“No al distributore” in via Dei Missaglia, in attesa della sentenza del Tar, il Comitato cerca sostegno
Inscritta nel tratto giallo, l'area dove ora si sta realizzando il parcheggio e dove stava il vecchio distributore, cintato di rosso l'area dove dovrebbe sorgere il nuovo distributore, ora bloccato dal
Inscritta nel tratto giallo, l’area dove ora si sta realizzando il parcheggio e dove stava il vecchio distributore, cintato di rosso l’area dove dovrebbe sorgere il nuovo distributore, ora bloccato dal Tar.
Mi danno appuntamento al bar Majuda, sabato mattina, i pochi componenti del Comitato Cittadino Difesa Ambiente Zona 5. Ci sediamo fuori con alle spalle gli anonimi caseggiati del n. 13 e n.15 di via Dei Missaglia, davanti l’area del cantiere sospeso per la costruzione o ricostruzione o ristrutturazione del distributore Q8, tanto contestato da molti abitanti del luogo, ora rimasti in pochi. Il ricorso al Tar, in particolare contro l’autorizzazione alla costruzione rilasciata dal Comune a Q8, spaventa ora la maggioranza del Comitato, anche se con la sospensiva dei lavori del distributore, emessa dal tribunale amministrativo di aprile c’è stata una vittoria.
Quale sarà l’evoluzione della procedura e quali eventuali oneri ci saranno per il Comitato, sia per proseguire la causa, sia, nel caso di una sconfitta, per far fronte ai danni economici che potrebbe richiedere la Q8 per il fermo cantiere? Si chiedono i cittadini. «È bene tenere presente che questa vittoria, per quanto non definitiva, è una vittoria dei privati cittadini membri del Comitato contro un atto emesso dal Comune di Milano e di conseguenza contro Q8», spiega Davide Provasi, portavoce del Comitato. Il nostro giornale ne ha scritto più volte, prima ancora che si costituisse il Comitato, perché della questione parcheggio in piazza Abbiategrasso e dello spostamento del distributore in disuso, se ne parla da anni, fin dalla precedente amministrazione Moratti e il percorso del progetto “riqualificativo” era già stato valutato favorevolmente nel 2011 dall’Arpa, cosi come gli accordi presi con la Q8.
Lavori in corso per il nuovo distributore, prima dell’intervento del Tar.
Gli abitanti dei palazzoni antistanti però non lo sapevano o perlomeno non avevano fatto attenzione al progetto complessivo, che prevedeva anche la ricollocazione del distributore. «Il Comitato è nato come unione di cittadini, quasi tutti abitanti in via dei Missaglia 13/15, quando a seguito del taglio la scorsa primavera di diversi alberi, in buono stato di salute, ci siamo resi conto di cosa stava succedendo. Fino a quel momento i lavori avevano interessato solo il controviale per posa di cavi e tubi. Il cantiere inoltre per mesi non ha esposto alcun cartello con l’indicazione precisa dello scopo dei lavori e quando infine è stato esposto non riportava nessun riferimento alla costruzione del distributore», spiega Maria Gerli «Come Comitato, dopo i chiarimenti avuti in una riunione nel Municipio 5, il 2 giugno 2018, ci siamo interessati per accedere agli atti e avere informazioni ufficiali e dettagliate, da cui sono risultate, secondo noi, delle infrazioni relativamente alla distanza tra la posizione delle nuove cisterne del distributore e i pozzi di captazione dell’acqua potabile».
Essendo il comitato composto da semplici cittadini per finanziare l’azione legale si sono autotassati. All’inizio i firmatari del ricorso erano 30 e diversi altri cittadini hanno supportato l’iniziativa con contributi volontari, permettendo di sostenere le spese legali fino ad oggi necessarie. Tuttavia, quando a dicembre sono terminati i lavori stradali e sono cominciati i lavori di scavo per il distributore, si è posto il problema urgente di richiedere al Tar la sospensiva dei lavori. «Molti dei membri del Comitato hanno espresso il timore che il Comune ma soprattutto Q8 potessero chiederci danni per il blocco del cantiere. Oltre a questo, ci sentivamo tutti sfiduciati – prosegue Davide Provasi –. Questa incertezza ha causato un ritardo nella decisione se richiedere la sospensiva in quanto molti membri del Comitato avevano deciso di ritirarsi dall’azione legale. I rimanenti 7 hanno poi deciso invece di procedere nonostante i rischi».
Si arriva così all’ordinanza emessa dal Tar, nel mese di marzo 2019, che non solo sospende i lavori ma entra in parte anche nel merito del ricorso specificando la priorità del diritto alla salute. «Alla fine il giudice ha detto: non stiamo qui a cavillare se è una ristrutturazione o una nuova costruzione, la legge dice che quando metti mano a un impianto comunque deve essere allontanato dai pozzi», aggiunge Maria. «Il 16 giugno, alle ore 16, il Comitato ha organizzato una Festa per l’acqua sotto i portici della biblioteca Chiesa Rossa, per informare i cittadini della zona ma anche raccogliere fondi per le spese legali – spiegano dal Comitato –. Il 15 ottobre 2019 è prevista la sentenza di primo grado. Nel caso la controparte facesse ricorso dovremo trovare i fondi necessari per proseguire il ricorso in Consiglio di Stato; si tratta di migliaia di euro che pochi normali cittadini hanno difficoltà ad avere disponibili. Il 9 giugno siamo stati ospitati al Centro Sportivo Frog, in via Teresa Noce 8 e stiamo anche preparando per la seconda metà di giugno un evento presso la biblioteca Chiesa Rossa e un aperitivo presso il circolo Zanna Bianca di Legambiente. Tutte le attività saranno anche pubblicate sulla nostra pagina Facebook: Comitato Difesa Ambiente Zona 5». E così, in attesa dell’imminente inaugurazione del parcheggio a raso per 150 posti auto, oltre a spazi previsti per moto e biciclette, il Comitato si prepara all’udienza di ottobre, alle quale sono stati convocati, assieme al Comune e alla Q8.
Per parte sua l’assessore alla Mobilità e Ambiente Marco Granelli, alcuni mesi fa, ha annunciato nuovi incontri con l’azienda petrolifera per valutare altre aree più consone per l’edificazione del distributore, oltre a quelle già proposte, senza esito, la scorsa estate. ma degli esiti di questa trattativa, al momento no se ne sa niente.