Fibrillazioni in consiglio di Municipio 5: Iacovella insultato dal presidente Maiocchi rassegna le dimissioni

 “Rassegno le dimissioni da Capogruppo e Consigliere di Milano Progressista del Municipio 5. Non posso restare di più in un luogo dove il Presidente del Consiglio di Municipio, Signor Giuseppe Maiocchi, si rivolge ad una persona, ad

 “Rassegno le dimissioni da Capogruppo e Consigliere di Milano Progressista del Municipio 5. Non posso restare di più in un luogo dove il Presidente del Consiglio di Municipio, Signor Giuseppe Maiocchi, si rivolge ad una persona, ad un Consigliere dandogli del verme con una raccapricciante espressione: “certe persone stanno bene solo su un amo da pesca”. 

Comincia con queste parole la lettera di Amedeo Iacovella (riportata integralmente in calce) inviata il primo maggio al presidente del Municipio 5 Alessandro Bramati, al presidente del consiglio di Municipio 5, lo stesso Maiocchi, e, per conoscenza ai capigruppo del Municipio 5, al sindaco Giuseppe Sala e al presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolè. Una missiva in cui il consigliere Iacovella chiede alla maggioranza di municipio di valutare seconfermare in questo delicato incarico una persona che usa queste espressioni”.

Interpellato telefonicamente il presidente Maiocchi ha fatto parziale marcia indietro: «Ho visto la lettera poco fa, confermo quanto riportato e mi dispiace di aver scritto quelle parole. Nella lettera non sono però raccontate le circostanze che mi hanno portato a trascendere. Nel merito della frase “certe persone stanno bene solo su un amo da pesca” è stata da me scritta in una chat dei capigruppo di Municipio 5 in cui Iacovella si lamentava pretestuosamente che la minoranza di municipio non era stata coinvolta della distribuzione di mascherine, donate da privati e recuperate dalla giunta non attraverso le istituzioni. Mascherine che poi abbiamo distribuito, in una situazione di grande emergenza e a Municipio chiuso, a forze dell’ordine, guardie carcerarie e altri soggetti prima fila nella lotta alla diffusione del Coronavirus. Anche le altre frasi citate da me scritte sui social sono figlie di situazioni analoghe, esasperanti, figlie a mio parere di polemiche per me inaccettabili, vista la situazione difficilissima che stiamo affrontando».

Nonostante i tantissimi appelli di amici e compagni, anche assessori e consiglieri comunali – tra questi anche quella del presidente de Consigli comunale Lamberto Bertolè – il consigliere Iacovella non sembra volere tornare sui suoi passi: «Nelle prossime ore protocollerò le mie dimissioni, e questo è un gesto che mi è costa tantissimo. Ma il problema è se il consigliere Maiocchi è idoneo a ricoprire il ruolo super partes di presidente del Consiglio di Municipio. Niente di personale, la questione per me è politica, visto che l’atteggiamento aggressivo del presidente si è espresso più volte, in ambiti diversi non solo nei miei confronti. Vedremo se e come il consiglio di Municipio vorrà prendere in esame il problema che io indico, alla luce del sole o se invece vogliono archiviare un problema di questa portata, che attiene le istituzioni e le relazioni tra le diverse componenti politiche».

La questione è rimandata quindi al prossimo consiglio di Municipio, la cui convocazione rischia di svolgersi molto in là. Difficile pensare però che la maggioranza, anche a fronte di un dibattito, ponga in discussione se stessa e accolga l’invito di Iacovella togliendo la fiducia al presidente Maiocchi. È probabile che accompagnerà il consigliere fuori dal consiglio di Municipio 5, visto il ruolo scomodo di oppositore fortemente critico ricoperto in questi anni.

Un mea culpa e un richiamo a tutte le componenti politiche a un confronto nel merito, senza eccessi verbali e insulti, pur nella legittima differenza delle posizioni, potrebbe far svelenire il clima e aiutare, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, a ricondurre il dibattito sui binari di un confronto politico aspro, ma civile e produttivo e non inquinato da rancori personali. Un ravvedimento, che servirebbe da esempio per tutti, anche per quelle comunità “social” citate nella lettera, dove insulti ed epiteti sgradevoli, ironie gratuite e dissacranti, servono solo a scavare fossati e additare capri espiatori.

La lettera di Iacovella 

Al Presidente del Municipio 5 A. Bramati

Al Presidente del Consiglio di Municipio 5 G. Maiocchi

ep.c. Ill.mo Sindaco B. Sala

Al Presidente Consiglio Comune di Milano

Lamberto Bertolè

Ai Capigruppo Municipio 5

Carissimi,

rassegno le dimissioni da Capogruppo e Consigliere di Milano Progressista del Municipio 5. Non posso restare di più in un luogo dove il Presidente del Consiglio di Municipio, Signor Giuseppe Maiocchi, si rivolge ad una persona, ad un Consigliere dandogli del verme con una raccapricciante espressione: “certe persone stanno bene solo su un amo da pesca”. Ripreso da un Consigliere e invitato ad usare altri toni rispettando il ruolo democratico dei consiglieri di opposizione, il Presidente Maiocchi, continuava invitando il Consigliere intervenuto “a unirsi ad Iacovella nella raccolta di carote”.

Già in precedenza aveva usato un simile linguaggio con suoi interlocutori, su uno dei Social più frequentato (Sei del Vigentino): “siete delle m…….e. Spero di essere stato chiaro!!!!!”. Invitato a chiarire in un Consiglio si era giustificato dicendo: “i puntini erano più di tre e quindi volevo dire, siete delle margherite”.

Ed ancora poche settimane fa rispondendo ad un cittadino su un social, che poneva una semplice domanda a chi ha competenze, avere garanzie sanitarie prima di riaprire i servizi pubblici, rispondeva: ..Forse ora per scrivere questo commento ha collegato il cervello..

Questa triste vicenda non può essere confinata in un fatto personale, mai mi sarebbe venuto in mente di apostrofare una persona ricorrendo ad un simile linguaggio e men che meno ad un avversario o interlocutore politico.

Per me il ruolo ricoperto dal Consigliere Maiocchi impone di mantenere un profilo istituzionale sobrio, super partes, non lesivo della personalità dei componenti del Consiglio che presiede, rispettoso delle idee e delle opinioni altrui dentro e fuori dal Municipio.

Valutate voi, se lo riterrete opportuno, confermare in questo delicato incarico una persona che usa queste espressioni.

Infine, vorrei che vi poneste una semplice domanda: se fosse toccato ad ognuno di voi ricevere un simile insulto come avreste reagito?

Vi lascio con le parole di un filosofo cinese Lao Tze:

Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla”.

Continuerò a voler bene al mio quartiere Vigentino e all’intero territorio del Municipio 5.

Un caro saluto

Amedeo Iacovella

Milano, 1 maggio 2020

Giornalista dello scorso millennio, appassionato di politica, cronaca locale e libri, rincorre l’attualità nella titanica impresa di darle un senso e farla conoscere, convinto che senza informazione non c’è democrazia, consapevole che, comunque, il senso alla vita sta quasi tutto nella continua rincorsa. Nonostante questo è il direttore “responsabile”.

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