La media Curiel di Rozzano trasforma le maschere da sub in respiratori per donarle agli ospedali. E non è finita qui
Questa è una storia bellissima: di intuito, buona volontà e grande intelligenza. Siamo all’Istituto Comprensivo Monte Amiata, nella scuola media Curiel di Rozzano. Da qui, in questo periodo di emergenza sanitaria, è partito un aiuto
Questa è una storia bellissima: di intuito, buona volontà e grande intelligenza. Siamo all’Istituto Comprensivo Monte Amiata, nella scuola media Curiel di Rozzano. Da qui, in questo periodo di emergenza sanitaria, è partito un aiuto concreto agli ospedali. Una scommessa che sta coinvolgendo aziende, istituzioni, privati cittadini… e adesso anche una scuola. È andata così. Un gruppo di professori volontari (il prof. Piragine e il gruppo dell’Innovazione digitale), coordinati dalla dirigente scolastica Monica Barbara Mansi, si sono impegnati a produrre la stampa di raccordi in polimero naturale, utili per adattare le maschere da snorkeling di Decathlon ad uso sanitario. L’idea innovativa era venuta al dottor Renato Favero (ex primario dell’ospedale di Gardone Valtrompia), che l’ha realizzata con la collaborazione dell’azienda bresciana Isinnova, dando così il proprio contributo nella lotta al coronavirus.
A rendere concreta quella che sino a pochi mesi fa sembrava essere soltanto una suggestione, una visione futurista della preside, è la stampante 3D del laboratorio Robohub della scuola, nato nel novembre scorso: «Un hub di coding e robotica, scaturito dall’esperienza della nostra scuola con iPad», spiega Mansi. «La stampante 3 D solitamente viene utilizzata con gli studenti per le attività didattiche e oggi invece assume anche un ruolo etico e sociale».
Ma sentiamo dalla voce della dirigente scolastica – che si dice onorata di rappresentare i docenti e che in questo lavoro ha coinvolto anche il marito – come si è sviluppata l’iniziativa.
Professoressa Mansi, da chi è partita l’idea e chi sta collaborando?
«Il progetto è nato su input dal Politecnico di Milano, con la collaborazione del Comune di Rozzano e si realizza con l’aiuto dell’azienda TIE Srl di Caronno Pertusella per la stampa delle valvole. Fondamentali sono stati l’aiuto e il sostegno del Comando di polizia locale di Rozzano, oltre che di Olgiate Olona e Legnano, della Protezione civile di Rozzano e di Legnano, che si sono impegnati anche per la raccolta delle maschere Decathlon donate dalla cittadinanza».
Avete già realizzato un certo numero di valvole…
«Sì, 7 kit, ciascuno composto da una maschera corredata da quattro raccordi Charlotte, quattro camicie di rinforzo e due raccordi Dave. Grazie a queste modifiche, le maschere da snorkeling possono diventare degli efficaci respiratori per chi si trova in ospedale. E proprio agli ospedali sono destinati, gratuitamente».
Per poter realizzare questo prodotto, dovete trovarvi fisicamente a scuola: come vi siete organizzati?
«Sì, siamo presenti in due alla volta, dotati dei dispositivi di sicurezza: guanti, mascherine e visiere. Il gruppo di professori ha raccolto la sfida nelle ore libere dalle videolezioni, che in questo istituto non si sono mai fermate. Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il coordinamento dell’assessore all’Istruzione Maira Cacucci e al sindaco Gianni Ferretti De Luca che ci ha fornito gli strumenti necessari. Questi dispositivi ci hanno permesso di lavorare su turni (siamo presenti in due per volta) consentendo il distanziamento sociale».
E adesso che succede?
«Continuiamo a lavorare, stiamo realizzando una decina di kit e in Robohub produciamo anche visiere per i ragazzi e i professori – utili per chi porta gli occhiali – pensando al ritorno a scuola. Aver accolto la sfida della società Isinnova (startup di consulenza e innovazione – NdR) ci rende orgogliosi».