Sono 241 gli immobili della mafia che possono essere dati al Comune su 2.432 beni confiscati a Milano

2.432. È il numero enorme di beni confiscati alla mafia che sono situati a Milano. Di questi, 214 sono i beni immobili, che potrebbero essere assegnati al Comune di Milano e al terzo settore così

2.432. È il numero enorme di beni confiscati alla mafia che sono situati a Milano. Di questi, 214 sono i beni immobili, che potrebbero essere assegnati al Comune di Milano e al terzo settore così come è successo nel sud Milano alla Casa Chiaravalle, il più grande bene immobile sequestrato alla mafia in Lombardia, che ora accoglie persone con problemi abitativi, l’ex night club di via Ripamonti 580, della stessa proprietà di casa Chiaravalle, che dà un tetto ai senza dimora con animali e il negozio tra via Neera e via Momigliano, al quartiere Stadera, dove coop 05 dal 2015 gestisce uno spazio per bambini e ragazzi bambini.

Proprio sulla gestione sociale dei beni confiscati l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti ha dichiarato «I beni confiscati non sono solo simboli di una vittoria dello Stato sulla mafia, ma devono diventare anche presidi concreti sul territorio che possano rappresentare per i cittadini luoghi di socialità e incontro. Per questo motivo ha molto senso che vengano affidati agli enti locali e alle associazioni del Terzo settore con questo scopo. Il Comune ne gestisce già centinaia ed è pronto a incrementare questo numero se questo vorrà dire diffondere nei quartieri progetti innovativi che coinvolgano la cittadinanza e all’interno dei quali si costruiscano progetti eventi e iniziative che aiutino a diffondere la cultura della legalità».

Dal 2012 a oggi sono stati trasferiti al patrimonio del Comune di Milano 201 immobili confiscati. Di questi, l’82% è destinato a funzioni di residenzialità sociale o legata alla grave emarginazione. In particolare, 139 sono gli spazi assegnati in concessione d’uso gratuito per finalità sociali.

Sul totale di 2.432 i beni confiscati a Milano e in gestione all’Agenzia, ai 214 i beni immobili si sommano 637 beni finanziari, 1.446 i beni mobili e 135 le aziende.

 

Giornalista dello scorso millennio, appassionato di politica, cronaca locale e libri, rincorre l’attualità nella titanica impresa di darle un senso e farla conoscere, convinto che senza informazione non c’è democrazia, consapevole che, comunque, il senso alla vita sta quasi tutto nella continua rincorsa. Nonostante questo è il direttore “responsabile”.

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