L’odio non ha futuro, 600 sindaci in piazza a far da scorta civica a Liliana Segre
“L’odio non ha futuro”: è questo il titolo che Giuseppe Sala, il sindaco di Milano ha dato all’evento di piazza che si è tenuto oggi pomeriggio (10 marzo) tra via dei Mercanti e piazza Scala,
“L’odio non ha futuro”: è questo il titolo che Giuseppe Sala, il sindaco di Milano ha dato all’evento di piazza che si è tenuto oggi pomeriggio (10 marzo) tra via dei Mercanti e piazza Scala, sfilando in una Galleria illuminata a festa. L’icona della serata è stata Liliana Segre, senatrice a vita, sopravvissuta alla Shoah, presidente della “Commissione Parlamentare contro l’odio”, di recente istituita, nonostante l’astensione (che al Senato significa voto contro) – vale la pena ricordarlo – della Lega, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia.
Seicento i Sindaci che da tutta Italia hanno aderito all’evento (ma stasera in piazza erano probabilmente molti di più), e migliaia i cittadini che si sono stretti intorno a Liliana Segre, da mesi sotto scorta per le minacce fasciste che ha ricevuto attraverso la rete dei social cinicamente pilotati da quei propagatori di odio – come li ha definiti il sindaco Sala – che dobbiamo isolare e rendere inoffensivi.
E le parole di Liliana Segre – l’unica voce dal palco allestito in piazza Scala – sono state parole di pace e di speranza, rivolte specialmente ai giovani. «Non c’è posto per l’odio e l’indifferenza» ha detto chi l’odio umano l’ha sperimentato sulla sua pelle tra l’ipocrita e codarda indifferenza di troppi.
Non c’erano bandiere di parte o di partito: «Un sentire trasversale» come l’ha definito Liliana. Ma le bandiere, quelle della libertà, della democrazia, dell’antifascismo, non c’è bisogno di sventolarle; si portano nel cuore. Ed erano nel cuore delle migliaia di persone che hanno sfilato in Galleria cantando “Bella Ciao”. Perché – ricordiamo sempre anche questo – “Bella Ciao” non è una canzone di parte, perché dall’altra parte ci sono solo il fascismo e l’odio.