Municipio 6, piste ciclabili in Legioni Romane, Faenza-Famagosta e poi in Barona e Vespri siciliani

Milano “post emergenza Covid-19” non sarà più la stessa. Non lo sarà sotto tanti aspetti, compreso quello della mobilità: si sta discutendo su come si organizzerà il trasporto pubblico, non solo quello urbano, ma anche

Milano “post emergenza Covid-19” non sarà più la stessa. Non lo sarà sotto tanti aspetti, compreso quello della mobilità: si sta discutendo su come si organizzerà il trasporto pubblico, non solo quello urbano, ma anche quello metropolitano/regionale.

Le metropolitane, come i treni, gli autobus e i tram, non potranno spostare lo stesso numero di persone. Aumentare il numero delle corse si può, ma sicuramente non risolverà il problema e non sarà una soluzione facile (quanto nuovo personale bisognerà assumere? Ci sono già tutti i mezzi a disposizione da far circolare in più? Ecc).

Scattano quindi nuovi approcci che interverranno innanzitutto sulla domanda – incentivo allo smart working, riorganizzazione degli orari di ingresso/uscita in modo da evitare ore di punta sovraffollate, aumento dei servizi di prossimità in modo da aver sempre meno bisogno e desiderio di usare l’auto – ma si interverrà anche sull’offerta.

«Pensare che tutti i pendolari si riversino sulle automobili è impossibile: la città si bloccherebbe nel traffico, con picchi di inquinamento elevatissimi, con tutti i problemi di salute che ne deriverebbero. Diventa quindi necessario affrontare il problema in modo nuovo, ispirandoci a modelli più sostenibili già sperimentati con successo da molti anni da tante altre città del nord Europa. Obiettivo dell’Amministrazione pubblica milanese, presentato nel documento “Milano 2020 – Strategie di Adattamento”, è quindi quello di incrementare la mobilità sostenibile, non solo biciclette, ma anche gli spostamenti a piedi e la micromobilità, come i monopattini elettrici sempre più utilizzati per percorrere pochi chilometri di distanza. Sicuramente non sarà la soluzione, che consiste inevitabilmente in un insieme di tante azioni/politiche, ma incentivare la mobilità sostenibile deve essere necessariamente una di queste». Questo è quanto ha affermato il presidente della Commissione Urbanistica, Mobilità, Verde e Ambiente del Municipio 6 Fabrizio Delfini, che poi ha proseguito entrando nel dettaglio delle piste ciclabili previste nel Municipio 6:

«Questi obiettivi danno inoltre forza e spinta ai progetti già in corso, cosa che sta succedendo nel Municipio 6. Nel territorio del sud ovest, infatti, sono già in progetto e saranno presto realizzate nuovi percorsi ciclabili a basso impatto economico in via Legioni Romane, Primaticcio e Inganni (occasione anche per mettere in sicurezza alcune delle strade più pericolose della zona), ma anche l’istituzione del limite dei 30 Km/h nei controviali di viale Faenza e Famagosta consentirà un flusso ciclabile più sicuro lungo queste vie. Progetti più strutturati, già previsti ma che hanno necessariamente bisogno di lavori più impegnativi sono lungo Vespri Siciliani, per creare un collegamento che dal quartiere Giambellino arriva fino al parco Solari e il centro città, ma anche lungo via Barona, in modo da collegare via Mazzolari con piazza Miani, che da lì si connetterà in Famagosta e Faenza».

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