I sindaci lombardi pongono domande su mascherine, tamponi e test sugli immunizzati, ma vengono accusati di essere polemici

Dopo la lettera che i sindaci di sette capoluoghi lombardi hanno inviato al presidente di Regione Lombardia, per chiedere spiegazioni su come e a chi rivolgersi per avere mascherine sufficienti, tamponi per personale sanitario e delle

Dopo la lettera che i sindaci di sette capoluoghi lombardi hanno inviato al presidente di Regione Lombardia, per chiedere spiegazioni su come e a chi rivolgersi per avere mascherine sufficienti, tamponi per personale sanitario e delle Rsa, avviare test per conoscere chi si è ammalato di  coronavirus e ora è immune (vedi sotto), il presidente Attilio Fontana ha risposto stizzito, accusando i primi cittadini di essere “biechi speculatori politici”.

Pronta la controreplica di Sala «Siamo noi sindaci i primi a sapere che oggi i cittadini non vogliono polemiche, ma soluzioni corrette per questa drammatica situazione. E, dato che noi più di altri riceviamo richieste e domande in linea diretta, così come abbiamo pubblicamente e con nettezza posto al governo il tema delle risorse ai Comuni per non tagliare i servizi, sono giorni che sollecitiamo Regione ad un chiarimento sulla linea da tenere. Chiarimento che non abbiamo. Per questo abbiamo reso pubbliche le nostre domande» Il sindaco quindi conclude, per provare a superare le polemiche con una richiesta: «Ma il punto è: sono domande vere e di senso? Noi vi garantiamo che sono poste nel solo interesse dei cittadini. Chiediamo che si discuta nel merito. Tutto qui».

Tre domande per il bene comune

Tre domande per il bene comune.

Pubblicato da Beppe Sala su Giovedì 2 aprile 2020

La lettera dei sindaci al presidente Fontana

I Sindaci di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano e Varese rivolgono le seguenti domande al Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

– Quando saranno disponibili i dispositivi di protezione – a partire dalle mascherine – il cui arrivo è stato promesso da tempo?
– Che cosa sta facendo la Regione per proteggere il personale sanitario e gli ospiti delle RSA, in molte delle quali sappiamo purtroppo di numerosi decessi? In una recente conferenza stampa il Presidente Fontana ha detto che la situazione “è sicuramente sotto controllo” e che “tanto i plurisintomatici che i monosintomatici verranno sottoposti a tamponamento”. È ciò che si sta realmente facendo?
– Perché la Regione Lombardia non segue le direttive del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità che prescrivono di sottoporre a tampone i sintomatici e, qualora questi siano positivi, i loro familiari e i contatti recenti?
– Perché la Regione Lombardia non ha ancora autorizzato l’avvio della sperimentazione dei test sierologici che altre regioni, come il Veneto e l’Emilia-Romagna, hanno invece attivato? L’esito di tali test – in abbinamento a un’indagine continua attraverso tamponi su un campione statisticamente rappresentativo per età, sesso, luogo di residenza… – è ritenuto decisivo per certificare l’evoluzione dell’epidemia e l’immunità di chi abbia contratto il virus anche in forma asintomatica.

Giorgio Gori – Sindaco di Bergamo
Emilio Del Bono – Sindaco di Brescia
Gianluca Galimberti – Sindaco di Cremona
Virginio Brivio – Sindaco di Lecco
Mattia Palazzi – Sindaco di Mantova
Beppe Sala – Sindaco di Milano
Davide Galimberti – Sindaco di Varese

 

Giornalista dello scorso millennio, appassionato di politica, cronaca locale e libri, rincorre l’attualità nella titanica impresa di darle un senso e farla conoscere, convinto che senza informazione non c’è democrazia, consapevole che, comunque, il senso alla vita sta quasi tutto nella continua rincorsa. Nonostante questo è il direttore “responsabile”.

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