In ricordo di Gianfranco Bianchi, scomparso giovedì 12 dicembre
Ho avuto la fortuna di conoscere Gianfranco Bianchi, segretario della sezione Anpi Stadera del Municipio 5, alla fine degli anni 80 nella sezione Clapiz dell’allora Partito Comunista Italiano. Da subito ho apprezzato la sua integrità
Ho avuto la fortuna di conoscere Gianfranco Bianchi, segretario della sezione Anpi Stadera del Municipio 5, alla fine degli anni 80 nella sezione Clapiz dell’allora Partito Comunista Italiano. Da subito ho apprezzato la sua integrità morale e la grande passione che metteva nel suo pensare e agire politico. Negli anni la nostra amicizia, che ci lega profondamente anche ora che non c’è più, si è sempre più rafforzata. Purtroppo Gianfranco ci ha lasciato per un improvviso malore e oggi alle 11 si sono tenuti i suoi funerali al Cimitero di Lambrate.
Gianfranco era una persona straordinaria: metteva una grande passione in ogni cosa della vita, era estremamente generoso nei rapporti umani e innamorato del suo lavoro di insegnante di matematica che ha svolto per tanti anni all’ITC Torricelli di via Ulisse Dini.
Un Compagno vero, a tutto tondo, che viveva attivamente i suoi ideali di democrazia, libertà, uguaglianza, giustizia sociale e antifascismo in tutto quello che faceva, in ogni momento della sua vita: nei rapporti umani, nel lavoro, nel suo agire politico con i giovani dei Centri sociali, in particolare al centro sociale Casa Loca e al Collettivo Zam, e non solo. Nel suo essere sempre dalla parte degli oppressi, a partire dai lavoratori sfruttati o licenziati ai migranti per il loro diritto a una esistenza degna. A fianco del popolo indigeno del Chiapas e del movimento zapatista per il loro diritto ad esistere e per una società più equa contro l’esercito messicano e i gruppi paramilitari delle multinazionali. A fianco del popolo palestinese oppresso in Palestina e della resistenza del popolo curdo a Kobane in Kurdistan.
Porterò per sempre dentro di me la sua umanità, il suo rigore morale, il suo essere di sinistra, comunista e antifascista, totalmente, attivamente e sempre attuale e rinnovato. E porterò per sempre, dentro di me, anche la sua risata esplosiva che rifletteva la sua gioia di vivere e la determinazione nel continuare a lottare per un mondo migliore e più giusto.
Ancora grazie Gianfranco, non ti dimenticheremo, per sempre al nostro fianco.
Riccardo Casolo
Gianfranco Bianchi a un Congresso della sezione Clapiz del PCI negli anni ’60/70 (da Ricordi della Clapiz)
Franco Eustorgio Malaspina 26 Dicembre 2019
Ho conosciuto Gianfranco intorno al 1965-1966 in un contesto completamente diverso da quello di cui è parlato nel testo, la parrocchia S. Maria Annunciata in Chiesa Rossa di via Neera, vicino alla sua abitazione. Era impegnato, come me e altre persone tra cui Franco Chiarini, nel seguire ragazzi un po’ difficili della zona. Le nostre strade poi si erano separate, lui si era impegnato in altre battaglie, io ho seguito la strada dell’impegno sindacale nella Cisl. Una decina di anni fa, ci eravamo rivisti, quando per una fortuita circostanza, mio figlio che insegnava anche lui al Torricelli, ha conosciuto il professor Bianchi. Sentire il mio cognome in sala Professori, ha fatto subito alzare la testa a Gianfranco, che si è rivolto subito a mio figlio e lo ha abbracciato. Ci siamo rivisti qualche giorno dopo. Da allora, so che era impegnato nel Chiapas, a fianco del movimento Zapatista. I momenti passati con lui, nei lontani anni ’60, non li dimenticherò mai. Adesso scopro all’improvviso che non è più tra noi. Addio, Gianfranco.