Ogni settimana, nel teatro-cortile, va in scena la Brigata Brighella

La Brigata Brighella si è data una missione molto particolare: cercare di colmare i “vuoti” dello spirito (oltre a quelli della pancia) portando un sorriso alle persone che si ritrovano ancora ostaggio del disagio provocato

È l’ultima arrivata in ordine di tempo, ma forse la più speciale. Si chiama Brighella, come la maschera lombarda della commedia dell’arte, ed è una delle 16 Brigate volontarie che ormai da oltre due mesi viaggiano senza sosta per i quartieri della città, consegnando beni di prima necessità alle persone più fragili, come anziani, immunodepressi, e sottoposti a quarantena.
Nate spontaneamente dal mondo dei collettivi e dei centri sociali durante l’emergenza, le Brigate sono rapidamente cresciute di numero e in consistenza fino a raggiungere “quota” 320 volontari, che hanno operato una media di oltre 100 consegne al giorno (spesa, farmaci, pasti caldi, mascherine) raggiungendo oltre 5 mila famiglie milanesi.
Tra queste la Brigata Brighella si è data una missione del tutto particolare: cercare di colmare i “vuoti” dello spirito oltre a quelli della pancia, portando un sorriso alle persone che si ritrovano ancora ostaggio del disagio provocato dal prolungato lockdown.
Il progetto ha subito trovato un sostenitore d’eccezione: Paolo Rossi, il “funambolo” del teatro italiano che, colpito dall’iniziativa, si è proposto loro come allenatore per guidarli attraverso il campo minato degli improvvisati palcoscenici di strada in cui si ritrovano a recitare. Curioso di vederli all’opera mi metto d’accordo per accompagnarli in una delle loro escursioni. Ci diamo appuntamento nel cortile di casa Emergency, la sede dell’ONG fondata da Gino Strada che ha affiancato i ragazzi delle Brigate sin dall’inizio, fornendo supporto organizzativo e un’adeguata formazione socio-sanitaria.
La squadra per l’incursione settimanale è composta da Vlad (Scolari), Tommaso (Russi), Sathya (Nardelli) e Reda (Aassoul). Tommaso, fresco come Sathya, di diploma all’accademia teatrale veneta, è uno che ama parlare schietto: «Bello questo spazio aperto a tutti, vero? Se lo stabile non fosse stato occupato e difeso dallo Zam probabilmente al posto di un bene collettivo a disposizione della cittadinanza, ora ci sarebbe una residenza di lusso o forse l’ennesimo centro commerciale». Vlad, attore e regista di professione, e motore del progetto, mi racconta che gli attori della Brigata Brighella provengono dalla compagnia teatrale Dopolavoro Stadera, che opera da alcuni anni all’interno dell’omonimo quartiere mettendo in scena temi a sfondo sociale e politico. Reda, invece, al battesimo del fuoco, se ne sta un po’ in disparte mostrando o fingendo una serafica tranquillità.
Il tempo stringe e così ci spostiamo sul luogo scelto per l’incursione: lo stabile popolare di via Solari 40, uno dei primi esempi di quartiere operaio costruito ad inizio ‘900 dalla Società Umanitaria. Quando arriviamo, il cortile è tutto un brulicare di ragazzi delle Brigate intenti ad allestire il set dello spettacolo. Le attrezzature non sono all’ultimo grido, ma piuttosto frutto di grande creatività, entusiasmo e passione. Qualche condomino sbircia timidamente dalla finestra, un paio di bambini gironzolano incuriositi nei paraggi. Vlad guadagna il centro del palcoscenico e come un cantastorie medievale dà il via allo spettacolo a suon di rime:
                                                                   Aprite le finestre, uscite sui balconi
                                                                   Ecco i contastorie, giullari, buffoni
                                                                   Fate silenzio per la fabula bella
                                                                   Che ora vi narra Brigata Brighella

Il repertorio è quello delle Fiabe Italiane di Italo Calvino rivisitate e adattate ai nostri giorni. Quelle scelte per la giornata sono tre: “La scuola dei Magnoni”; “Il Mostro e la sirena”; “E Miriam filava”. Le trame sono oniriche, a tratti surreali, popolate da strani personaggi che ricordano i quadri di Chagall e che ci mettono in guardia dai cattivi del nostro tempo. Ma è l’improvvisazione il vero motore dello spettacolo. Sul palco Tommaso, Reda e Sathya sembrano aver fatto tesoro degli insegnamenti del maestro Paolo Rossi: pronti a trasformare ogni piccolo imprevisto in un divertente fuori programma. E così, un po’ alla volta, in modo spontaneo, il cortile prende vita: come in una piazza di paese i bambini si avvicinano curiosi a “sondare” la novità, un paio di anziani in carrozzina si fermano ad ascoltare, qualcuno, preso coraggio, ritira i beni alimentari, dai balconi le risate e gli applausi si fanno più caldi e prolungati. Sul volto di Vlad si disegna un sorriso: la prima incursione senza allenatore è andata bene.
È una bella serata primaverile: decido di allungare la via del ritorno. Senza quasi accorgermene mi ritrovo a pedalare davanti ai grattacieli di City Life: ordinati, luccicanti, perfetti, ma anche gelidi come l’acciaio di cui sono fatti. E immediatamente la mente corre, per contrappunto, al vivace, caotico, multietnico cortile che ho appena lasciato. Lì, un piccolo esercito donchisciottesco, con le sole armi della solidarietà e della creatività ha saputo portare un raggio di sole laddove ancora persiste una coltre di disagio. Dimostrando quanto il coraggio di buttare il cuore oltre ostacolo, la capacità di fare squadra, la ricerca di soluzioni originali al di fuori di schemi prestabiliti, siano qualità preziose e vincenti soprattutto di questi tempi in cui tutti quanti conviviamo con la sensazione di essere finiti in un vicolo cieco. Forse dovremmo imparare a giudicarli di meno e ad ascoltarli di più questi giovani che cantano fuori dal coro. Chissà che siano proprio loro in grado di ritrovare la rotta giusta.

La Brigata Brighella porterà le sue fiabe per l’emergenza anche al Gratosoglio:  l’incursione” è fissata per venerdì 26 Giugno, nel pomeriggio (zona Grato Bowl).

(Credits grafica: Nicholas Turba)

L’attività a sostegno delle categorie più deboli da parte di Emergency e delle brigate volontarie continua anche durane la fase 2 dell’emergenza con il progetto:  “Nessuno escluso. Neanche chi ora è in difficoltà” che prevede la distribuzione gratuita di pacchi di alimenti e beni di prima necessità per far fronte alle nuove povertà causate dalla pandemia. Il sostegno sarà destinato a circa 4 mila nuclei familiari in difficoltà economica nelle città di Milano e Roma. 

Per avere maggiori informazioni sul servizio o segnalare persone beneficiarie nella città di Milano è possibile chiamare il numero dedicato 02 86316890.

Per sostenere il progetto con una donazione:

Crowdfunding Brigate volontarie per l’emergenza

 

Reporting specialist di una multinazionale di giorno, al calar delle prime ombre della sera si dedica alla sua vera passione ed indossati i panni di aspirante giornalista e scrittore si aggira per gli anfratti della Milano Sud in cerca di notizie e spunti per un nuovo racconto…..

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