Edicola di via Chiesa Rossa vandalizzata con scritta blasfema, interviene il Comune e la cancella

A volte, quando crediamo di avere raggiunto il fondo, ci accorgiamo che c'è ancora dello spazio per scendere. È proprio ciò che è accaduto domenica notte (o mattina) del giorno 20 novembre 2022. Nel pomeriggio

A volte, quando crediamo di avere raggiunto il fondo, ci accorgiamo che c’è ancora dello spazio per scendere. È proprio ciò che è accaduto domenica notte (o mattina) del giorno 20 novembre 2022. Nel pomeriggio dello stesso giorno, i frati della chiesa di Santa Maria alla Fonte si sono accorti che l’edicola votiva posta all’ingresso del Parco Chiesa Rossa sul lato naviglio era stata vandalizzata. E nel peggiore dei modi!

Leggere bestemmie scritte sui muri fa male agli occhi sempre, ma tanto più gravemente ferisce se tali manifestazioni irriguardose si leggono giallo su rosso-mattone, proprio ai piedi di un crocifisso. Chi avrà mai pensato che fare questo fosse una cosa divertente, irriverente, trasgressiva, una rivendicazione di indipendenza mentale o un’attestazione di superiorità? O forse solo una bravata, una ragazzata, un piccolo gesto fatto da qualcuno non conscio del fatto che anche un piccolo gesto può essere intrinsecamente grave. «Una manifestazione diabolica!» avrebbero forse detto i contemporanei della nostra chiesina rossa; e chissà mai, forse sarebbero andati in cerca di uno o più colpevoli da sottoporre al giudizio e alla condanna della Santa Inquisizione. Oggi i tempi sono cambiati, e siamo cambiati noi. Invece di cercare colpevoli che non si troverebbero comunque, provvediamo a ripristinare lo “status ante” con una buona mano di vernice color mattone e cancellare l’onta gialla deturpante.

E così, dicevamo, i frati della chiesa di Santa Maria alla Fonte, al vedere il danno consumatosi nelle ore precedenti, provvedono ad informare il comitato Chiesa Rossa e il presidente di Municipio 5 Natale Carapellese, il quale, pur essendo domenica e con gli uffici comunali chiusi, riesce a contattare il NUIR (Nucleo di intervento rapido) che si attiva per cancellare tali scritte.

Ma il cielo piange il giorno dopo, per l’offesa subita, e la pioggia e l’umidità che persistono per tutto il giorno ostacolano i lavori delle squadre di manutenzione che devono rimandare al giorno successivo la verniciatura della detta edicola. Ed eccola qui, il martedì, più bella e più pulita di prima, illuminata dal tiepido sole di novembre.

Eppure la ferita rimane. Come se un cerotto bastasse ad eliminare un taglio sulla pelle, una mano di vernice non cancella il pensiero che è stato alla base dell’offensivo gesto. Cosa possiamo fare? La generale mancanza di rispetto per tutto e tutti è un atteggiamento sempre più di moda e c’è sempre qualcuno che si spinge un po’ più in là. Saranno giovani, ragazzi, ragazzini? Difficile credere che adulti perdano il loro tempo girando per strada con una bomboletta gialla. E dove sono le famiglie? Forse troppo impegnate nella gestione della vita quotidiana, manca loro il tempo per insegnare il rispetto e lo demandano alla scuola, o alle istituzioni. O forse alla televisione, o a internet. E allora siamo nei guai. Perché non ci sono più freni al peggio se l’educazione e il rispetto vengono inculcati dalla rete che notoriamente tira fuori il peggio di ognuno al grido “abbiamo il diritto di dire la nostra”! Chi glielo insegna che il diritto di opinione non esclude il divieto di offesa?

Ora, si potrebbe auspicare che vengano intensificate le telecamere, che vengano previste pene più severe, che vengano predisposti passaggi più frequenti delle forze dell’ordine. Ma non è questo il punto. La punizione non è la soluzione. Usiamo quindi gli stessi mezzi che scatenano la ribellione, qualunque essa sia, per ottenere i risultati contrari! Buchiamo la rete con messaggi di pace, di rispetto, di positività, di tolleranza! E vediamo se qualcuno risponde. Forse è utopia. Ma vale la pena provarci.

Traduttrice di professione, redattrice per hobby, promotrice di eventi culturali e sociali in collaborazione con diverse associazioni di zona. Convinta che la cultura e la socialità siano un'accoppiata vincente per rendere la vita quotidiana più interessante. Che portare avanti progetti insieme generi unione e partecipazione. E che dovere di ogni persona sia sempre il rispetto delle altre persone, degli animali, dell'ambiente e anche degli oggetti. Perché facciamo tutti parte dello stesso mondo e abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri.

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