I beni culturali: un fatto di civiltà
La storia di una città, di un Paese, dei loro abitanti, è racchiusa in monumenti, edifici, sculture e dipinti che rappresentano il patrimonio culturale tramandatoci dai nostri predecessori, il fondamento della nostra identità, da cui
La storia di una città, di un Paese, dei loro abitanti, è racchiusa in monumenti, edifici, sculture e dipinti che rappresentano il patrimonio culturale tramandatoci dai nostri predecessori, il fondamento della nostra identità, da cui trarre impulso e stimolo per il futuro. Ma, vista l’inettitudine e la trascuratezza con cui tali testimonianze vengono in molti casi trattate, dalle istituzioni e dagli stessi comuni cittadini, non sembra che ci sia poi così tanta voglia di ammirare il passato per costruire un domani migliore.
Spesso i fondi a disposizione dello Stato vengono spesi più per nuove opere pubbliche, che per ristrutturare e salvaguardare quelle vecchie, sottoposte al degrado del tempo e al vandalismo.
L’Italia ha un patrimonio artistico – culturale invidiato dal mondo intero, mentre nel nostro Paese manca una reale educazione alla salvaguardia dei beni culturali; i giovani, in particolare, difficilmente visitano quanto la loro città offre da questo punto di vista, allettati più dalle gite scolastiche in luoghi di divertimento. Così si finisce per conoscere meglio ciò che si trova al di fuori dei propri confini regionali e nazionali, rispetto al luogo dove si nasce e si abita. Anche lo Stato ha le sue colpe per la scarsa opera di gestione, difesa e manutenzione di tale prezioso patrimonio: basterebbe, periodicamente, verificarne lo stato e intervenire dove c’é bisogno di una restaurazione.
La preservazione e il controllo delle città d’arte dovrebbe essere sentito come un dovere nei confronti della cittadinanza, il cui diritto è quello di sentirsi parte integrante del significato storico-culturale in esse racchiuso. Diventa quindi fondamentale comprendere il reale significato dei manufatti, dei monumenti, delle creazioni artistiche delle civiltà che ci hanno preceduti: le passate generazioni, non conoscendo altro mezzo di comunicazione, esprimevano il loro pensiero attraverso la creatività. Le tracce che ci hanno lasciato rappresentano l’unico modo per saperne di più sul nostro passato, su come si viveva e si affrontava la realtà. In quelle tracce affondano le radici del nostro essere oggi, consentendoci di delineare i tratti della nostra identità.
Le testimonianze del passato che ci provengono in generale dai beni culturali e in particolare dai resti delle antiche civiltà portate alla luce dagli archeologi, non vengono però apprezzate quanto meriterebbero: spesso sono considerate come semplici oggetti da museo, ormai privi di vita, da raccogliere e catalogare per offrirli allo sguardo a volte frettoloso o solamente incuriosito dei visitatori.
Il rispetto, la cura, il controllo, la manutenzione dei beni culturali testimonia il grado di civiltà raggiunto da una società, la volontà e il desiderio di esplorare la sue origini utilizzando i resti dell’antichità già scoperti o ancora da scoprire, evitando la fredda classificazione degli scienziati e favorendo l’aspirazione dell’uomo comune a sapere quanto più possibile delle sue radici storico-culturali per affrontare meglio il presente e soprattutto guardare con più fiducia al futuro, nella consapevolezza che la storia umana è un’incessante evoluzione alla conquista di mete sempre più alte.
Anna Muzzana