Grande successo per la gita al Castello della Manta e a Saluzzo
Il racconto della giornata fatto dalla nostra socia e organizzatrice Rossella. Sabato 13 giugno si parte con il fardello di pessime previsioni del tempo, ma il cielo nonostante tutto è dalla nostra parte (è uscito persino
Il racconto della giornata fatto dalla nostra socia e organizzatrice Rossella.
Sabato 13 giugno si parte con il fardello di pessime previsioni del tempo, ma il cielo nonostante tutto è dalla nostra parte (è uscito persino il sole!) e il nostro gruppo di amici di Milanosud parte per la tanto attesa gita al Castello della Manta e a Saluzzo.
Dopo 3 ore di viaggio in allegria, arriviamo al piccolo paese di Manta e veniamo accolti da Silvia, studentessa volontaria del progetto “Ciceroni per Manta” del Fai che ci accompagna nella chiesetta di Santa Maria al Monastero, primo luogo di culto di queste terre.
Qui, la bravissima studentessa, ci vengono mostrati antichi affreschi del Quattrocento saluzzese influenzati dall’anonimo Maestro di Manta, che in quegli stessi anni si dedicava a dipingere le più belle ed importanti Sale Baronali del castello.
Conclusa la visita della chiesetta un gruppo prende una navetta per il Castello della Manta, i più si incamminano, e dopo una ripida salita che ha messo alla prova le capacità ginniche dei partecipanti, arrivano all’antico maniero. Qui, ricomposto il gruppo, veniamo accolti dalle nostre due guide, Sara e Sabrina, che ci spiegano che il castello, per oltre quattrocento anni proprietà della potente dinastia dei Saluzzo della Manta, rispecchia la graduale metamorfosi dell’edificio da edificio medievale di difesa a dimora signorile.
All’interno visitiamo il Salone Baronale, che custodisce una delle più stupefacenti testimonianze dell’arte gotica internazionale: un ciclo di affreschi ispirato al poema cavalleresco Le chevalier errant, raffigurante la straordinaria sequenza de “I Prodi e le Eroine” cui fa riscontro la misteriosa rappresentazione della “Fontana della Giovinezza”, riproduzione di una miniatura presente nel trecentesco Roman de Fauvel.
Splendido anche l’elegante Salone delle Grottesche con volta a padiglione interamente decorata da dipinti e stucchi del XVI secolo.
Sabrina e Sara sono state bravissime nel trasmetterci la passione per la loro terra e la storia dei luoghi visitati; ci hanno aiutato a scoprire i segreti del Castello e raccontato aneddoti della famiglia che ha governato il Marchesato.
Conclusa la visita, ci trasferiamo nel borgo medievale di Saluzzo, ed esattamente nella casa natale di Silvio Pellico in parte trasformata in ristorante, dove abbiamo gustato la vera cucina delle langhe, come i piccoli “plins”, ravioli di ricotta e salvia, e “bunet” , un dolce tipico a base di cacao, amaretti e rum. Il tutto innaffiato da un buon rosso.
Al termine del pranzo, le nostre due guide ci hanno condotto alla scoperta di Saluzzo, dal XII al XVI secolo capitale di un potente marchesato, oggi affascinante città che ha saputo mantenere nella struttura urbanistica e nell’architettura degli edifici le caratteristiche della sua epoca e il carattere aristocratico che da secoli la contraddistingue.
Stanchi e soddisfatti abbiamo ripreso la via del ritorno sotto un cielo grigio che non prometteva nulla di buono ma che ormai non temevamo più!
Che dire? È stata un splendida giornata tra amici dedicata alla scoperta di un angolo sconosciuto del nostro Paese che ogni volta ci riserva una sorpresa : un dipinto, una curiosità, un piatto e che ci lascia la voglia di esplorare sempre più luoghi vicini e lontani.
Alla prossima! E buone vacanze a tutti!!
Rossella