Colpa dei genitori irresponsabili aver esposto i propri figli ad un rischio altissimo portandoli su quel barcone. Parola di “ministro”.

Come dire, potevano utilizzare un mezzo più confortevole o una stagione più adatta. Se ti piace l’avventura estrema fallo da solo, ma non trascinarti dietro i bambini.

Se non ci fossero i morti, e tra i morti proprio tanti bambini, il ministro-pensiero susciterebbe solo ilarità. perché, va bene che siamo abituati a tutto, ma di fronte a tanto è impossibile rimanere seri.

Ma sta scherzando, “ministro”? Uno scherzo un po’ macabro, un po’ alla Charlie Hebdo, ma uno scherzo? O dice sul serio? E allora il problema non è suo, ma nostro che più o meno direttamente l’abbiamo messa dove sta.

È troppo complesso o troppo di sinistra capire che se un genitore è costretto a mettere i propri figli in una situazione di tale rischio lo fa per loro. Per cercare di garantire loro, per quanto stretto sia il passaggio, un futuro che non sia di deportazioni, violenze, sopraffazioni, fame e dolore? Io, in coscienza, metterei la vita di mia figlia a rischio se l’alternativa fosse una vita da schiava in Afghanistan e dintorni. Lei no? Aspetterebbe un charter con tanto di hostess e drink di benvenuto? Non stiamo parlando, gentile “ministro” di una uscita in barca mentre siamo in vacanza, con il mare brutto ma è proprio questo che ci eccita, e da genitori un po’ sconsiderati portiamo al seguito tutta la famigliola.

Ma che ne sappiamo, lei ed io, da qui, di quella disperazione che ha portato genitori e bambini a quel passo? E proprio perché quella disperazione, da qui, non possiamo nemmeno immaginarcela dovremmo avere almeno la decenza di non commentare e, soprattutto, non giudicare.