Intervista – Bramati dà la disponibilità a collaborare con Palazzo Marino, ma se non c’è condivisione vera «Noi andiamo avanti per la nostra strada»

“Avanti tutti insieme” è uno degli slogan che in questi mesi di pandemia Covid 19 sono risuonati un po’ ovunque. Un appello all’unità che ha “retto”, ma che ora, a infezione calante, comincia a perdere

“Avanti tutti insieme” è uno degli slogan che in questi mesi di pandemia Covid 19 sono risuonati un po’ ovunque. Un appello all’unità che ha “retto”, ma che ora, a infezione calante, comincia a perdere di forza. La fase 2 infatti porta con sé inevitabili discussioni. Il tema di fondo è: come immaginiamo la nostra città (e l’intero pianeta) nei prossimi mesi e anni? Domanda che, inevitabilmente, fa emergere visioni e interessi contrapposti, rinforzate dai tradizionali conflitti politici, dalle prossime scadenze elettorali e, spesso, da una buona dose di cinismo.

In questo scenario una questione solo apparentemente formale, ma in realtà centrale per la democrazia, è: fino a che punto chi governa può forzare regolamenti e procedure per fare fronte all’emergenza? Tema questo che lentamente sta salendo alla ribalta, attraversando tutte le istituzioni, opposizioni e maggioranze di ogni livello amministrativo, da Palazzo Chigi giù giù fino a viale Tibaldi, sede del Municipio 5.

In questa lotta per riaffermare le proprie prerogative il presidente del Municipio 5 Alessandro Bramati è in prima fila. Nel giro di pochi giorni ha prima scritto al sindaco Sala e poi, dopo una conferenza dei Presidenti di Municipio, ha chiesto un incontro con mezza giunta, sempre denunciando il mancato coinvolgimento dei municipi (in fondo è riportato il post che ne parla), irritando gli assessori interessati, che lo accusano di fare essenzialmente polemica politica e di mirare a ritardare l’azione dell’Amministrazione.

Una vicenda politicamente scottante in cui è stata tirata dentro anche la nostra testata, accusata di falsità e parzialità per come ha trattato questo argomento dallo stesso presidente Bramati.

Abbiamo quindi deciso di intervistarlo, per dare modo ai nostri “venticinque lettori” di farsi un’idea più precisa, individuando dove si trova il confine tra la polemica politica e le legittime richieste di un presidente eletto.

Mancanza di coinvolgimento nella programmazione degli interventi del Comune. È un’accusa che rivolge alla Giunta come presidente del municipio 5 o accumuna tutti i presidenti?

«È un’accusa sicuramente condivisa dai presidenti che fanno riferimento all’area politica del centro destra, ma credo lo sia anche più trasversalmente. Ieri (5 maggio Ndr), per esempio, nella Conferenza di Presidenti, sul tema della riorganizzazione dei municipi tutti hanno rilevato una criticità di attenzione»

Andiamo nel merito delle questioni da lei sollevate: viabilità e mobilità sono la scommessa dei prossimi mesi, in questi giorni sono partiti i primi interventi, qual è la sua proposta per favorire la partecipazione dei Municipi senza che ci siano rallentamenti che ne minerebbero l’efficacia?

«Innanzitutto una premessa: sono temi che non sono di oggi ma che in termini prospettici risalgono al 23 di febbraio. Uscire il 27 di aprile con un piano già impostato, chiedendo il contributo dei cittadini, dal mio punto di vista ha fatto perdere due mesi di confronto».

La consapevolezza dell’impatto di Covid e la conseguente discussione sulla Fase 2 è arrivata a livello nazionale molto più tardi però. Si era tutti concentrati su come fare fronte alla diffusione del contagio e come sopravvivere al lockdown, non è d’accordo?

«Sono d’accordo ma da almeno metà marzo almeno poteva iniziare il confronto».

Detto questo voi avete elaborato delle proposte in questo periodo?

«Abbiamo recuperato quelle emerse in questi anni, che in questa prima fase non sono state considerate. Come la ciclabile che dal Vigentino arriva fino a via Lorenzini, con lo sdoppiamento verso via Brenta e via Ripamonti e il collegamento sull’asse dei Missaglia con l’innesto verso via Dudovich e poi in direzione centro».

La pista su via dei Missaglia e poi verso il centro è però già prevista.

«È stata inserita il 30 aprile, con il documento Strade aperte (vedi immagine sotto – NdR), nella prima presentazione non c’era (del 24/4 – NdR). In questo documento ho anche scoperto che il quartiere Fatima Vigentino diventa area a velocità 30 km orari. Nessuno ce lo aveva detto. In Commissione urbanistica settimana scorsa ho scoperto poi che la ciclabile Vento (il progetto che da via Darwin lungo l’Alzaia Naviglio pavese va verso Opera – NdR) rientra nei lavori programmati, che partiranno tra fine anno e la prossima primavera (in realtà la pista era già presente nel documento Strade aperte – NdR)».

Presenterete un vostro documento con proposte sulla mobilità entro fine mese, come richiesto dall’Amministrazione a cittadini e aziende nel documento Milano 2020 strategia di adattamento- Documento aperto alla città”?

«Stiamo lavorando per capire con quali nuove ipotesi, oltre a quelle già presentate di cui ho detto sopra, integrare il piano del Comune, fermo restando che vogliamo anche capire come verranno realizzate quelle già programmate. Piaccia non piaccia in epoca di distanziamento sociale i temi parcheggi e mobilità privata con auto non possono essere rimossi, senza alternative valide, soprattutto nella nostra zona che non brilla per il trasporto pubblico».

Passiamo alla questione mascherine, altro tema scottante. È già iniziata la distribuzione da parte di Areu delle mascherine di Regione Lombardia, entro fine settimana partiranno le consegne alle parrocchie e alle associazioni che fanno assistenza e poi ad altre comunità religiose. La vicesindaco Scavuzzo oggi mi ha confermato che non avete ancora inviato le vostre priorità.

«Ho inviato stamattina (ieri, 6 maggio) una risposta alla sua mail, in cui chiedo rispetto istituzionale e di venire agli incontri. Nel primo, a marzo, in cui è stata chiamata a esserci per spiegarci cosa intendeva fare e cosa potevano fare i Municipi non è venuta. Ieri ho ribadito questa questione, ricordando che quelle mascherine arrivano da Regione Lombardia a seguito di una mail dei nove presidenti in cui si chiedeva a Regione una dotazione di mascherine da gestire sui territori. Se poi nella mail di richiesta ai municipi ci elenchi tutta una serie di destinatari già individuati, cosa ti devo dire di più? Non sappiamo neanche dopo queste distribuzioni quante, delle 27mila mascherine del Municipio 5, ce ne sono ancora e dove sono o saranno distribuite».

E cosa c’è che non va in questa distribuzione?

«Il segnale che noi volevamo dare come municipio era tutti i cittadini hanno diritto alle mascherine. Le mascherine non si trovano da nessuna parte, andiamo oltre i canali individuati era la nostra proposta. La vicesindaco ha considerato inapplicabile questo criterio. Io no sono d’accordo: se la distribuzione deve essere a “porta a porta” ci mettiamo con lo stradario come fatto a Chiaravalle e le consegniamo». (nella foto in alto il presidente Bramati mentre distribuisce le mascherine – foto da Facebook).

Ma il Municipio è molto più ampio ed, escluse le case popolari, come scegliere i condomini e le categorie a cui consegnare?

«Certo Chiaravalle è un ambito più contenuto, ma non credo sia impossibile organizzare una rete che possa fare questo tipo di servizio. Anche sulle parrocchie, la Scavuzzo ha chiamato monsignor Bressan e ha fatto tutto lei. Il problema è che se non c’è confronto non si può lavorare: per me condividere è discutere sui criteri».

Questa è però la stessa accusa che le ha rivolto una parte dell’opposizione in Municipio sulla questione delle mascherine “Cinesi” che avete distribuito a metà marzo?

«I piani sono diversi, con il vicesindaco è una questione di rapporti istituzionali. Comunque in merito alle mascherine “cinesi” avevo chiesto a tutti i consiglieri se, attraverso canali anche personali, riuscivano a recuperarne, vista la grande penuria. Sono arrivate il venerdì e il sabato le ho distribuite».

Quindi anche nel Municipio 5, per fare fronte all’urgenza, si è proceduto senza consultare altri soggetti.

«Sì, con una differenza sostanziale. Dopo aver risposto a quell’urgenza, nella prima conferenza di Municipio, oltre ad aver dato l’elenco dei destinatari, ho informato che come municipio ne stavamo cercando altre e ho chiesto ai consiglieri se avevano criteri da indicare per le prossime eventuali distribuzioni».

Passiamo alle attività sportive, ludiche e scolastiche. Chiedete un incontro alle assessore competenti: può anticiparci i contenuti delle vostre proposte?

«Noi vogliamo riproporre Estate Insieme e Bell’estate. Crediamo che quest’anno avranno un ruolo ancora più importante, considerato che si suppone che molte famiglie rimarranno in città. Abbiamo già iniziato a confrontarci con i soggetti del territorio e lo faremo anche con gli assessori. Ma mai come quest’anno, ripeto, la sinergia deve essere reale, non ci accontenteremo del “vi illustro cosa faremo” e stop. Se ci sarà bene condivisone vera bee, altrimenti procederemo da soli».

Infine aspetti sociali. L’assessore Rabaiotti sostiene che in una fase di emergenza come questa, a tutti i livelli istituzionali, ci vogliono Unità di crisi tecniche che agiscano velocemente e con poteri straordinari, secondo lei, invece, come ci si dovrebbe muovere e su quali obiettivi?

«Io concordo su una regia centrale. È evidente che dentro questa crisi io non ti posso dire cosa devi fare, ma se siamo insieme almeno ci deve essere una condivisione delle informazioni e una valutazione delle proposte. Per esempio, viste le difficoltà dello 020202 (il numero di Milanoaiuta – Ndr) a fare fronte a tutte le richieste, ci siamo resi disponibili a creare un call center di zona di supporto. Mai avuto risposta. Altro esempio: il Comune cambia i criteri di accreditamento delle associazioni ma non ci informa. Risultato decine di associazioni operano aldifuori delle norme, rischiando multe e mi chiamano per chiedermi spiegazioni».

Ultima domanda, mese scorso come municipio 5 avete annunciato la distribuzione a metà maggio di tessere alimentari per la spesa, a che punto siete?

«Tra oggi e domani il bando da 50mila euro per la ricerca dell’azienda di grande distribuzione che ci fornisca le tessere va sulla piattaforma per le gare della pubblica amministrazione Sintel. Tra circa una settimana la gara dovrebbe chiudersi e potremo uscire con la pubblicazione dei criteri per accedere alle tessere. Poi procederemo con la distribuzione».

Avete coinvolto comune e opposizione nel vostro municipio in questa operazione?

«Prima di attivare tutta la procedura l’ho comunicato sia ai capigruppo che in Commissione. In un successivo incontro di settimana scorsa ho chiesto a tutti di indicare dei possibili criteri per l’assegnazione. Ora li stiamo mettendo a punto e per la fine della prossima settimana contiamom di uscire con i moduli per le richieste. Coinvolgeremo anche il Tavolo della povertà, che ci aiuterà nella divulgazione dell’iniziativa e nel sostegno ai cittadini per la compilazione dei moduli di richiesta».

Post del presidente Bramati del 5 maggio 2020

“Conferenza dei presidenti di #municipio, ribadita la volontà di #esserci
Abbiamo sempre dimostrato tutta la volontà di collaborare nel rispetto delle nostre competenze e del mandato ricevuto, l’esito è stata l’abolizione dei Municipi nei fatti con la totale assenza di coinvolgimento e considerandoli solo come impedimenti burocratici. Tutto questo nel nome dell’emergenza, che sembra sia una strategia evocarla sempre senza nessun confronto su una visione di ripresa della città che per molti aspetti era già possibile in tempo di lockdown.
Anche oggi ho ribadito nella Conferenza dei Presidenti quanto già scritto qualche giorno fa al Sindaco, aspettando ancora una risposta. Inoltre, ho formalizzato la richiesta di una riunione con lui che non si è ancora degnato di incontrarci, così come ho formalizzato la richiesta di immediato incontro con la Vicesindaco sul tema della gestione complessiva dell’emergenza da lei seguita compresa la consegna di mascherine. Altri temi urgenti, per cui ho chiesto l’incontro, con l’Assessore Galimberti e Guaineri per le iniziative legate all’estate su cui i Municipi hanno sempre sviluppato azioni importanti e non vogliono essere esclusi ma collaborare. Ancora con l’assessore Maran e Granelli sui progetti di mobilità, che come confermato oggi dalla Direzione Centrale non ha sospeso i regolamenti ma devono passare dai Municipi per i pareri.
Avere l’ossessione per le #periferie non può prescindere dalla collaborazione con i Municipi, lui torna a Palazzo Marino noi restiamo ben piantati sul territorio”.

Giornalista dello scorso millennio, appassionato di politica, cronaca locale e libri, rincorre l’attualità nella titanica impresa di darle un senso e farla conoscere, convinto che senza informazione non c’è democrazia, consapevole che, comunque, il senso alla vita sta quasi tutto nella continua rincorsa. Nonostante questo è il direttore “responsabile”.

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