Milanocambiagiro, gli amanti della bici con il “vento in poppa” oggi in Duomo, per chiedere più piste e attezione alle due ruote

Il vento di Milano ha fatto il suo giro e ora soffia a favore dei ciclisti. Il vuoto lasciato domenica 31 maggio dal mancato arrivo in città del Giro d’Italia è stato riempito da circa

Il vento di Milano ha fatto il suo giro e ora soffia a favore dei ciclisti. Il vuoto lasciato domenica 31 maggio dal mancato arrivo in città del Giro d’Italia è stato riempito da circa 400 tra adulti e bambini, coppiette e solitari, studenti con le bici scassate e cicloamatori con “un certa gamba” (più una settantina di associazioni bike friendly) tutti sulle loro biciclette a scampanellare in piazza Duomo per milanocambiagiro, appuntamento organizzato da Cure – Creativity for Urban and Rural Empowerment – per chiedere 150 km di nuove ciclabili pop up (solo disegnate e segnalate), il potenziamento Area C in una grande zona 20 con precedenza a bici e pedoni, una forte campagna di comunicazione volta al cambio di abitudini di mobilità da parte della cittadinanza e la creazione di una Consulta della bicicletta.

Quando il vento soffiava contro, il Giro d’Italia passava davanti al Duomo e sulle rotaie del tram – maggio 2009 – che per chi va in bicicletta sono come la kryptonite per Superman, con la maglia Rosa Di Luca che faceva un Processo alla tappa in diretta – Pericoloso, c’erano troppe macchine parcheggiate e le rotaie del tram” – e Milano non faceva proprio una bella figura in mondovisione.

Quando il vento portava tempesta, poteva succedere che ciclisti venissero messi nell’angolo dai furgoni e sotto le ruote delle macchine, magari senza più rialzarsi e con una bici bianca lasciata lì, tra i fiori e l’indignazione, a ricordare la vittima: uno per tutti il 12enne Giacomo, ucciso nel 2011 in via Solari dall’impatto con un tram. 

Oggi l’Amministrazione comunale risponde a una delle emergenze Covid-19 tracciando una pista ciclabile nel cuore della città (corso Venezia) per agevolare una mobilità leggera e veloce, non inquinante e non di assembramento. Altre ciclabili sono in previsione, i bonus per l’acquisto (anche) di biciclette sono in arrivo, e le ciclofficine sono chiamate a rianimare vecchie due ruote che per anni hanno abitato l’angolo più tetro delle cantine e che adesso devono, magari, tremolare sul pavé di via Torino. Ma il vento di città ora soffia a favore.

Milanese, giornalista e TV producer. Per lavoro vive a Los Angeles, tocca Cape Town e Tokyo, scopre angoli nascosti d’Italia e d’Europa. Per curiosità si perde nelle strade e tra le storie della sua amata città.

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