Le proposte di Yap! – Per conoscere il mondo e imparare ad abitarlo con Azione Giovane per la Pace

Ma perché quest’anno, invece delle solite vacanze passate sulla spiaggia o a visitare città d’arte, non provare un’esperienza di volontariato, condivisione, e ampliamento dei propri orizzonti, dalla quale tornare con qualcosa in più che una

SquadraMa perché quest’anno, invece delle solite vacanze passate sulla spiaggia o a visitare città d’arte, non provare un’esperienza di volontariato, condivisione, e ampliamento dei propri orizzonti, dalla quale tornare con qualcosa in più che una tintarelle uniforme e il borsone zeppo di souvenir? Questo e molto altro potrete trovarlo se deciderete di partire con YAP! (Youth Action for Peace), un’ong presente in Italia già dagli anni 70, dopo un’esperienza di solidarietà vissuta da un gruppo di giovani durante l’alluvione di Firenze. Yap! organizza campi di lavoro internazionale, animati da una vocazione di ricerca delle condizioni per una pace sostenibile nel mondo, agendo soprattutto sulla mobilitazione giovanile.

Il primo campo di lavoro internazionale è stato organizzato nel 1923 nella regione di Verdun con giovani francesi, tedeschi e svizzeri, per aiutare la ricostruzione dopo la Grande Guerra e per invitare alla riconciliazione fra i popoli. L’iniziativa fu presa da un pastore protestante che fondò ciò che fu allora il Movimento Cristiano per la Pace. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale i campi di lavoro si sono sviluppati in Europa e nel mondo intero come strumento di pace attraverso migliaia di associazioni indipendenti. Nel frattempo il Movimento Cristiano si è fortemente laicizzato fino a trasformarsi nel 1994 in Yap, Youth Action for Peace, Azione Giovane per la Pace. Se si visita il sito www.yap.it, oltre alle informazioni tecniche su mete e percorsi, si nota che la filosofia dell’associazione è “pensa globalmente agisci localmente”; ciò significa che mentre si ha sempre in mente una visione d’insieme degli obiettivi da raggiungere, li si riesce davvero a concretizzare soltanto mettendoli in relazione con il lavoro che si sta facendo al momento nei campi. I requisiti per partecipare ai campi Yap sono semplici: avere dai 18 anni in su, essere curiosi e soprattutto tanta volontà che, gioco di parole a parte, è la qualità che permette di vivere al meglio un’esperienza del genere. Le mete disponibili sono circa due mila, distribuite in 60 paesi nel mondo, e hanno finalità differenti.

Esiste persino la possibilità di un Servizio Volontario Europeo, che ha un periodo di utenza limitato, dai 18 ai 30 anni, e ricopre Paesi interni alla Ue e , in rari casi, anche alcuni paesi extraeuropei. Il Servizio Volontario Europeo permette ai giovani di impegnarsi nel volontariato per un massimo di 12 mesi, in un Paese diverso da quello di residenza. L’esperienza accresce la solidarietà tra i giovani ed è un vero “servizio di apprendimento”. Infatti, oltre ad operare a favore delle comunità locali, i volontari apprendono nuove capacità e nuove lingue, entrando in contatto con culture differenti, il tutto utilizzando metodi di apprendimento non formale. Tutti i partecipanti allo SVE hanno diritto a ricevere il Certificato Youthpass, che descrive e convalida l’esperienza di apprendimento non formale e informale, e i risultati acquisiti durante il progetto. Inoltre esistono anche dei campi chiamati Teen Camps, pensati per gli adolescenti tra i 15 e i 17 anni, che prevedono mete più vicine, spesso in altre regioni d’Italia, finalizzati ad un primo approccio con un’esperienza del genere.

Susanna Causarano

Laureata in Comunicazione politica e sociale, blogger e fotografa d’assalto, aggredisce la cronaca spregiudicatamente e l’html senza alcuna reverenza (e il sito talvolta ne risente), ma con la redazione è uno zuccherino. La sua passione è il popolo.

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