Ex albergo Regina, commemorazione pubblica in ricordo delle persone che qui furono torturate e avviate allo sterminio dai Nazifascisti
«Trovare linguaggi nuovi e saper rendere tridimensionale la testimonianza: questa è la scommessa per il futuro. Fare in modo che chi passa di qui veda veramente questa lapide, sappia, e possa perciò ricordare. Altrimenti quel
«Trovare linguaggi nuovi e saper rendere tridimensionale la testimonianza: questa è la scommessa per il futuro. Fare in modo che chi passa di qui veda veramente questa lapide, sappia, e possa perciò ricordare. Altrimenti quel passante sarà distante da ciò che è accaduto e la lapide gli farà lo stesso effetto della vetrina di un negozio». Pia Jarach, rappresentante della Comunità ebraica di Milano, ha lanciato questo invito ieri mattina, intervenendo alla cerimonia presso l’ex albergo Regina di via Silvio Pellico dove, dal 2010, una lapide ricorda che lì, dove dopo l’8 settembre si installò il quartier generale delle SS, “furono reclusi torturati assassinati avviati ai campi di concentramento di sterminio antifascisti, resistenti, esseri umani di cui il fascismo e il nazismo avevano deciso il sistematico annientamento”.
Alla cerimonia organizzata nell’ambito della Giornata della Memoria hanno preso parte anche Roberto Tasca, assessore Comune di Milano; Roberto Cenati, presidente Comitato Antifascista; Giuliano Banfi, vicepresidente Aned; Pia Jarach, Comunità Ebraica di Milano; Mario Artali, vicepresidente Fondazione Corpo Volontari della Libertà, Melissa Oliviero, Camera del Lavoro di Milano e Alessandro Fermi presidente del consiglio regionale.