«Facciamo una gita?» Sentieri di campagna e strade bianche a sud di Milano e in Lombardia
«Facciamo una gita?» Paolo Patanè, giornalista freelance specializzato nell'editoria turistica, è co-autore delle due guide "Gite fuoriporta nei dintorni di Milano Sud e Milano Nord", ciascuna con 30 itinerari a piedi e in bici, tra natura, arte e
Nulla potremmo aggiungere alla bellissima prefazione di Albano Marcarini, fondatore di Co.Mo.Do. (Confederazione per la mobilità dolce) e presidente dell’Inventario delle Vie di Comunicazione Storiche, che firma oltre al testo anche foto, acquerelli e mappe di questo nuovo “Atlante dei sentieri di campagna 1 – Lombardia”, con 33 percorsi tra pianura, fiumi, collina, laghi e montagna in bici o a piedi.
«”Andiamo in campagna!”, si diceva un tempo, quando le autostrade, i treni ad alta velocità e i voli low cost non esistevano. Tutti andavano in campagna, forse più che al mare o in montagna. Ci andavano e ci scrivevano, spesso osservando un mondo che andava pian piano scomparendo, Riccardo Bacchelli, Ada Negri, Carlo Emilio Gadda. Ci pedalavano Giovanni Guareschi e Cesare Zavattini. Ci cantava Nella vecchia fattoria il Quartetto Cetra. Ci giravano film Ermanno Olmi, Bernardo Bertolucci, Pupi Avati.
Ci si andava in Seicento o coi treni delle Nord, a prendere i narcisi al Campo dei Fiori o a mangiare sotto la pergola in riva ai navigli. Dalle città, dove abitavano quelli che da giovani erano nati in campagna, in campagna ci tornavano a trovare i parenti o a commemorare i defunti, il 2 novembre. Ci andavo anch’io da piccolo, in una grande cascina vicino Crema, tanto grande che non si vedeva dove finiva, solo dove si entrava, dall’enorme portone di legno, dentro il quale era stata ritagliata con abilità una minuscola porticina che per passarci dentro bisognava in simultanea alzare una gamba e abbassare la testa.
Non nascondo la nostalgia di quella campagna con gli alberi, i fossi, le cascine abitate, gli animali, la polvere delle strade bianche, la nebbia, la rossa cera solida con la quale mia nonna lustrava il pavimento di mattoni della casa contadina, la scala di legno che portava alle camere da letto, alla mònega e al previ che scaldava il giaciglio gelato e anche, se permettete, al pitale che risparmiava di raggiungere il cesso in comune della cascina.
Con gli anni ho osservato il declino e la trasformazione della vita di campagna. Anche del suo paesaggio, e mi sono sempre ostinato, come un cercatore di farfalle ritenute estinte, a ritrovare quei resti, che mi ricordassero un po’ il passato. Ho vagato, magari un po’ annoiato nei musei contadini, ma soprattutto ho tracciato sentieri nel paesaggio padano, ovunque avessi avuto sentore di una sopravvivenza: un bosco, una risorgiva, una marcita, una cascina. È uscito così questo libro, anzi questo atlante, perché si tratta di un’esplorazione riportata sulle mappe, come per i navigatori antichi. Vi sono contenuti più di una trentina di itinerari da fare a piedi o in bicicletta. In pianura più in bicicletta perché, da queste parti, la bici è la regina delle campagne*. In collina e sui laghi più a piedi. Sono facili, si coprono in giornata e hanno sempre qualche suggerimento per mettere le gambe sotto il tavolo o la testa sul cuscino al momento giusto». Albano Marcarini
Entrambe le guide sono edite da Ediciclo Editor. Il catalogo della casa editrice si arricchisce ogni anno con nuovi titoli e nuove collane. Il tema della bicicletta è ovviamente declinato in varie forme: cicloturismo, salite, mountain bike, manuali, ciclismo storico, ma sempre più spazio viene dato ai temi del viaggio e del camminare. Prestigiosi i premi letterari tra cui il Premio Bancarella Sport, il Premio Albatros per la letteratura di viaggio, il Premio città di Gaeta, il Premio Itas per la letteratura di montagna e il Premio CONI Concorso Letterario.