MilanoHeartWeek e Settimana europea dello sport: l’attività fisica regolare rafforza il cuore e migliora la circolazione del sangue
L’attività fisica regolare rafforza il cuore e migliora la circolazione del sangue rilasciando alla mente e al corpo un piacevole senso di benessereSi sono conclusi i due eventi dedicati allo sport e al cuore, la
L’attività fisica regolare rafforza il cuore e migliora la circolazione del sangue rilasciando alla mente e al corpo un piacevole senso di benessere
Si sono conclusi i due eventi dedicati allo sport e al cuore, la Settimana europea dello sport e la MilanoHeartWeek, che si sono incrociati tra il 22 e il 29 settembre a Milano. La Settimana europea dello sport è promossa ogni anno dalla Commissione europea in oltre 40 Paesi. Tra questi, l’Italia rappresenta un paese che desta una notevole criticità e preoccupazione a causa della persistente sedentarietà della popolazione. Secondo i dati diffusi dall’Eurobarometro nel 2017, ben il 62% degli italiani non fa alcuno sport (contro il 46% della media UE), il 27% lo fa con qualche regolarità (33% nell’UE) e solo l’1% regolarmente (7% nell’UE). Anche per la semplice attività fisica quotidiana siamo ampiamente messi male: bicicletta, danza, giardinaggio e altre attività sembrano un tabù in Italia: il 57% non svolge mai queste attività (35% nell’UE), il 20% lo fa saltuariamente (21% nell’UE), il 18% con una certa regolarità (30% nell’UE), il 5% regolarmente (14% nell’UE). Disastrosi anche i dati a livello di fasce d’età: se l’83% dei bambini e l’81% delle bambine tra gli 8 e 9 anni praticano una sufficiente attività fisica, i dati per gli adolescenti sono orribili: tra gli 11 e i 15 anni solo il 15% dei ragazzi e l’8% delle ragazze fanno attività fisica. Va un po’ meglio per gli adulti tra i 18 e i 69 anni, ma le percentuali sono comunque basse: solo il 35% degli uomini e il 26% delle donne fanno movimento in misura sufficiente per mantenere uno stile di vita sano.
Gli italiani rimarranno per sempre un popolo sedentario?
A provare a sensibilizzarli a una vita molto più attiva e sana, è intervenuto il Centro cardiologico Monzino con la MilanoHeartWeek, la settimana dedicata al cuore e allo sport. Secondo i loro studi, la prevenzione attraverso un’alimentazione sana e stili di vita corretti è “l’arma di massa” per la salute dell’apparato cardiovascolare. A volte basta veicolare delle piccole verità per migliorare gli stili di vita e tutti quegli elementi che a lungo andare favoriscono il miglioramento della propria esistenza. A tal fine il Monzino organizza da alcuni anni delle settimane, patrocinate dall’Università Statale di Milano, articolate su differenti piani scientifici e anche ludici: conferenze e incontri aperti a tutti, tenuti presso il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci sulla prevenzione digitale, sui laboratori scuola, su sport e cuore. Come anche momenti ludici, come lo spettacolo “Ridere fa bene al cuore” e il “Concerto per il cuore delle donne” all’Auditorium de laVerdi. Poiché i modi per far bene al cuore sono davvero molteplici, non poteva mancare la MilanoHeartWeek Run a concludere l’evento.
Lo sport fa bene al cuore sempre e comunque?
Sì, risponde il Prof. Elio Franzini, rettore dell’Università degli Studi di Milano e filosofo, invitato a introdurre l’incontro Sport e Cuore del 23 settembre: fa bene se è uno sport misurato, se troppo può fare male così come poco fa male. Occorre comprendere quanto lo sforzo fisico possa essere utile a una certa età e quanto l’abuso possa essere dannoso per la salute. Quando si incontrano persone che corrono con evidente insufficienza respiratoria, quasi cianotiche, è spontaneo chiedersi se abbiano almeno consultato un cardiologo, perché non danno certo l’idea rassicurante della salute. «Personalmente, da quando mi hanno consigliato di munirmi di un cellulare, aggiunge il professore, e di una app per il controllo del cuore ci tengo a fare ottomila passi al giorno, se non ci riesco a mantenere questa misura mi sento in colpa nei confronti di me stesso. 8000 passi corrispondono a 5 km, una misura ritenuta sufficiente per mantenere in buona salute il cuore. E quando ne faccio 7 o 8 al benessere fisico si aggiunge la soddisfazione interiore di essere in pace con me stesso. Inoltre questo stile di vita mi incentiva a usare meno l’automobile e tutti quei comportamenti virtuosi per il mio fisico e, ovviamente anche per l’ambiente».
L’attività fisica, è ormai dimostrato in tutti gli studi, è in grado di sostituirsi a molti farmaci quando è fatta in modo adeguato da un soggetto normale. Molti studiosi accettano l’assioma che l’esercizio fisico sia uno dei farmaci migliori per quanto riguarda l’attività del cuore e dei vasi. E soprattutto per quanto riguarda la prevenzione degli eventi cardiovascolari, che rimangono un grosso problema.