La richiesta di replica all’articolo “Rigurgiti fascisti nel sud Milano” della consigliera Perrone e la risposta del direttore Ferri
Sul giornale locale Milanosud è di recente comparso questo articolo (“Rigurgiti fascisti nel sud Milano” per leggerlo, clicca qui), a firma di Giovanni Fontana, in cui si insinua un assurdo collegamento tra il passaggio nelle
Sul giornale locale Milanosud è di recente comparso questo articolo (“Rigurgiti fascisti nel sud Milano” per leggerlo, clicca qui), a firma di Giovanni Fontana, in cui si insinua un assurdo collegamento tra il passaggio nelle nostre fila della consigliera municipale Roberta Perrone e alcuni recenti fatti di cronaca, che hanno visto dei danneggiamenti ai danni dell’Istituto Pedagogico per la Resistenza ed un atto incendiario ai danni della sede del Partito Democratico di Barona. Questo collegamento è, ovviamente, assolutamente inesistente, dal momento che non c’entriamo nulla con episodi di questo genere, da cui prendiamo categoricamente le distanze, e dal momento che il nostro ingresso in Municipio 5 è semplicemente il frutto di un percorso di solidarietà e aiuto alle famiglie italiane della zona sud di Milano, che va avanti da molti anni e che ci ha visto collaborare con Roberta Perrone fino alla sua decisione di aderire al nostro Movimento. L’unica violenza a cui, purtroppo, la stessa zona sud di Milano ha dovuto assistere ultimamente è quella perpetrata dai centri sociali della zona, che si sono resi responsabili – per restare solo agli ultimi anni – di diverse aggressioni ai nostri banchetti (l’ultimo in via Spaventa questo dicembre) e di 3 attentati incendiari alla sede di Upiq (Associazione Uniti per il Quartiere) in via Palmieri, associazione rea di ospitarci all’interno dei suoi locali.
Sia le aggressioni che gli attentati sono stati peraltro sostanzialmente rivendicati online da esponenti della sinistra antagonista, nell’indifferenza più totale delle autorità, almeno per quello che ci risulta. Per questa grave diffamazione ai nostri danni, come è ovvio che sia, valuteremo anche azioni legali che ristabiliscano la verità: la nostra presenza a Milano Sud è certamente radicata, ma rappresenta soltanto la reazione degli italiani di un quartiere abbandonato al degrado e all’immigrazione selvaggia dall’amministrazione comunale. Reazione fatta di solidarietà, aiuto concreto e impegno politico quotidiano che nulla hanno a che vedere con ridicole “trame nere” che rischiano solo, come sta avvenendo anche a livello nazionale, di alimentare un clima da anni di piombo rispetto al quale noi possiamo dire di non avere alcuna responsabilità. A differenza di altri.
Forza Nuova Milano
Gentile consigliera Roberta Perrone,
nell’articolo “Rigurgiti fascisti nel sud Milano” (per leggerlo, clicca qui) comparso sul numero di aprile di Milanosud a firma Giovanni Fontana, non c’è alcuna attribuzione di responsabilità soggettiva a lei o a Forza Nuova in merito ai danneggiamenti compiuti ai danni del circolo Pd della Barona e dell’Istituto Pedagogico per Resistenza, anche perché, come viene scritto nell’articolo, al momento, non c’è stata alcuna rivendicazione e le indagini delle forze dell’ordine sono in corso.
Si parla piuttosto di un clima che lega tra loro questi eventi violenti, e questi a loro volta ad eventi più “istituzionali” come il suo passaggio in Forza Nuova e l’organizzazione a Cologno Monzese, con il patrocinio del Comune – per fortuna ora annullata – di un campo militare della Wehrmacht. Un clima che si rifà a una comune matrice ideologica che rimanda a pratiche, simboli e azioni fasciste, che attacca da una parte con atti violenti partiti e soggetti che fanno dei valori della Liberazione e della Costituzione la loro essenza, dall’altra si accredita nelle istituzioni, per negare la radice antifascista della nostra Repubblica.
Ora, forse lei non se n’è accorta, ma Forza Nuova è una formazione neo fascista. A ribadirlo, oltre le sue pratiche, slogan e parole d’ordine, ci sono diverse sentenze che hanno affermato come sia giustificabile attribuire un carattere antisemita, xenofobo e razzista alla formazione in cui ora milita. Così come il leader e fondatore di Forza Nuova, Roberto Fiore, ha una lunga biografia dalla quale emergono collegamenti accertati con gruppi neofascisti e una condanna per banda armata e associazione sovversiva.
In merito alle azioni violente della cosiddetta sinistra di cui parla, il giornale che dirigo ha sempre avuto una posizione di condanna, che è ribadita anche nell’articolo che lei ora cita. Ciò non toglie che, per la caratteristica neofascista di Forza Nuova, a mio parere essa dovrebbe essere messa fuorilegge, perché contraria ai valori costituzionali.
In merito alla possibile querela per diffamazione di cui parla, un consiglio: si consulti bene con il suo avvocato prima di adire le vie legali e si faccia spiegare l’istituto della lite temeraria. Potrebbe incapparci.
Distinti saluti
Stefano Ferri
Direttore responsabile
(Aprile 2018)