Fidiamoci dei medici e della scienza: 10 semplici regole per proteggersi. No a polemiche e fake news
Si aveva paura di un contagio attraverso le comunità cinesi, invece il coronavirus contratto in Cina è probabilmente arrivato attraverso un cittadino italiano e si è diffuso in località ben lontane dalla Chinatown milanese, proprio
Si aveva paura di un contagio attraverso le comunità cinesi, invece il coronavirus contratto in Cina è probabilmente arrivato attraverso un cittadino italiano e si è diffuso in località ben lontane dalla Chinatown milanese, proprio quando si celebrava “La notte delle bacchette”, una festa bellissima che puntava a ripopolare con avventori vecchi e nuovi i locali di via Paolo Sarpi, come ci racconta Massimo Lorello nel suo blog su Repubblica.
Da ieri sera sono dieci i comuni del Lodigiano ‘isolati’, tra cui i più popolosi Codogno, Castiglione d’Adda e Casalpusterlengo dove sono stati chiusi scuole, uffici comunali e bar. In serata erano sedici i casi in Lombardia, tra loro ben cinque medici, due casi in Veneto di cui uno deceduto.
“È accaduto quello che era prevedibile e ora è proprio il momento di mantenere la calma e agire in modo drastico per contenere i contagi, ossia quarantena obbligatoria per chi proviene dalla Cina”, ripete Roberto Burioni, uno dei maggiori virologi italiani che da tempo segue l’andamento del virus e che approva in pieno la rigorosità e la fermezza del Ministro della Salute, Roberto Speranza. Lo scrive sul suo sito Medicalfacts “Fa benissimo a essere estremamente rigoroso: non è segno di allarmismo, ma grande responsabilità nel volere garantire in un momento particolarmente difficile il diritto alla salute ai cittadini italiani, quel diritto che è enunciato nella nostra Costituzione”.Proseguendo che “Non è il momento delle polemiche, non è il momento della paura. La salute non è di destra e non è di sinistra ed è una pessima idea utilizzarla a fini elettorali. Spero che i cittadini saranno spietati nelle urne contro chi sarà così spregiudicato da farlo”. Parole dure, sferzanti ma a tutela del benessere di tutti i cittadini.
Anche il virologo dell’Università degli studi di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi Fabrizio Pregliasco afferma che “l’isolamento è la prima forma di autotutela” perché il coronavirus è “una patologia banale che non preoccupa per il caso singolo, ma per l’effetto potenziale distruttivo dell’attività lavorativa e della vita comune. E per ridurre l’effetto complessivo è necessaria un’attività di contenimento, mantenendo il focolaio il più ristretto possibile. Pregliasco è anche presidente dell’Anpass, una delle associazione di volontariato che effettuano i controlli negli aeroporti (finora quasi due milioni di passeggeri controllati).
“Come ogni cittadino sono preoccupato per le informazioni che ci arrivano su #coronavirus in Lombardia” Ammette l’assessore Maran, aggiungendo però “che si debba avere la massima fiducia nelle nostre autorità sanitarie nazionali e regionali che stanno affrontando con grande serietà il problema e prenderanno tutte le decisioni necessarie per la salute di tutti noi. E’ una situazione che non va affatto sottovalutata e al tempo stesso vanno evitati eccessi. Fidiamoci ed affidiamoci a scienza e medicina perché siamo in buone mani.
Un ringraziamento particolare credo poi lo si debba fare alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Ospedale Sacco, anche su questo fronte come sempre in prima linea”.
Cosa fare in caso di dubbio: l’appello della Regione
Se si è stati esposti a fattori di rischio, come aver viaggiato nelle zone della Cina in cui il nuovo coronavirus sta circolando o si è stati a contatto con persone risultate infette e si riscontrano sintomi influenzali o problemi respiratori, l’indicazione perentoria è di non recarsi in Pronto Soccorso, ma di telefonare direttamente al 112, che valuterà la situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto in strutture sanitarie preposte, oppure provvederà a eseguire eventualmente i test necessari a domicilio. In altre regione occorre telefonare al numero verde 1500.
Il decalogo sul coronavirus: 10 semplici regole per proteggere se stessi e gli altri
Messo a disposizione dall’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute, hanno aderito Regioni, Ordini professionali e Società scientifiche, ordini professionali medici e delle principali società scientifiche e associazioni professionali, oltre che della Conferenza Stato Regioni.
- Lavati spesso le mani
- Evita il contatto ravvicinato con persone
che soffrono di infezioni respiratorie acute - Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani
- Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci
- Non prendere farmaci antivirali né antibiotici,
a meno che siano prescritti dal medico - Pulisci le superfici
con disinfettanti a base di cloro o alcol - Usa la mascherina solo se sospetti
di essere malato o assisti persone malate - I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina
non sono pericolosi - Contatta il Numero Verde 1500 se hai febbre o tosse
e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni - Gli animali da compagnia non diffondono
il nuovo coronavirus