La Regione non svela i progetti sull’ospedale San Paolo. Cresce la preoccupazione dei cittadini per una chiusura

Giovedì 6 giugno, nel salone della pizzeria Magolfa di via Modica 8, alla Barona, si è svolto un affollato incontro organizzato dal Circolo Barona e dal Pd del Municipio 6 con la cittadinanza e i

Pronto scoccorso SPaoloGiovedì 6 giugno, nel salone della pizzeria Magolfa di via Modica 8, alla Barona, si è svolto un affollato incontro organizzato dal Circolo Barona e dal Pd del Municipio 6 con la cittadinanza e i dipendenti, per discutere del futuro dell’Ospedale San Paolo. Hanno partecipato i rappresentanti del “Forum per il diritto alla Salute Lombardia”, del “Movimento Culturale per la Difesa e Miglioramento del SSN”, dei sindacati del nosocomio, il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borgetti e l’assessore all’Urbanistica del Comune Pierfrancesco Maran.

Negli interventi è stato denunciato come la Regione Lombardia, governata da Lega e Centrodestra, non abbia ancora illustrato chiaramente i contorni del progetto riguardante il nuovo Polo ospedaliero che dovrebbe sorgere in zona Ronchetto sul Naviglio, né quali saranno le risorse economiche utilizzate, né tanto meno quale sarà il destino degli ospedali San Carlo e San Paolo, ora parte di un’unica azienda ospedaliera, e che dovrebbero confluire nel grande nuovo nosocomio.

Gallera_san-paolo2Anzi, tra le poche voci mai smentite c’è, al momento, che la Regione vuole chiudere l’ospedale della Barona che, nel frattempo, ha bisogno che siano sbloccati i fondi per urgenti lavori di manutenzione, visti i recenti crolli che hanno anche ferito un paziente al Pronto Soccorso. Molti intervenuti hanno rimarcato che l’assessore alla Sanità lombarda Giulio Gallera non abbia speso una parola sul futuro dell’ospedale San Paolo. Ma in compenso l’assessore ha parlato molto dell’Ospedale San Carlo. “Perché la Regione, governata da 20 anni dalla Lega, e Gallera non dicono niente su cosa succederà del San Paolo? Vogliamo risposte”. È stato quanto, praticamente all’unisono, hanno chiesto tutti coloro che erano presenti all’incontro.

La realizzazione del nuovo Polo ospedaliero – è stato sostenuto dai comitati intervenuti all’incontro – deve comunque prevedere il mantenimento e il potenziamento dei servizi essenziali che forniscono il San Paolo e il San Carlo su un bacino di 800mila abitanti. I servizi di prossimità rivolti in particolare alla popolazione anziana, quali il centro prelievi, il poliambulatorio, i servizi per la salute mentale, ma anche il polo universitario, devono restare, altrimenti le conseguenze sarebbe di una “desertificazione del territorio”.

È stata espressa la preoccupazione che la sanità pubblica, il cosiddetto “modello Lombardia”, non garantisca livelli di qualità per tutti, in favore di quella privata che punta sulle eccellenze per chi può spendere e su servizi più efficienti: basta vedere quanti ambulatori privati sono stati aperti negli ultimi tempi in Barona. Gli amministratori comunali e regionali del Pd intervenuti hanno denunciato l’intenzione del Governo di tagliare i fondi per la Sanità, concordati lo scorso anno con le Regioni. E si sono impegnati a portare avanti in Regione questa battaglia politica, a partire dal futuro degli ospedali San Paolo e San Carlo.

La segretaria del Pd Metropolitano, Silvia Roggiani, ha garantito infine che la mobilitazione sul territorio continuerà con altre iniziative, per sensibilizzare i cittadini e allargare il fronte che già comprende comitati, associazioni, sindacati, partiti, istituzioni locali. Durante l’incontro di giovedì alla Magolfa è stato reso noto che il Consiglio del Municipio 6 ha approvato giovedì 30 maggio un ordine del giorno proposto dal gruppo del Pd e votato da M5S e Lega, in cui si s’impegnano il presidente e la giunta del Municipio 6 a chiedere che Regione Lombardia e l’assessore Giulio Gallera si rendano disponibili a partecipare a un Consiglio di Municipio straordinario sul progetto del nuovo centro ospedaliero al Ronchetto sul Naviglio, prendano impegni sul futuro dell’Ospedale San Paolo e costituiscano un tavolo istituzionale permanente di consultazione con Città Metropolitana, Comune di Milano e Municipio 6.

I rappresentanti sindacali hanno condiviso l’Odg votato in Municipio, in particolare, dove si dice che “diventa fondamentale anche garantire i livelli occupazionali (attualmente lavorano 4.200 dipendenti, dei quali 800 medici) e le professionalità del personale ospedaliero, tutto ciò in raccordo con il Comune di Milano, il Municipio 6 e 7, i rappresentanti sindacali di medici, infermieri e personale amministrativo”.

Claudio Calerio
(Giugno 2019)

Giornalista dello scorso millennio, appassionato di politica, cronaca locale e libri, rincorre l’attualità nella titanica impresa di darle un senso e farla conoscere, convinto che senza informazione non c’è democrazia, consapevole che, comunque, il senso alla vita sta quasi tutto nella continua rincorsa. Nonostante questo è il direttore “responsabile”.

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