“L’Attesa”, di Piero Messina
Primo approccio al lungometraggio per Piero Messina, che assieme ad altri tre registi (Marco Bellocchio con Sangue del mio sangue, Luca Guadagnino con A bigger splash e Giuseppe Gaudino con Per amor vostro) varca la
Primo approccio al lungometraggio per Piero Messina, che assieme ad altri tre registi (Marco Bellocchio con Sangue del mio sangue, Luca Guadagnino con A bigger splash e Giuseppe Gaudino con Per amor vostro) varca la soglia del 72° festival di Venezia.
La pellicola “L’Attesa” vanta la presenza dell’attrice premio oscar Juliette Binoche, una scommessa andata a buon fine per Messina, assistente alla regia di Paolo Sorrentino in La grande bellezza e The must be the place, che aveva già richiamato l’attenzione della casa produttrice Indigo film, con il suo cortometraggio Terra, presentato al 65° Festival di Cannes. Come Terra anche L’attesa è ambientato in Sicilia, terra natale dell’autore, il quale parte con la sceneggiatura da spunti infantili, per la precisione dal ricordo della processione pasquale a Caltagirone. Ed è proprio questo appuntamento che farà da sfondo al film.
Il paese è intento a preparare la tradizionale processione mentre Anna (Juliette Binoche) occupa in solitudine le stanze di una grande villa segnata dal tempo, finché irrompe improvvisamente nelle sue giornate Jeanne (Lou de Lagee), che si presenta in veste di fidanzata di Giuseppe (Giorgio Colangeli), figlio di Anna. Fino a quel momento, l’’una ignara dell’altra, si ritroveranno entrambe a condividere giornate che sembrerebbero preannunciare l’arrivo dell’assente.
Messina descrive L’Attesa come «un film onirico, un po’ magico, con una dimensione spirituale e con un tema forte: l’amore, quello potente, quello assoluto e il potere della condivisione».
La nebbia caratteristica, dovuta alla vicinanza dell’Etna, infonde un’atmosfera che sfuma i confini della realtà inserendovi aloni di mistero e sogno. A noi dunque non resta che “attendere” la proiezione del film nelle sale, che uscirà il 17 settembre dopo il Festival di Venezia, dove è stato accolto con 7 minuti di applausi.
Anita Rubagotti
(Settembre 2015)