Lo sapete che sulla beneficenza si paga l’IVA? Qui la petizione per esentare i beni donati

Perché i vari decreti emergenziali non hanno previsto di impiegare il valore dell’Iva al 22%, che per le associazioni no profit rappresenta un costo, nell’acquisto di ulteriori macchinari, attrezzature e beni che in questo momento

Perché i vari decreti emergenziali non hanno previsto di impiegare il valore dell’Iva al 22%, che per le associazioni no profit rappresenta un costo, nell’acquisto di ulteriori macchinari, attrezzature e beni che in questo momento possono salvare una vita in più o possono proteggere maggiormente tutto il personale medico che ogni giorno si prende cura dei malati nei nostri ospedali?  È questa la richiesta che l’associazione no profit  Il Circolo della Bontà Onlus, attraverso il suo presidente Gianni Spartà, propone sottoscrivendo la petizione su change.org a Giuseppe Conte “Stop all’Iva sulla beneficenza”.

“Vogliamo rispettare il patto di fiducia che migliaia di persone comuni hanno stretto con noi quando hanno scelto di destinare alla nostra raccolta fondi #prenditicuradichiticura anche solo 1 euro dei propri risparmi” è la richiesta della onlus. 

Qui la petizione che la Fondazione Il Circolo della Bontà Onlus ha lanciato  e diretta a Giuseppe Conte (Presidente del Consiglio dei Ministri) su change.org

“Il Governatore Attilio Fontana ha detto che il cuore dei lombardi è forte e generoso. E’ un omaggio all’esercito del no profit che fa il suo dovere e cresce; a carità, giustizia e passione che vincono l’indifferenza (Sergio Mattarella); alla cittadinanza attiva che dobbiamo educarci a ritrovare (Stefano Zamagni). In poche parole è il frutto di quella economia civile che fa parte del Dna italiano. La storia di queste virtù nazionali affonda le sue radici nei primi del Novecento quando donazioni di mecenati agevolarono la nascita di ospedali, case di riposo, villaggi per l’infanzia abbandonata, orfanotrofi, e istituti per disabili, mense dei poveri. Mi chiedo, se questi benemeriti avrebbero fatto lo stesso oggi sapendo che un quarto dei proventi sarebbe finito allo Stato sotto forma di tasse. Io penso di no. Invece oggi sulla responsabilità sociale l’Erario allunga le sue mani rapaci. E’ possibile che lo Stato tratti il volontariato come una gioielleria di lusso? E’ possibile che i decreti emergenziali di queste ore drammatiche del coronavirus abbiano previsto tutto, tranne che esentare dall’odiosa Iva gli acquisti di respiratori, caschi di ossigenazione, pompe infusionali, mascherine protettive e impianti per l’intubazione assistita da consegnare con urgenza agli ospedali? Su una commessa netta di 116.000 euro, eseguita dalla Fondazione il Circolo della Bontà Onlus a favore dell’Asst dei Sette Laghi di Varese, c’è un ricarico di 32.000 euro per il cosiddetto valore aggiunto. Ma aggiunto a che cosa? A beni acquistati per essere donati? Se poi scoprissimo che questi denari servono a salvare il carrozzone Alitalia, la delusione cocente diventerebbe rabbia irrefrenabile”.

Gianni Spartà – Presidente Fondazione Il Circolo della Bontà Onlus

Change.org Stop all’Iva sulla beneficenza

 

Recensioni
NESSUN COMMENTO

SCRIVI UN COMMENTO