Giorno della Poesia (21 marzo) – Festival Internazionale di Poesia di Milano

"Sarà un inizio di primavera diverso per tutti noi. Insospettabile, fino a pochi giorni fa. Inedito, come soltanto la vita può essere. Per questo, oggi più che mai, la Poesia deve essere un abbraccio collettivo,

“Sarà un inizio di primavera diverso per tutti noi. Insospettabile, fino a pochi giorni fa. Inedito, come soltanto la vita può essere. Per questo, oggi più che mai, la Poesia deve essere un abbraccio collettivo, una mano tesa verso chiunque ci sia, là fuori, non importa dove. Verso un mondo che sta appena imparando a deambulare, nei giorni dell’incertezza”.

È un invito del Festival Internazionale di Poesia di Milano a tutti i poeti a scrivere sui giorni che stiamo vivendo. “Ciascuno a modo suo. In attesa del momento in cui tutto comincerà a diventare storia – la nostra storia – e i nostri scritti, la memoria vivente di una emozione condivisa”.

Per questo, la pagina Facebook del Festival diventa una piazza virtuale dove potersi incontrare, in attesa di un incontro vero. I poeti sono invitati a mandare un video (massimo 3 minuti) mentre recita una sua poesia. Il tema è libero. Così come la modalità delle riprese. Si chiede soltanto di presentarsi, all’inizio o alla fine della lettura, e di aggiungere: Giorno della Poesia 2020 – Festival Internazionale di Poesia di Milano.

Per 40 giorni saranno pubblicate le poesie che inviate sulla pagina facebook del Festival. “Poi, quando le finestre saranno di nuovo spalancate e il rumorio della primavera tornerà a farci innamorare della vita ci troveremo, tutti quanti, a raccontare dove eravamo nei giorni della paura”.

Spiega Milton Fernández, direttore artistico  del Festival: “Stanno arrivando contributi da diverse parti del mondo. Poeti amici, con i quali ci siamo trovati, in questi anni – senza cercarci, direbbe Cortázar, ma sapendo che eravamo destinati a incontrarci -, in diverse lingue, con diversi approcci all’emergenza, al fluire inatteso di una società in penuria di abbracci”. “Facciamo che questa primavera lasci un segno indelebile nelle generazioni che verranno. In tutti noi. La poesia non si arrende. Non si ferma. Non desiste. Come l’uomo, come tutti noi, scopre se stessa quando si misura con l’ostacolo”.

La poesia è contagiosa”, concludeva Paul Eluard. Mai come ora, nei tempi bui della disperanza, quel contagio dovrebbe essere universale.

#lapoesianonsiferma FIPM2020
#stiamoacasaepoetizziamoilmondoFIPM2020

Il FIPM nasce nel 2016 con lo scopo di riunire tutte quelle voci che danno forma al “timbro culturale” di una città. Poesia scritta, parlata, respirata, danzata, musicata, recitata, dipinta: questo è il variopinto e partecipativo clima del FIPM!

 

La poesia

La poesia attraversa la terra sola sola
appone la sua voce sul dolore del mondo
e nulla chiede -nemmeno una parola.
Arriva da lontano, senza tempo, e non avverte;
ha le chiavi di casa.
Sulla soglia si ferma di solito e ci guarda,
poi dischiude una mano e ci consegna
una corolla o un sasso, qualcosa di segreto
e così intenso, che prende a palpitare il cuor
e
all’impazzata. E ci risveglia.

Eugenio Montejo
(Trad. M.Fernández)

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