Marnini: «Grazie ai donatori e ai volontari consegniamo centinaia di pacchi alimentari alla settimana»
Ieri, 21 aprile, si è tenuta una nuova tornata di consegne di pacchi alimentari da parte dell’associazione Volontariamente, l’associazione che da anni sostiene le persone in difficoltà. Recapitati in poco più di una mattinata circa
Ieri, 21 aprile, si è tenuta una nuova tornata di consegne di pacchi alimentari da parte dell’associazione Volontariamente, l’associazione che da anni sostiene le persone in difficoltà. Recapitati in poco più di una mattinata circa 150 pacchi di generi alimentari ad altrettante famiglie in difficoltà, che abitano nella parte sud della città. Milanesi, italiani e non, che la serrata imposta dalla lotta al Coronavirus ha spinto ancor di più in una situazione di indigenza, sempre più difficile da sostenere.
«Dall’inizio del lockdown siamo passati da 70 consegne alla settimana a quasi 150 due volte alla settimana e le richieste non smettono di crescere – ci spiega Carlo Marnini, presidente di Volontariamente -. Per fortuna, insieme alle richieste sono aumentati gli aiuti dai privati, due persone, per esempio, ci hanno donato rispettivamente mille e 600 euro, con cui abbiamo per diverse settimane comprato anche il “fresco” da associare ai pacchi di secchi, composti da biscotti, pasta, scatolame, riso, conserve, passate e alimenti e generi per chi ha bambini piccoli».
Chi vi dà i generi alimentari “secchi”, li comprate?
«Solo in parte, utilizzando le donazioni, ma soprattutto arrivano dal Banco Alimentare e attraverso i cittadini che con il sistema della spesa sospesa ci lasciano qualcosa nei supermercati Esselunga di viale Zara e il Conad di piazza Bologna. Questi supermercati poi integrano generosamente la raccolta».
Come create le liste dei destinatari?
«Distribuiamo da anni generi alimentari e avevamo una lista consolidata di famiglie da aiutare. Poi l’emergenza Coronavirus le ha fatte raddoppiare. Ci hanno contattato attraverso il passaparola, i social e gli stessi supermercati dove c’erano i nostri recapiti. Oggi, insieme al nostro volontario storico e mio mentore Giorgio Moniotto, Ambrogino d’oro e da sempre vicino ai rom, abbiamo portato anche dei pacchi in un campo, dove alcune famiglie ci avevano contattato».
Come distribuite tutto questi generi alimentari?
«È un grande lavoro, il mio ufficio (l’Immobiliare Marnini di via Medeghino – NdR) è diventato un deposito di generi alimentari. Con mio figlio Carlo e la mia collaboratrice Roberta, svestiti panni dei professionisti della casa, ormai lavoriamo quasi a tempo pieno per inscatolare cibo, fare liste di destinatari e organizzare giri. Con noi anche altri volontari, tra questi, fondamentali per le consegne, gli Angeli al Volante, il gruppo di Ncc e tassisti, che ci aiutano a ritirare gli alimenti e a consegnarli alle famiglie».
Che situazione hai trovato?
«Grande dignità ma anche grande sofferenza. C’è una fragilità diffusa, anche a Milano, di cui non ci siamo accorti. Persone che hanno lavori precari o in nero, che fino a febbraio ce la facevano, ma che ora non ce la fanno più perché non lavorano e non hanno risparmio. Ci sono anche famiglie monoreddito, che aspettano la cassa integrazione ma non hanno risorse da cui attingere. Lo Stato e noi tutti, quando usciremo da questa situazione, ci dovremo ricordare di questa famiglie per aiutarle a ripartire dignitosamente».