15,30
  • Effetto notte, 17 marzo ore 15,30 e 22 marzo ore 15,30 “Effetto notte” di Truffaut che la portò a un passo dall’Oscar, che le fu poi dedicato dalla generosa amica e vincitrice Ingrid Bergman. 
  • Roma città libera, 21 marzo ore 15,30

Si occupa della sezione Cultura e Società per donneinsalute.it; da free lance ha collaborato con le maggiori riviste femminili (Anna, Donna Moderna, La Repubblica delle donne, Glamour, Club 3). È stata redattore del mensile Vitality di Psychologies magazine e Cosmopolitan, occupandosi di attualità, cultura, psicologia. Ha pubblicato le raccolte di poesie “Come un taglio nel paesaggio” (Genesi editore, 2014) “Sia pure il tempo di un istante” (Neos edizioni, 2010).

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