Mezzo secolo di Elfo, il teatro festeggia cinquant’anni di attività all’insegna del futuro

Sono cresciuti senza invecchiare i ‘ragazzi dell’Elfo’, come già li chiamavano anche quando avevano già raggiunto la loro maturità artistica oltreché anagrafica. Anzi, sono più vitali che mai e guardano al futuro con l’esperienza maturata

Sono cresciuti senza invecchiare i ‘ragazzi dell’Elfo’, come già li chiamavano anche quando avevano già raggiunto la loro maturità artistica oltreché anagrafica. Anzi, sono più vitali che mai e guardano al futuro con l’esperienza maturata in cinque decenni di attività. E per celebrare le loro nozze d’oro con il Teatro, hanno organizzato festeggiamenti per un anno. L’iniziativa, intitolata ELFO50, 1973-2023 Ricordare il futuro, è stata presentata a Palazzo Marino nei giorni scorsi: erano presenti, oltre al sindaco Giuseppe Sala, l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e i protagonisti del progetto: Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Fiorenzo Grassi, Direttori del Teatro dell’Elfo e Monica Gattini Bernabò, Direttore Generale di Fondazione Milano.
Il progetto prevede un ricco palinsesto per celebrare queste cinque decadi di attività della compagnia, intrecciando spettacoli, podcast, libri, mostre e una ventiquattr’ore di poesia, con un cuore pulsante – Ricordare il futuro – ideato con la Fondazione Milano per guardare avanti e investire sui giovani artisti.

Lo storico gruppo dell’Elfo, partito nell’entusiasmo del movimento cooperativo degli anni ’70 e con il quale lo scrivente ha collaborato per un decennio a partire dagli anni ’80, si è mantenuto unito e compatto nel tempo e ancora oggi il medesimo collettivo di artisti produce spettacoli e guida un teatro, l’Elfo Puccini di Corso Buenos Aires. È lo stesso sindaco Sala a sottolineare come costituisca una delle colonne culturali istituzionali della città di Milano. Il patrimonio di esperienze, di sperimentazioni, di costruzione costante di un pubblico che si è rinnovato ed è cresciuto costantemente non sono semplicemente storia, passato: Ricordare il futuro significa per gli Elfi anche mettersi a disposizione di chi ha davanti a sé ancora tutta una strada da fare. Per questo, nell’ambito delle iniziative per il cinquantenario, assume particolare significato e valore il progetto ideato con la Fondazione Milano, istituzione che raccoglie i dipartimenti di Teatro (Civica Paolo Grassi), Cinema (Civica Luchino Visconti), Musica (Civica Claudio Abbado), Interpreti e traduttori (Civica Altiero Spinelli). Giovani attori, registi, drammaturghi, musicisti, videomaker e traduttori dell’ultimo anno di corso avranno il compito di raccontare l’Italia nelle cinque decadi dai ’70 del ‘900 a oggi con cinque atti unici che vedranno la luce il prossimo autunno sul palcoscenico dell’Elfo Puccini. Le radici nell’esperienza e un lancio lungo per i prossimi cinquant’anni.

Partono da domenica 19 febbraio con I poeti non dormono la notte le iniziative, che andranno a intrecciarsi con i programmi di questo anno teatrale, nel quale sono già presenti titoli storici della più recente produzione dell’Elfo e che puntano i riflettori sul dialogo tra generazioni: Rosso sul rapporto tra Mark Rothko e il suo giovane assistente (14 febbraio-12 marzo), Il vizio dell’arte, ancora sui rapporti tra arte e vita, sul confronto vecchiaia/giovinezza (9 maggio – 2 giugno).

Foto del gruppo al completo nel 1989 in occasione dello spettacolo Ça Ira, nel capannone ex-Ansaldo, per il bicentenario della Rivoluzione francese; credit photo Armin Linke. In apertura: foto di gruppo sul palcoscenico del Teatro Elfo Puccini, oggi; credit photo Laila Pozzo.

Per il programma completo www.elfo.org

Giornalista professionista, direttore creativo; si occupa di comunicazione d’impresa e comunicazione sociale. È un esperto di information design. Nel suo passato, una lunga carriera in teatro, come attore, organizzatore e direttore artistico. Ha pubblicato recentemente una raccolta di racconti dal titolo "Un anno diverso dagli altri".

Recensioni
NESSUN COMMENTO

SCRIVI UN COMMENTO