Meloni governerà con una maggioranza schiacciante: che faranno gli sconfitti?
A 100 anni dalla Marcia su Roma, la destra post fascista torna al governo nel nostro paese. Giorgia Meloni si appresta sedersi a Palazzo Chigi, forte di una maggioranza parlamentare schiacciante (sotto le attibuzioni dei
A 100 anni dalla Marcia su Roma, la destra post fascista torna al governo nel nostro paese. Giorgia Meloni si appresta sedersi a Palazzo Chigi, forte di una maggioranza parlamentare schiacciante (sotto le attibuzioni dei seggi a liste e partiti) che in entrambe le camere supera abbondantemente il 50% dei deputati e senatori. Al momento l’opposizione è fortemente divisa e, come i famosi capponi di Renzo, più interessata a beccarsi vicendevolmente, che a provare a proporre un’alternativa. L’obiettivo è sempre lo stesso: avviare una lunga, lunghissima campagna elettorale – un’elezione, che sia locale, europea o politica è sempre dietro l’angolo – nella speranza di travasi di voti da questo a quel partito dello stesso schieramento.
Le strade che hanno di fronte Pd, M5s, Azione e Verdi e Sinistra sono sostanzialmente due: o ognuno propone le proprie ricette, meglio se semplicistiche e ricche di distinguo, irrealizzabili alla prova dei fatti sia nel merito che per fattibilità politica, il cui obiettivo principale è coltivare il proprio bacino elettorale o si prende atto dell’urgenza dei bisogni del Paese e della complessità che abbiamo di fronte e si cercano risposte ai bisogni di tutti, all’interno di una prospettiva unitaria, che abbia come obiettivo uno sviluppo diffuso, crei pari opportunità e riduca le diseguaglianze.
Una opzione, la seconda, logica (la comprederebbe anche un bambino) ma difficilissima, considerata la storia della sinistra, in cui ognuno si sente “unto” dal Signore, e le pulsioni populiste che ancor più oggi la percorrono come un veleno.
Considerato però che, a meno di disastri economici o geopolitici – che assolutamente non auspichiamo -, il futuro governo Meloni rimarrà in carica cinque anni, l’opposizione e i partiti che la compongono avranno modo di ripensare le loro politiche e organizzarsi in Parlamento e nel Paese, per impedire che il Paese torni indietro di decenni.
Magari questo li farà rinsavire e rigenerare.
Composizione del Parlamento
SENATO DELLA REPUBBLICA
400 seggi a disposizione, maggioranza 201 seggi
Centro destra (44,02%) 115 seggi (di cui 59 assegnati con sistema uninominale)
Seggi assegnati con il sistema proporzionale:
- Fdi (26%) 34 seggi
- Lega (8,9%) 13 seggi
- FI (8,3%) 9 seggi
Centro sinistra (25,99%) 41 seggi (di cui 7 assegnati con sistema uninominale)
Seggi assegnati con il sistema proporzionale:
- Pd (19%) 31 seggi
- Verdi + Sinistra (3,5%) 3 seggi
M5s (15,55%) 28 seggi (di cui 5 assegnati con sistema uninominale);
Azione Italia Viva (7,73%) 9 seggi
Svp – 2 seggi
Da assegnare 5 seggi
CAMERA DEI DEPUTATI
200 seggi a disposizione, maggioranza 101 seggi
Centro destra, 43,79% – 235 seggi (di cui 121 assegnati con sistema uninominale)
Seggi assegnati con il sistema proporzionale:
- FdI (26%) 69 seggi
- Lega (8,8%) 23 seggi
- FI (8,1%) 22 seggi
Centro sinistra (26,13%) – 81 seggi (di cui 13 assegnati con sistema uninominale)
Seggi assegnati con il sistema proporzionale:
- Pd (19,1) 57 seggi
- Verdi + Sinistra (3,6%) 11 seggi
M5s (15,43%) 51 seggi (di cui 10 assegnati con sistema uninominale);
Azione Italia Viva (7,79%) 21 seggi
Da assegnare 12 seggi
(L’immagine in apertura è tratta dal sito di Repubblica).